Incredibile! Oggi il mio intramontabile “Nessun segno sulla neve” è al n. 27 della classifica dei best sellers di Rakuten Kobo. Il libro che ho scritto con la mano sinistra, perchè reduce da un infortunio, e che i critici letterari hanno definito Il romanzo scritto con la mano sinistra, quella del cuore
Se volete avere un’idea dei contenuti di questo sorprendente romanzo, uscito nel 2010 ma sempre ai primi posti nelle classifiche, leggete le recensioni:
Un’altra bella notizia riguarda la disponibilità immediata di “Quelle strane ragazze” presso il Rifugio degli Elfi a Cerveteri. Insomma quelle ragazze, che sono proprio strane, vi attendono… fate attenzione!
Il romanzo è ordinabile in tutte le librerie del territorio nazionale ed è in distribuzione globale in tutto il mondo, anche in cartaceo e presso le librerie all’estero. Buona lettura!
Un’idea nata quasi per gioco, che si è trasformata in un vero successo. Un libro di quelli dalla trama tosta da leggere e da analizzare, un meeting tra i lettori che hanno aderito al progetto e che desideravano approfondire i temi scottanti trattati nel romanzo.
La redazione de L’Ortica del Venerdì ha dedicato il primo incontro al mio “Nessun segno sulla neve” (Premio Circe 2013), uscito ben tredici anni fa e rieditato nel 2015 da Edizioni Universo la cui curatissima edizione, impreziosita dai disegni di Carlo Grechi, è stata tradotta nella versione inglese di “No steps on the snow”. In quell’anno ben cinquanta blog statunitensi parlarono della trama.
Il mio primo romanzo, quello che come tutti i “primi” occupa un posto speciale, continua a darmi enormi soddisfazioni. Solo una settimana fa era tra i primi Best Seller di Kobo, dopo che lo è stato per varie volte in Amazon.it, com, ca, uk e in Giappone. E la riunione del 2 marzo, moderata dalla giornalista Barbara Pignataro, ha confermato la forza della narrazione e la capacità di suscitare intense emozioni in chi legge. I numerosi lettori, che ringrazio di cuore, hanno dato vita a un vero dibattito su argomenti toccanti, come la violenza, le lotte studentesche del Sessantotto, la voglia di emancipazione di quelle ragazze, spesso punite per aver indossato minigonne e casacche di tela indiana trasparente.
Foto di Paolo Emilio Mariani
Un gruppo eterogeneo di persone che non si conoscevano tra loro (un editore, una doppiatrice cinematografica e televisiva, un insegnante di liceo, una hostess, una responsabile della Croce Rossa, un ragazzo da poco maggiorenne, due avvocati, e un fotografo) ha dato vita a uno dei dialoghi più interessanti che ricordi, a volte acceso e a volte disteso, ma sempre imperniato su ciò che la storia ha trasmesso loro. La certezza di aver intrapreso un percorso significativo l’ho avuta quando il confronto si è fatto più intenso ed è stato chiaro quanto i personaggi interpreti della trama fossero reali anche per i lettori:
“Ma perchè Nuccio non ha fatto la stessa cosa?”
“Francesco era un meschino che ha meritato quello che gli è capitato”
“Milena provocava i maschi della classe, non era un’ingenua come si può credere”
“E no mia cara, all’epoca c’era la moda delle minigonne, la musica dei Beatles, la voglia di libertà. La violenza è un tarlo a cui non serve la provocazione”.
Insomma, sono trascorse delle ore fantastiche, nelle quali ho avuto un contatto diretto con chi mi ha donato delle genuine emozioni per aver letto il libro. Tra loro qualcuno l’aveva terminato in un giorno, altri avevano avuto il desiderio di leggerlo due volte. Nessuno era rimasto indifferente e tutti hanno ritagliato quelle ore per poterne parlare insieme, puntualizzando anche la bellezza delle ambientazioni scelte e la coerenza dei personaggi.
E gustando dolcetti e bevande calde, mentre fuori pioveva sull’antico selciato della etrusca Cerveteri, è stato meraviglioso ascoltare alcuni brevissimi passi scelti e letti dai partecipanti.
Ho ricordato anch’io alcuni episodi legati alla trama, come l’incontro che una lettrice ha voluto a tutti i costi avere con me, appena uscito il romanzo, per dirmi come questo libro le avesse cambiato la vita, nonostante vivesse un matrimonio all’apparenza felice: “Appena ne ho terminata la lettura, non ho voluto che passasse altro tempo e ho ricercato il mio primo amore. Ci siamo ritrovati e amati di nuovo…” Oppure una mail che ho ricevuto da una lettrice che aveva vissuto una violenza sessuale e aveva cercato di rimuovere quell’episodio per tutta la vita. Solo leggendo il romanzo era riuscita a metabolizzare l’atroce esperienza. Terminava la mail con “… e mentre le scrivo sto piangendo, stavolta di un pianto diverso”. Un signore mi ha commosso con un messaggio privato nel quale ha ricordato le sue prime esperienze politiche e amorose legate a quegli anni così significativi per la nostra storia.
