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Nuovo imperdibile appuntamento con “I Misteri del Vaso Etrusco”


Venerdì 7 febbraio, ore 16,30, presso la Sala Conferenze della Biblioteca Peppino Impastato di Ladispoli.

“I Misteri del Vaso Etrusco”, il fantastico remake pubblicato lo scorso dicembre da Edizioni Universo, sta vivendo una nuova vita, se possibile ancora più dinamica della precedente (“Il vaso di Bemberly” ora fuori catalogo), riscuotendo perfino l’attenzione del mondo del Teatro. La trama toccante e coinvolgente, che riesce a trasformare delle vite ordinarie rendendole indimenticabili e straordinarie, sta ispirando infatti una pièce. E non è l’unica novità che ci riserva il libro. “I Misteri del Vaso Etrusco” è stato inserito nel concorso letterario nazionale Euphronios, che si terrà nell’estate 2020.
Con me dialogheranno Alesssia Moricci e Giorgia Gioacchini. Le avvincenti letture saranno affidate all’attore Altiero Staffa.
L’incontro è pubblico e gratuito… non mancate!

LA TRAMA: In un borgo antico ricco di reperti archeologici dell’epoca etrusca, nonna Adele e i suoi nipoti, Mirko e Rosy, ai quali ha fatto anche da madre, si trovano a combattere contro un destino che non dà mai tregua. Il forte legame con la terra d’origine, il peso della crisi economica e la crudeltà di un male sconosciuto che ha colpito la nipote portano nonna Adele a vendere la cosa più preziosa che possiede e che, lei crede, risolleverà le sorti della famiglia: l’antIco vaso etrusco. L’autrice dipinge una vicenda semplice e profonda che, attraverso una narrazione limpida e senza artefici, porta a riscoprire il valore del nucleo familiare, nido che protegge dalle più aspre dinamiche paesane. Daniela Alibrandi consegna al lettore la storia di tre vite ordinarie che diventano straordinarie grazie alla capacità di fondersi in una comprensione inaspettata, che rimarrà l’unica via di sopravvivenza.

BIOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA: https://danielaalibrandi.wordpress.com/category/biografia/

“La pluripremiata Alibrandi si cala ancora una volta nei cassetti più riposti della mente umana, dove fioche fiammelle gettano oscuri bagliori su verità difficili da raccontare. La sua comprensione delle ragioni del male nell’incessante ricerca dell’equilibrio e degli squilibri dei chiaroscuri dell’animo, valica i confini del noir per trasportarci nella realtà nuda e cruda dei segreti della provincia”        La giornalista Antonella Scaramuzzino.

Dove acquistare il libro:

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Intanto segnate la data! Venerdì 7 febbraio alle ore 16,30…


Save the date! Venerdì 7 febbraio alle 16,30 l’incontro presso la Biblioteca Peppino Impastato di Ladispoli con “I Misteri del Vaso Etrusco”.

Si è conclusa ieri, con una riunione informale presso la sede della casa editrice Universo Edizioni, l’organizzazione dell’evento che avrà luogo tra quindici giorni. E’ stato bello notare come tante persone tengano alla diffusione di una storia, che scava profondamente nelle dinamiche interpersonali tuttora esistenti in un piccolo borgo, alle prese con sfide attuali, quali la crisi, la desertificazione, l’impoverimento culturale.

Uno staff che si è prodigato nella scelta dei tanti dettagli che enfatizzano la storia raccontata nel romanzo, una trama che trasforma delle vite ordinarie rendendole indimenticabili e straordinarie. Questo fantastico remake de “Il vaso di Bemberly” (adesso fuori catalogo) sta vivendo una nuova vita, se possibile ancora più dinamica della precedente, riscuotendo perfino l’attenzione del mondo del Teatro.

“I Misteri del Vaso Etrusco” è stato inserito nel concorso letterario nazionale Euphronios, che si terrà nell’estate 2020. Una notizia che mi ha fatto un enorme piacere.

L’evento del 7 febbraio sarà caratterizzato da uno stile nuovo e coinvolgente, una cornice particolare, nella quale si muoveranno i protagonisti del romanzo, animati da chi li presenterà insieme a me. Alessia Moricci e Giorgia Gioacchini analizzeranno le tante sfumature della trama e delle ambientazioni e l’attore Altiero Staffa ne reciterà alcune parti. L’evento sarà pubblico e gratuito.

Inutile dire che vi aspetto!

