In molti anni di eventi ho avuto spesso modo di essere intervistata e di considerare un’intervista come un momento delicato e particolare, nel quale donare al pubblico quel po’ che si sente di voler mostrare. C’è l’illusione nell’intervistato di condurre il gioco, di poter svelare e non svelare. Poi capita quell’occasione in cui si viene penetrati dalle domande, dalle considerazioni profonde del giornalista e si viene accompagnati con delicatezza e naturalezza al di là del limite che ci si è posti.
Con Giovanni Zucconi mi ero trovata a oltrepassare quel confine, in un’intervista uscita a gennaio scorso su Baraondanews (di seguito il link). Questo senza nulla togliere alla bravura e alla sensibilità dei tanti giornalisti che mi hanno fatto l’onore di intevistarmi, regalandomi momenti e documenti irripetibili, tutti gelosamente custoditi e fruibili in questo sito.
Domenica scorsa, in occasione della presentazione di “Delitti sommersi” (Morellini Editore) al criptoportico della villa di Pompeo, era presente Giovanni Zucconi, responsabile del Gruppo Archeologico Romano, sezione di Cerveteri-Ladispoli-Tarquinia, tra gli organizzatori dell’evento insieme al Consorzio di Marina di San Nicola e all’associazione Archèotheatron, che ringrazio di cuore.
Durante l’incontro ho avuto modo di parlargli alcuni minuti, soprattutto alla luce dell’avvenuta ufficializzazione del mio stile letterario, più volte focalizzato da critici e recensori italiani e statunitensi, che è stato finalmente definito come MultiDimensionCrime, il cui acronimo sarà MDC. Uno stile che fonde in modo armonioso le caratteristiche del Giallo, nel quale c’è un delitto, un’indagine a cui partecipa il lettore insieme alla squadra, fino alla risoluzione; del Noir, che porta il lettore a entrare nella mente dell’assassino e a ragionare insieme a lui, anche nella preparazione del delitto, rendendolo partecipe della disperazione e del terrore delle vittime; del Thriller, nel quale si cerca il colpo di scena, sia durante la narrazione che nelle ultime pagine, quando il lettore spesso deve mettere in discussione tutte le convinzioni che ha sviluppato durante la lettura.
Un misto ben misurato che sta portando i lettori a divorare un consistente romanzo come “Delitti sommersi” anche in un paio di giorni. Così come era già avvenuto per molti dei miei precedenti libri.
Ed ecco l’articolo che ho trovato il giorno seguente su Baraondanews nel quale Zucconi, nelle ultime battute, scrive la “profonda e inestimabile” definizione, che ogni autore vorrebbe sentire:
Colgo l’occasione per ringraziare il giornalista e scrittore Riccardo Dionisi, che ha accettato di accompagnarmi nella presentazione del romanzo, lo speleologo Fabrizio Baldi, che ha svelato molti segreti della Roma sotterranea, l’attore e regista Agostino de Angelis per le sue insuperabili letture. E infine il folto e raffinato pubblico presente. Di seguito il servizio di Canale 10 che andrà in onda, martedì 7 maggio alle ore 20:30 durante le trasmissione Etruria Informa di Fabio Nori.