Già, perchè quelle passioni, quelle disperazioni sono rimaste in chi le ha vissute e l’urlo di Milena è il grido di una generazione che ha visto traditi gli ideali per cui ha tanto generosamente e strenuamente lottato. E il Sessantotto è stato un periodo difficile, pericoloso, ma anche affascinante e indimenticabile, insieme alla freschezza di chi, proprio in quel clima, ha vissuto il suo primo amore.
E’ doveroso per me ringraziare ancora la redazione de L’Ortica del Venerdì, la giornalista Barbara Pignataro, e l’editore Cristiano Cimarelli di Edizioni Universo che ha rieditato già due dei miei vecchi successi, donando loro nuova vita con edizioni strepitose. “Nessun segno sulla neve”, “I misteri del vaso etrusco” e, tra pochi giorni, la riedizione de “Il bimbo di Rachele”, in una veste grafica spettacolare.
Ricordo che “Nessun segno sulla neve” è immediatamente disponibile in ebook in Amazon, Kobo e nei migliori negozi online, mentre è ordinabile nelle librerie elencate nel seguente link e presso la casa editrice 069941736, che lo spedisce a domicilio:
Ho il piacere di dirvi che, nell’ambito del progetto “Racconta la tua storia” ideato dalla redazione del settimanale L’Ortica del Venerdì, la prevista riunione si terrà giovedì 2 marzo alle ore 17:00 presso la sede del giornale, a Piazza Risorgimento 4, Cerveteri.
La scelta della redazione di dedicare il primo appuntamento del progetto al mio “Nessun segno sulla neve”mi ha davvero onorato. L’incontro si terrà in presenza presso gli uffici di redazione del giornale, ed è aperto non solo ai lettori che hanno accettato di partecipare e stanno leggendo il romanzo in questi giorni, ma anche a chi abbia già letto il libro e desideri dialogare sugli scottanti temi suscitati dalla trama, arricchendo eventualmente l’evento con il racconto di un’esperienza personale.
L’iniziativa ha avuto da subito un grande seguito, al punto che si è deciso di dedicare il 2 marzo al solo meeting in presenza, mentre le varie richieste che sono giunte per collegarsi online da tutta Italia verranno convogliate in un successivo appuntamento.
Se vi va di dialogare e raccontare le vostre storie in un evento che avrà un carattere riservato e autentico, potete inviare una mail al mio contatto daniela53.alibrandi@outlook.it, oppure direttamente alla redazione del settimanale.
Sarà un’occasione speciale.
E una bella notizia arriva proprio oggi, 19 febbraio 2023: a dodici anni dalla sua uscita, “Nessun segno sulla neve” è di nuovo tra i primi Best Seller di Kobo, nelle categorie di Gialli e Gialli Storici
“Nessun segno sulla neve”, da pag. 100:
“Mi manca l’aria. Meglio fare una passeggiata qui intorno e, se è aperta la pizzeria all’angolo, mangerò una bella pizza e berrò una birra. Voglio ubriacarmi per non pensare. Milena di me avrà sempre quell’orribile ricordo. Se anche volesse incontrarmi, come potrò affrontarla, provarle come sono io, se in fondo lei ha ragione: sono poi così tanto diverso da come ero allora? Voglio solo l’aria fresca di questa serata di settembre. Esco e, mentre chiudo la porta a chiave, penso che le porte lasciate chiuse dentro di noi possono riaprirsi quando vogliono, anche se ci illudiamo di aver dato alla serratura tutte le mandate.”
Due notizie utili. Se vi interessa il progetto Racconta la tua storia, una copia omaggio di “Nessun segno sulla neve” vi attende presso la redazione de L’Ortica del Venerdì, a Piazza Risorgimento 4, Cerveteri. Si tratta della nuova edizione del romanzo, impreziosita dai disegni di Carlo Grechi.
Vista la numerosa adesione all’interessante iniziativa, per chi è lontano e desidera partecipare alla riunione che si terrà a fine febbraio, verrà messo a disposizione un link per poter intervenire online sugli argomenti trattati nel romanzo.