 

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Un primo dell’anno frizzante…l’amore tra le tombe etrusche


Una scena d’amore fisico, carica di sentimento ed espressione di grande sensualità, colta dal libro “I Misteri del Vaso Etrusco” (Edizioni Universo, dicembre 2019). Una scena di oggi, che poteva svolgersi con le stesse sfumature migliaia di anni fa. Mirko non vuole lasciare il paese e trasferirsi in Romania, dove la sua ditta sta delocalizzando. E soprattutto non vuole andarsene lasciando Lorella sola. La sua è una lotta contro il tempo, contro la crisi economica e contro il padre di lei, che si oppone al loro amore. Quindi non resta altro che…

   “I MISTERI DEL VASO ETRUSCO” – DAL CAP. X 

 “Forse mi sento un po’a disagio solo perché avevo immaginato la nostra prima volta in un luogo chiuso, nostro, dove poter vivere l’amore in un modo appartato, segreto…” ammise Lorella.

“Più appartato di una tomba etrusca,” disse lui ridendo, “noi andiamo su con il trenino, scendiamo per visitare le tombe e restiamo nascosti fino alla chiusura del sito archeologico. Tutto al più sveglieremo un po’di anime!” rispose lui e continuò a sorridere.

…..

“Scendiamo qui,” disse alla successiva fermata Mirko, “questa è la tomba degli sposi, qui è stato rinvenuto il famoso sarcofago”

“Quale, quello che ora è al museo di Valle Giulia?” chiese Lorella.

“Già. Dai, è quasi buio, il capotreno non si accorgerà che noi non torneremo sul convoglio”. Così dicendo Mirko le prese la mano e sentì che lei tremava come una foglia. Non le chiese nulla, anche lui iniziava a provare strane vibrazioni. Si trovarono davanti a uno dei tanti tumuli funerari della necropoli. Un’apertura minuscola faceva immaginare un vano angusto all’interno. Invece appena varcata quella soglia si trovarono dentro una stanza grande, immersi nella luce soffusa che proveniva da alcune lampade poste nel terreno, agli angoli dell’ambiente. Nulla faceva provare loro timore, anzi, si stavano sentendo eccitati, come se in quel posto non avessero dimorato delle anime, ma persone in carne e ossa, sensibili alla bellezza e al richiamo dei sensi. Su due lati della tomba si trovavano alcuni sarcofaghi, uno consecutivo all’altro e di fronte si ergeva un trono di pietra con un poggiapiedi.

“Dai Lorella, avresti immaginato niente di simile per la nostra prima volta?” disse lui, sedendosi in modo scherzoso sul trono. Lorella era silenziosa, ma si vedeva un lampo di divertimento quasi infantile nei suoi occhi chiari.

“Allora, io sono il re… Arnzei e tu sei la mia concubina preferita… Satnei! Ora tu dovrai allietare il tuo signore”. A Lorella piaceva il nome che le aveva dato e voleva stare a quel gioco con lui, sempre con lui.

“Comincia a denudarti Satnei, te lo chiede il tuo re!” Lorella non sentiva più freddo, iniziò ad aprire il piumino. Lo fece con un gesto talmente sexy che Mirko si sentì immediatamente eccitato, forse troppo. Quanto era bella la sua ragazza! Lei poggiò il piumino aperto su un sarcofago, sarebbe stato il loro materasso. Poi si inginocchiò ai piedi di Mirko. Lui le passò una mano tra i capelli e si chinò per baciarla dolcemente.

“Sei bellissima Satnei!” Lei, guardandolo maliziosamente, iniziò a sbottonargli i pantaloni. Si sentiva a suo agio pensando di essere la sua schiava. Ora erano solo due protagonisti di una storia d’amore avvenuta alcuni millenni prima.

“Re Arnzei, farò ciò che vorrai,” disse e poggiò le sue labbra calde sugli slip di lui. Sentì la sua eccitazione, ma non ebbe paura. Si alzò e sfilò lentamente le sue calze. Lui scese dal trono, la sollevò come uno sposo che fa attraversare la soglia di casa a sua moglie. La adagiò delicatamente sull’improvvisato materasso e le sfilò le mutandine. Vederla così, nuda, pronta per lui, gli procurò un moto di commozione. I suoi occhi divennero lucidi, quasi colmi di lacrime.

“Non piangere re Arnzei, io sono tua, per sempre!” Lui la baciò forte nelle labbra, mentre si stendeva sopra il suo corpo. Lei era bagnata, lui eccitato e non fu difficile penetrarla, con delicatezza e poi con forza. Il dolore che lei stava provando veniva superato dal piacere di sentirlo dentro di sé e quello che all’inizio era sembrato un lamento divenne presto l’esternazione di felicità, dell’intimo ed estremo piacere di essere sua. Mirko sentiva la carne di lei cedergli e aprirsi, per lasciargli il varco verso le sensazioni antiche, perpetue e inimmaginabili. In quel contatto carnale, lui sentiva per la prima volta l’amore di lei materializzarsi, avvolgendo l’intimo del suo corpo, così come aveva fatto già con la sua anima. Quel caldo e quel bagnato lo fecero trasalire e il loro rapporto durò solo pochi minuti, che si fusero nella perennità di quel luogo. Lui venne gemendo e baciandola. Non poteva esserci altro posto al mondo più bello per sfidare la vita, la crisi e il loro destino. Ora erano uniti e le mille anime che si aggiravano silenziose l’avrebbero testimoniato in eterno.