Finalmente! Basterà inviare una mail entro il 24 gennaio all’indirizzo indicato nell’articolo (o un messaggio Whatsapp al 3392864552), per ricevere in omaggio una copia del mio “Nessun segno sulla neve” (Edizioni Universo Editoriale). Dopo trenta giorni, terminata la lettura, ci ritroveremo presso la redazione dell’Ortica del Venerdì per dialogare insieme dei temi trattati nel romanzo.
L’incontro è aperto anche a chi ha già letto il libro e desidera approfondire alcuni argomenti scottanti. Infatti la trama, ambientata al giorno d’oggi, affonda le radici nel Sessantotto romano, mettendo a nudo le passioni e le disperazioni di quell’epoca, nella quale la voglia di emancipazione femminile ha conosciuto la vera violenza. Leggendolo si vive con i ragazzi del Sessantotto, con i loro ideali e le illusioni, in una Roma inconsueta, fotografata lungo gli argini del Tevere, nei quartieri dell’Eur e di Viale Marconi.
Premio letterario nazionale Circe 2013, il romanzo è stato presentato nei giardini di Castel Sant’Angelo nell’ambito delle manifestazioni dell’Estate Romana, alla Fiera del Libro Piùlibripiùliberi, e scelto dal Comune di Roma per un evento culturale. Più volte nella vetta dei best seller Amazon Italia e Kobo, nel 2015 è stato pubblicato anche nell’edizione inglese di “No steps on the snow” raggiungendo i primi gradini dei best seller, mentre della sua trama hanno parlato ben cinquanta blog letterari statunitensi.
Vi invito quindi a unirvi a noi in questa nuova avventura nella quale sarà il lettore il protagonista, con il suo giudizio e, se lo desidera, anche con il racconto delle sue esperienze personali.
Ricordate entro il 24 gennaio di proprovi per ricevere il romanzo in omaggio!
PREMIO LETTERARIO NAZIONALE CIRCE 2013 – Un thriller psicologico, la cui trama inizia ai giorni nostri e porta a un avvenimento criminoso mai risolto, avvenuto nel 1968, quando il protagonista del romanzo frequentava il liceo. Quella storia, che sembrava dimenticata e sepolta, torna ad essere improvvisamente e drammaticamente attuale per lui, ora brillante e stimato medico oncologo di mezza età, quando in un caldo e pigro pomeriggio settembrino, si diverte a navigare in internet insieme al figlio. Aiutato da quest’ultimo, infatti, entra in un importate network e si imbatte nel profilo della ragazza che amava disperatamente in quegli anni, dalla quale purtroppo non era mai stato ricambiato. E’ l’inizio di un viaggio interiore intriso di profonda nostalgia, ricordi e passioni, che porterà il suo destino a intrecciarsi in modo imprevedibile con quello della ragazza, divenuta ormai una donna matura. Il romanzo offre un affresco fedele e nostalgico della vita italiana durante quegli avvenimenti sociali e politici, che segnarono in modo indelebile un’intera generazione. Ad arricchire il racconto una trama gialla che, partendo da un episodio criminoso avvenuto allora, termina con un finale mozzafiato al giorno d’oggi.
“Con l’avvio del nuovo anno, attraverso le pagine del settimanale L’Ortica del Venerdì, prende vita un nuovo e originale progetto dal titolo “Racconta la tua storia”. Tale attività metterà in contatto e al confronto chi scrive, scegliendo dei temi attuali e di profondo impatto umano, con chi ha vissuto situazioni simili a quelle descritte nelle pagine di un romanzo e si sente di dialogarne.
A partire dalla prossima settimana a chi desidera partecipare verrà donata una copia del romanzo “Nessun segno sulla neve” di Daniela Alibrandi. Una volta ultimata la lettura, entro 30 giorni, è previsto un incontro presso la redazione de L’Ortica alla presenza dell’autrice…”
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Inutile dire quanto sia interessante questa iniziativa! Avete vissuto il Sessantotto romano? Avete conosciuto la voglia di emancipazione di quelle ragazze? Ricordate l’Eur e Viale Marconi? E soprattutto avete una storia da raccontare relativa al clima che si viveva in quel periodo?
Se ne può parlare insieme nella redazione del settmanale L’Ortica del Venerdì. Leggete l’articolo per i dettagli!
Esistono i Best Seller, e “Nessun segno sulla neve” ha raggiunto varie volte il podio sia in Amazon Italia, che in Francia, negli Stati Uniti e in Canada, in Germania e in Giappone anche nell’edizione inglese di “No steps on the snow”.
Poi ci sono i Long Seller e “Nessun segno sulla neve” (Premio Letterario Nazionale Circe 2013) ne è l’inconfutabile prova, se a dodici anni dalla sua uscita risulta oggi tra i primi 100 (al n. 49) nella classifica di Kobo Mondadori!
Il romanzo è immediatamente disponibile in ebook nei negozi online. L’edizione cartacea è acquistabile solo in alcuni punti vendita elencati nel link, così come direttamente alla casa editrice Universo Editoriale che ha ripubblicato il romanzo nel 2015, impreziosendolo con i dipinti di Carlo Grechi.
Purtroppo non posso annoverare questa estate tra le più belle da me vissute, proprio no. Ma anche se sto vivendo un momento particolarmente delicato e difficile per la salute di una persona di famiglia, è bello poter ringraziare gli sconosciuti lettori che hanno proiettato il mio amatissimo primo romanzo, uscito la bellezza di dodici anni fa, al numero 53 dei Best Seller di Kobo Mondadori. https://www.kobo.com/it/it/ebook/nessun-segno-sulla-neve
“Nessun segno sulla neve” (Universo Editoriale) ancora tiene banco e risulta tra i best seller di Kobo e spesso anche di Amazon. Con i ricordi di un’epoca lontana ma sempre viva nei nostri cuori, il Sessantotto romano, è un romanzo capace di far rivivere quelle illusioni e le disperazioni di una generazione che ha determinato un cambiamento definitivo nell’assetto politico e sociale.
Vale la pena leggerlo, non solo perchè ha vinto il Premio Letterario Nazionale Circe 2013 ed è stato tradotto nell’edizione inglese di “No steps on the snow”, di cui nell’estate 2015 parlarono ben cinquanta blog letterari statunitensi. E neanche perchè la nuova edizione di Universo Editoriale è impreziosita dai disegni del pittore Carlo Grechi. Pensandoci bene neppure perchè al romanzo è stato dedicato un evento culturale dell’Estate Romana, nei giardini di Castel Sant’Angelo oltre a innumerevoli recensioni a cinque stelle. Immergersi nelle sue pagine e nella trama intrecciata e coinvolgente, infatti, riporta agli anni della rivolta giovanile, forse mai indagata in modo tanto originale e a un fatto criminoso avvenuto allora e mai risolto. E può dare un senso all’allegoria del titolo che ho scelto all’epoca con grande emozione, essendo quello il mio primo romanzo.
Noi camminiamo sulla nostra vita come fosse una distesa di neve vergine, la calpestiamo, scivoliamo, ci rialziamo. Cosa accadrebbe se, dopo aver terminato il nostro percorso, voltandoci indietro ci accorgessimo di non aver lasciato… “Nessun segno sulla neve”?
L’edizione cartacea non è facilmente reperibile, perchè trattasi di un romanzo uscito nel 2010 e rieditato nel 2015 nella splendida pubblicazione di Universo Editoriale. Nel link troverete le librerie che ne sono fornite, a cui aggiungo il Rifugio degli Elfi a Cerveteri, nonchè i riferimenti della casa editrice a cui rivolgersi direttamente. L’ebook, invece, è disponibile immediatamente in tutti più importanti negozi online.
Due passi nell’antica ed etrusca Cerveteri e si scoprono molteplici scorci e caratteristiche botteghe dall’atmosfera unica. Tra queste, a Piazza Risorgimento, c’è il caffè libreria Il Rifugio degli Elfi, un luogo dove si possono gustare leccornie e bevande, immersi nella buona letteratura. Barbara, che gestisce il locale, ha fatto una scelta di qualità, offrendo ai suoi ospiti una gamma di bellissime pubblicazioni, in un ambiente intimo e caldo, dove si viene calamitati e dal quale si fa fatica ad uscire.
Tra gli altri, sono in bella mostra anche alcuni dei miei romanzi, ed è corroborante poter prendere degli scatti attorniata dalle copie. La trilogia di gialli noir pubblicata da Ianieri Edizioni, con “Delitti fuori orario”, “Delitti Postdatati” e “Delitti negati nei sacri sotterranei”, il romanzo pubblicato da Del Vecchio Editore “Una morte sola non basta”, per non parlare di “Viaggio a Vienna” (Morellini Editore) o di “Nessun segno sulla neve” e “I misteri del vaso etrusco” di cui Universo Editoriale ha curato le magnifiche edizioni.
Insomma, direi che in una visita alla pittoresca cittadina di Cerveteri non può mancare una sosta al Rifugio degli Elfi!
Ieri pomeriggio sono stata ospite di un’interessante conferenza in occasione dei quindici anni dalla scomparsa di Adele Faccio. Gli argomenti trattati hanno spaziato su politica, letteratura, cultura e attualità, in un evento in cui si sono alternate personalità femminili provenienti dal mondo dello spettacolo, del cinema, della letteratura e della politica.