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Il libro è già in distribuzione presso le librerie Coop, Libreriauniversitaria, IBS e Feltrinelli ed è ordinabile ai seguenti contatti della casa editrice: 069941736 cell. 3392864551

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“I misteri del vaso etrusco”


Il libro è stato rieditato a dicembre 2019 da Edizioni Universo con il titolo de “I misteri del vaso etrusco” nella nuova bellissima pubblicazione. La prima edizione del maggio 2017 era stata pubblicata da L’Erudita di Giulio Perrone Editore con il titolo de “Il vaso di Bemberly” (ora fuori catalogo)

          SINOSSI

Un libro divertente e in alcuni momenti struggente che, con spunti satirici, offre uno scorcio della vita di un paese di provincia, descrivendo le dinamiche interpersonali tuttora esistenti in un piccolo borgo. I pettegolezzi, le invidie e le faide famigliari hanno però la capacità di fondersi in una comprensione inaspettata e nel vicendevole aiuto di fronte alle sfide attuali, prima fra tutte la crisi economica, restituendo alla famiglia il suo antico ruolo di baluardo avverso le minacce del mondo di fuori.

 

 

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I MISTERI DEL VASO ETRUSCO - recensioni, LE NEWS, Le Recensioni

La recensione di Marta Geri


Nella nuova opera, l’autrice Daniela Alibrandi ci sorprende ancora una volta, regalandoci qualcosa di diverso da quello a cui ci aveva abituato: una storia quotidiana, uno spicchio di vita di una famiglia dei nostri giorni che vive le ansie, le difficoltà, le gioie, gli amori, le delusioni e le sorprese comuni.

La famiglia di Mirko, Rosy e Adele è una famiglia in cui regna un forte reciproco affetto, reso tanto più tenace da tragiche esperienze vissute nel passato. I personaggi si trovano a combattere sfide legate alla difficoltà economica che può costringere a considerare l’idea di abbandonare il proprio nido e i propri affetti, al dolore della malattia acutizzato dall’impossibilità di trovare persone competenti cui potersi affidare, alla lotta di chi riconosce i limiti della propria istruzione e tenta di riscattarsi. Emerge anche il fastidio di vivere in un piccolo centro con i suoi pettegolezzi, rivalità e antipatie, che però è anche una potente risorsa perché, tuttosommato, vi sopravvive l’umana compassione e la collaborazione nel momento del bisogno.

Il racconto è dunque uno spaccato di vita, di un paese e di una famiglia, animato dall’intrecciarsi di vicende ed emozioni di più generazioni che convivono, nonni e nipoti. Non si può però definire frettolosamente questo libro come un romanzo verista, o un romanzo storico, come ho definito altri dell’autrice, perché qui il contesto storico fa solo da sottile cornice. La penna dell’autrice è come la pennellata veloce di un quadro impressionista: non indugia nella descrizione fisica, ma tratteggia le emozioni che ora un periodo storico, ora un luogo, ora un personaggio suscitano in chi ci vive o lo incontra. Così io sono sicura senza ombra di dubbio di aver riconosciuto quella casa, quella farmacia, quella parrucchiera del mio paese, ma in realtà quel luogo può essere qui o altrove, in questo tempo o in un altro a seconda dell’occhio del lettore che interpreta quell’emozione abilmente trasmessa dal testo.

In questo modo l’autrice offre una grande opportunità al lettore, quella di partecipare all’esperienza autoriale, la possibilità di rendere più viva e più personale la storia che sta leggendo, perché è il suo bagaglio di conoscenza di luoghi e persone che dà completamente vita ai personaggi e agli spazi del racconto. L’autrice riesce a compiere ciò scrivendo una storia piana che si svolge secondo il ritmo della quotidianità, dove gli unici balzi temporali sono i ricordi dei protagonisti; dove la drammaticità che essi sperimentano non è mai superiore a quella che il comune lettore può aver sperimentato e quindi riconoscere; così anche la comicità, nel racconto così come nella vita reale, ha la forza di affacciarsi nella drammaticità delle situazioni e nei momenti di massima tensione, può ad esempio avere le sembianza di una parola storpiata come spesso accade di fare a nonna Adele…anche in questo caso Daniela trova sempre la soluzione brillante che strappa una vera e prepotente risata.

È un libro che si può leggere tutto d’un fiato, ma che consiglio di assaporare lentamente affinché ai sentimenti e alle emozioni rinchiusi nel profondo dell’anima del lettore sia concesso il tempo di riemergere, risvegliati dalla lettura, e di dare a loro volta vita e consistenza al racconto.