Posto di seguito il link alla trasmissione, dove il mio intervento è registrato a 1 ora e 20 minuti, precisamente alle ore 19,37. Anch’io ho contribuito, con i miei romanzi, ad accendere i riflettori sulla condizione della donna in seno alla famiglia e nella società italiana, nel periodo storico e sociale non così lontano dai giorni nostri, cioè dagli anni Cinquanta agli Ottanta.
“Una morte sola non basta” (Del Vecchio Editore), presentato alla biblioteca della Camera dei Deputati, in catalogo nelle biblioteche universitarie di Harvard e Yale e in esposizione alla Fiera Italiana dello Scrittore, tratta della violenza sui minori in una cornice affascinante come quella della Roma semplice degli anni Cinquanta, che diviene sofisticata nel boom economico dei Sessanta e contradditoria negli anni Settanta. Una trama coinvolgente che descrive la condizione della donna in quegli anni non così lontani.
“Nessun segno sulla Neve” (Edizioni Universo) offre una trama che nasce al giorno d’oggi, ma affonda le radici nel Sessantotto romano e racconta dello scotto di emarginazione e violenza pagato da quelle ragazze alla ricerca della propria emancipazione. Vincitore del Premio Circe 2013 il romanzo è st ato tradotto nell’edizione inglese “No steps on the snow” e della sua trama hanno parlato ben cinquanta blog letterari staunitensi.
“Quelle strane ragazze” (Youcanprint Global Distribution) ha vinto il Premio Perseide 2014 ed è in esposizione permanente alla Fiera Italiana dello Scrittore. Il libro offre una trama intrecciata e coinvolgente, totalmente ambientata nel quartiere magico di Roma, il Coppedè, all’indomani della caduta del muro di Berlino. Una storia che accende i riflettori sull’utilizzo del corpo della donna, anche come trappola di miele, nelle particolari forme di spionaggio derivate dal nuovo assetto politico europeo e mondiale.
Ma in tutti i miei scritti si possono trovare personaggi femminili che raccontano vicende delicate e a volte drammatiche, perfino nei miei thriller. In “Delitti Postdatati” (Ianieri Edizioni), Premio poliziesco Gold 2020 al concorso Gold Crime di Carlo de Filippis, presentato presso l’Arena Elsa Morante allo Human Right Festival per l’Estate Romana, ci si imbatte nel personaggio dell’anziana Luisa e in una storia forte che viene da lontano. Così nei due romanzi che definiscono la trilogia giallo noir pubblicata da Ianieri Edizioni nel biennio 2020/2021. In “Delitti fuori orario”, Premio Speciale Giallo Noir 2021 al concorso Città di Grottammare e finalista al concorso Mondadori Romanzi in cerca d’autore, si conosce Alice, dattilografa vittima di mobbig da parte dei colleghi, la cui storia si intreccia con quella di un serial killer. In “Delitti negati nei sacri sotterranei”, uscito lo scorso dicembre, invece si scoprono realtà insospettate nel mondo sotterraneo in una storia intrisa di fede e sacralità.
“Senta, qua ci sono solo io e sono Daniela, non Daniele!”
Qualche secondo di imbarazzato silenzio e poi…
“Daniela mi dice?”
“Ancora! Vuole che non sappia come mi chiamo”
“Mi sento davvero spiazzato. La sto chiamando dalla casa editrice a cui ha inviato l’inedito Nessun segno sulla neve. Ma, l’ha scritto proprio lei, Daniela, una donna?“
“Aha, ancora? Che vuole anche gli estremi del documento? Certo che l’ho scritto io, ma perchè mi fa queste domande?”
“Le dico la verità, noi abbiamo letto il suo nome, ma eravamo certi che si trattasse di un errore, perchè una donna non può aver scritto un testo simile!”
Questo è stato il tono della prima telefonata che ho ricevuto da una casa editrice riguardo al mio romanzo d’esordio. Ho avuto modo di raccontarvi che ho iniziato a scriverlo dopo una disavventura di molti anni fa, che mi ha tenuta ferma per un po’. Da sola, in casa, rendendomi conto che l’ingranaggio famigliare, del quale mi ero ritenuta fino a quel momento il fulcro insostituibile, andava avanti alla grande anche senza di me, sentii qualcosa sciogliersi nell’animo.
Dalla mia finestra vedevo il mare con i suoi colori autunnali e i suoi tramonti. E iniziai a scrivere con la mano sinistra, proprio come sto facendo in questi giorni nei quali indosso un elegante gesso al polso destro, casualità.
Era la mia prima esperienza e avevo sentito dire che all’inizio gli autori tendono ad essere autobiogtrafici e io temevo in qualche modo di cadere in quella situazione. Allora grande idea: Scriverò come se fossi un uomo!
Bellissima, un’occasione unica, spaziare nel mondo maschile, senza limitazioni, nelle sue più intime esperienze sessuali descritte senza filtri, nei pregi e nei difetti che lo caratterizzano, divertendomi come non mi capitava da tempo. Ho imbastito una storia forte e drammatica, che è riuscita a racchiudere il grido di una generazione, quella del Sessantotto, con i suoi ideali traditi. Un’immersione nella storia, descrivendo lo scotto che hanno pagato quelle ragazze alla ricerca dell’emancipazione, con le loro minigonne, le casacche di tela trasparente e il terzo occhio dipinto sulla fronte.
Nello scrivere le ultime, terribili pagine sono stata chiusa nello studio, saltando anche i pasti e, non mi vergogno a dirlo, piangendo. Sì, perchè quelli erano gli ultimi momenti che trascorrevo con i miei personaggi, ultimi attimi che vivevo nei panni di un uomo e nel suo mondo, dove avevo scorazzato in piena libertà, vedendo materializzarsi la drammaticità di quello che stavo scrivendo.
All’inizio lo intitolai L’amore dimenticato e poi lo cambiai in Da settembre a dicembre. Fu allora che mio marito mi fece un regalo indimenticabile. Si presentò a casa con il manoscritto rilegato in pelle, fatto confezionare da una copisteria, il suo modo meraviglioso e speciale di supportarmi. Ancora non avevo idea di ciò che sarebbe avvenuto di lì a pochi mesi. Infatti alcuni amici a cui lo avevo dato in lettura mi consigliarono di inviarlo a un editore. Cambiai il titolo in Nessun segno sulla neve, immaginando la vita come una distesa di neve soffice, sulla quale camminiamo e cadiamo, ma su cui a volte non resta alcun segno del nostro passaggio. Il resto della storia lo conoscete.
Pubblicato nel 2010 da Laboratorio Gutenberg (edizione ora fuori catalogo), ha vinto il Premio Letterario Circe 2013. Scelto dal Comune di Roma per un evento culturale e presentato nell’ambito dell’Estate Romana nei giardini di Castel Sant’Angelo, è stato successivamente presentato a Piùlibripiùliberi di Roma.
Nel 2015 il romanzo è stato ripreso da Edizioni Universo Editoriale nella bellissima riedizione impreziosita dai disegni di Carlo Grechi. Tradotto nell’edizione inglese di No Steps On The Snow nell’estate del 2015 ben cinquanta blog statunitensi ne hanno parlato. Spesso è salito tra i best seller di Amazon Italia, America, Germania, Regno Unito, Canada e Giappone. Adesso il romanzo è di disponibilità immediata in ebook in Amazon, Kobo e Giunti al Punto e in cartaceo direttamente alla casa editrice Universo Editoriale E’ inoltre ordinabile nelle librerie e nei negozi online, ma con un po’ di attesa.
Un thriller psicologico, la cui trama inizia ai giorni nostri e porta a un avvenimento criminoso mai risolto, avvenuto nel 1968, quando il protagonista del romanzo frequentava il liceo. Questa storia, che sembrava dimenticata e sepolta, torna ad essere improvvisamente e drammaticamente attuale per lui, ora brillante e stimato medico oncologo di mezza età, quando in un caldo e pigro pomeriggio settembrino, si diverte a navigare in internet insieme al figlio. Aiutato da quest’ultimo, infatti, entra in un importate network e si imbatte nel profilo della ragazza che amava disperatamente in quegli anni, dalla quale purtroppo non era mai stato ricambiato. E’ l’inizio di un viaggio interiore intriso di profonda nostalgia, ricordi e passioni, che porterà il suo destino a intrecciarsi in modo imprevedibile con quello della ragazza, divenuta ormai una donna matura. Il romanzo offre un affresco fedele e nostalgico della vita italiana durante quegli avvenimenti sociali e politici, che segnarono in modo indelebile un’intera generazione. Ad arricchire il racconto una trama gialla che, partendo da un episodio criminoso avvenuto allora, termina con un finale imprevedibile al giorno d’oggi.
Il regalo di mio marito: La primissima stampa del romanzo confezionata in copisteria
La magnifica nuova edizione di Edizioni Universo Eeditoriale:
Eccomi di ritorno dal Centro Traumatologico! Banale incidente domestico con frattura del radio. Evvabbe’ se, come mi ricorda il mio amico lettore con la foto in copertina, ho cominciato a scrivere il mio primo amatissimo romanzo dopo una disavventura tanti anni fa.