Ancora una volta ringraziamo Daniela per questa avventura ed esperienza che ci fa vivere…buona lettura.

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“Il vaso di Bemberly” sabato 10 giugno ore 18,30



Sabato 10 giugno alle ore 18,30, presso la sede della casa editrice Giulio Perrone, Via Giovanni da Procida 30-32, Roma       

Amici miei, ci ritroviamo stavolta per conoscere “Il vaso di Bemberly”, alla sua prima apparizione in pubblico. Sarà un incontro particolare, presso la sede della casa editrice Giulio Perrone, e parleremo insieme dei molti aspetti che portano alla creazione di un libro.
E di come un’autrice, conosciuta per i suoi thriller, scrive una storia diversa, dove la semplicità e la genuinità rendono straordinaria la vita di personaggi, che si muovono al giorno d’oggi in un piccolo borgo antico, a metà tra la dura realtà attuale e la magia di una favola moderna. Con me dialogheranno Marta Sallustio e Maria Rosaria Milana. Le letture saranno affidate all’attore Avio Focolari. Non mancate!

LA MAPPA: https://www.google.it/maps/place/Via+Giovanni+da+Procida,+30,+00162+Roma/@41.9118422,12.5216362,16z/data=!4m5!3m4!1s0x132f617cbd1b7bcf:0x56840f032e02bf3d!8m2!3d41.9120418!4d12.5249085

Di seguito il comunicato stampa con tutte le notizie utili….vi aspetto!

http://webcomunicazioni.it/la-scrittrice-daniela-alibrandi-presenta-a-roma-il-suo-nuovo-libro-il-vaso-di-bemberly.htm

La scrittrice Daniela Alibrandi presenta a Roma il suo nuovo libro “Il vaso di Bemberly”

lunedì, 5 giugno 2017 – 10:00

Sabato 10 giugno 2017, alle ore 18:30, presso la sede capitolina della casa editrice Giulio Perrone, sita in via Giovanni da Procida 30-32 – Roma, insieme a Marta Sallustio e all’attore Avio Focolari, la scrittrice Daniela Alibrandi presenterà per la prima volta al pubblico il suo nuovo libro “Il vaso di Bemberly”.

Una storia divertente ed a tratti toccante che, attraverso piacevoli spunti satirici, porta a riscoprire l’antico ruolo della famiglia e le dinamiche interpersonali tuttora esistenti nella comunità di un piccolo borgo di provincia, ricco di reperti archeologici risalenti all’epoca etrusca. Si parlerà dei molti aspetti che portano alla creazione di un libro. E anche di come un’autrice, conosciuta per i suoi thriller, scrive una storia diversa, dove la semplicità e la genuinità rendono straordinaria la vita di personaggi, che si muovono al giorno d’oggi in un piccolo borgo antico, a metà tra la dura realtà attuale e la magia di una favola moderna. Dialogherà con l’autrice Maria Rosaria Milana, non mancate!

L’autrice: nata a Roma e vissuta tra l’Italia e gli Stati Uniti, si è occupata di relazioni internazionali e di scambi culturali con l’estero, nell’ambito dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa. I suoi thriller psicologici sono conosciuti in Italia e all’estero. Ricordiamo “Nessun segno sulla neve” (Premio Circe 2013) e “Un’ombra sul fiume Merrimack” (Novel Writing 2012), entrambi tradotti nell’edizione inglese e in catalogo presso l’Italian European Bookshop di Londra. “Il bimbo di Rachele”, pubblicato nel 2012 e “La fontana delle rane” (Premio Perseide 2014). Nel 2016 “Una morte sola non basta” è stato pubblicato da Del Vecchio Editore. La scrittrice è stata insignita di numerosi premi letterari. Tra questi Il Volo di Pègaso (2010), La Città e Il Mare (2011), il Memorial Miriam Sermoneta e Mani in Volo (2014), ed è rientrata tra i finalisti del concorso nazionale La Memoria. I suoi racconti, pubblicati in diverse antologie e riviste, sono ora raccolti nella pubblicazione “I Doni della Mente”, disponibile nell’edizione inglese “Echoes Of The Soul”. Con “Il vaso di Bemberly” (L’Erudita, Giulio Perrone Editore), l’autrice è al suo sesto romanzo.

Una scrittrice appassionata e onesta, senza artifici. La Repubblica

Per maggiori infomazioni, potete visitate il sito ufficiale dell’autrice danielaalibrandi.wordpress.com o la sua pagina Facebook facebook.com/Daniela-Alibrandi-Autore-108488582556510/, oppure seguendola sulle reti sociali quali Twitter, Linkedin e Google+.

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