Infatti ho iniziato la scrittura di “Nessun segno sulla neve” dopo un incidente molto tempo fa, e i critici letterari l’hanno definito Il romanzo scritto con la mano sinistra, quella del cuore. Quindi, niente paura, stavolta tirerò fuori un capolavoro!
Comunque amiche e amici che mi seguite, le vostre mail mi fanno sempre un immenso piacere, a maggior ragione in questi giorni di “infermità”. Scrivetemi all’indirizzo che è nei contatti e che riporto di seguito per comodità daniela53.alibrandi@outlook.it se avete consigli, domande o semplici saluti.
Nel frattempo ho in mente di animare questo periodo rivelando quello che non ho mai raccontato sul backstage dei miei romanzi. A proposito, leggete quelli che non avete ancora conosciuto, in attesa della prossima incredibile, terrificante, toccante, avvolgente trama.
Un pomeriggio fitto di impegni ieri negli studi di Radio Roma Capitale. Video, spot e interviste nelle quali ho potuto parlare di me a tutto campo e non solo… ho finalmente svelato il perchè chiedo ai miei lettori di tenere d’occhio “Delitti fuori orario”! Non voglio anticipare di più, nelle prossime ore non sarà più un segreto… restate collegati!
A Radio Roma Capitale sono trascorse delle ore indimenticabili nell’ambiente ampio e allestito in modo, direi, scenografico e ricco di particolari interessanti. Luci soffuse, musica in sottofondo, immagini e oggetti appartenuti ai personaggi di un’epoca passata. A intervistarmi nello studio open space è stata l’attrice e conduttrice Nadia Rinaldi.
La presenza di una mia accanita lettrice, divenuta mia grande amica dopo il nostro incontro a una presentazione, è stata molto significativa. Alessandra de Antoniis, infatti, oltre a essere una conduttrice e una speaker d’eccezione, ha spesso presentato i miei libri che, secondo la sua abitudine di ritardataria, si è ridotta a leggere nelle ore immediatamente precedenti l’incontro. Ma si è fatta perdonare perchè, soprattutto nelle ultime occasioni, mi ha scritto dei messaggi a caldo, appena terminato di leggere il romanzo. Ascoltate cosa dice nel video…
Con Nadia Rinaldi abbiamo dialogato sui molti argomenti che riguardano il mondo della scrittura e la mia esperienza personale. La vita che conducevo prima di iniziare a scrivere e come vivo adesso questa dimensione nella quale ho già pubblicato dieci romanzi, l’undicesimo sta per uscire, un’antologia e tre edizioni inglesi. Con lei abbiamo ricordato i grandi successi di“Nessun segno sulla neve”(Edizioni Universo), “Una morte sola non basta” (Del Vecchio Editore) e “Quelle strane ragazze”, ambientato totalmente nel quartiere Coppedè o magico di Roma, città che amo profondamente e dove sono ambientate quasi tutte le mie opere.
In particolare, però, l’attenzione si è focalizzata sulle due ultime uscite del 2020, “Viaggio a Vienna” (Morellini Editore), che ho definito una perla della mia produzione e che è stato ospitato a Rai Radio 1 e al Tg2, e “Delitti fuori orario” (Ianieri Edizioni), il thriller metropolitano, che è stato ospite ultimamente de Lo Scaffale del Tg Lazio (Rai 3), a cura della giornalista Rossana Livolsi. https://danielaalibrandi.wordpress.com/2021/05/09/delitti-fuori-orario-a-lo-scaffale-del-tg3/
“Delitti fuori orario”, finalista al concorso letterario Mondadori, Kobo, Passione Scrittore Romanzi in cerca d’autore e da poco vincitore del DiplomaPremio Speciale Giallo Noir al concorso letterario nazionale Città di Grottammare, è destinato a essere il primo di una serie noir/giallo poliziesca, che continuerà con “Delitti Postdatati” (Premio Poliziesco Gold 2020), in uscita nel prossimo mese di giugno, e la riedizione de “I Delitti Negati”, tutti pubblicati da Ianieri Edizioni. La particolarità della serie non è dovuta solamente alle trame intrecciate e coinvolgenti, ma anche alle ambientazioni nella Roma a cavallo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta e, soprattutto, nel mondo sotterraneo e sconosciuto della città eterna. In “Delitti fuori orario” il lettore scende tra suspense e colpi di scena, nei cunicoli sotterranei del quartiere Prati, che collegano i molti caseggiati della zona. In “Delitti Postdatati“, invece, conoscerà i segreti del misterioso triangolo esistente tra i quartieri Aventino, Eur e l’antichissimo rione Monti e San Pietro in Vincoli, mentre ne “I Delitti Negati” si troverà ad affrontare gli efferati crimini di Borgo Pio, al confine con la Città del Vaticano e i suoi sotterranei. E… ne sto scrivendo ancora!
Da Telesantamarinella il ricordo di una serata speciale!
La magnifica diretta di Istagram sul profilo di Telesantamarinella, con Alessandra de Antoniis e la bookstagrammer Maria Teresa Vitali, creatrice del rilevante blog letterario Leparolefannosognare, che ha svelato alcune interessanti curiosità. Nonostante le mie difficoltà iniziali a entrare nella diretta Istagram, un social che ancora non utilizzo al meglio (infatti riesco a inserirmi nella diretta al minuto 12′), il dialogo è stato meraviglioso, spontaneo e ha spaziato su molti temi. Sorridendo abbiamo sviscerato anche gli argomenti scabrosi di cui tratto nei miei romanzi e parlato dell’amore in tutte le sue declinazioni. “Viaggio a Vienna ” (Morellini Editore) con i suoi retroscena, “Una morte sola non basta” (Del Vecchio Editore) e “Nessun segno sulla neve” (Edizioni Universo e Premio Circe 2013) con il tema di violenza e di sesso, ma anche “Delitti fuori orario” (Ianieri Edizioni), il giallo metropolitano finalista al concorso Mondadori, e la prossima uscita di “Delitti Postdatati”, sempre per Ianieri Edizioni. Non poteva mancare un accenno a “I misteri del Vaso Etrusco” (Edizioni Universo e Menzione di Merito 2020), nel quale invece vince l’amore assoluto, quello della famiglia.Insomma una diretta tutta da seguire! Un ringraziamento a Telesantamarinella che mi ha dedicato uno spazio così significativo!
“In una cornice diversa dal solito, abbiamo compiuto un viaggio nella straordinaria atmosfera viennese insieme alla scrittrice Daniela Alibrandi. A parlare di lei la bookstagrammer Maria Teresa Vitali. Domande e anticipazioni sul romanzo, conosciamo Daniela Alibrandi e scopriamo insieme questa nuova tendenza tutta digitale di Bookstagram, Instagram usato per promuovere la lettura.”
Sono stata ospite di due conferenze interessantissime per il Dante Day organizzate dalla FUIS. Ho potuto fnalmente parlare del mio primo incontro con Dante e di come questo abbia influenzato in seguito anche il mio modo di scrivere e la scelta delle mie trame noir.
Nata a Roma, ho vissuto e studiato negli Stati Uniti. Tornando in Italia e intraprendendo gli studi classici, l’incontro con Dante mi ha riportato nella lingua italiana. Ho scoperto che, anche se antico, questo linguaggio aveva una bellezza e una potenza descrittiva affascinante. Se ne sente prima la musicalità del verso, poi la mente si perde nella raffigurazione. A questo proposito ho letto uno stralcio del XXXIV Canto dell’inferno, Incontro con Belzebù. Solo pochissime righe, che descrivono l’ultimo, il nono cerchio dell’Inferno e la quarta e ultima zona del girone, La Giudecca.
Da ogne bocca dirompea co’ denti un peccatore, a guisa di maciulla, sì che tre ne facea così dolenti.
A quel dinanzi il mordere era nulla verso ‘l graffiar, che talvolta la schiena rimanea de la pelle tutta brulla.
«Quell’ anima là sù c’ha maggior pena», disse ‘l maestro, «è Giuda Scarïotto, che ‘l capo ha dentro e fuor le gambe mena.
De li altri due c’hanno il capo di sotto, quel che pende dal nero ceffo è Bruto: vedi come si storce, e non fa motto!;
e l’altro è Cassio, che par sì membruto. Ma la notte risurge, e oramai è da partir, ché tutto avem veduto».
Ecco i traditori, nella Giudecca messi nel punto più infame, assieme a Lucifero, come demonio a tre teste, che piange lacrime dai sei occhi, ha ali di pipistrello più grandi delle vele delle navi che muovono un vento che ghiaccia il lago. E intorno solo gelo e dolore. Da ogni bocca pende un peccatore maciullato, addirittura masticato e scuoiato dai denti del demonio: Giuda per primo, il traditore di Cristo, poi Bruto, accoltellatore di Cesare e Cassio suo complice.
L’immagine è degna di un moderno romanzo noir, con effetti cinematografici speciali ed è difficile immaginare che sia stata scritta centinaia di anni fa. Ed è l’ultimo scenario dell’inferno, infatti, visto ciò, Virgilio dice “ tutto avem veduto”. Dante considera quindi il tradimento il peggiore dei peccati e, non a caso, sottopone ai peggiori supplizi i traditori dei benefattori, Giuda, chi tradisce la famiglia, Bruto, i traditori delle istituzioni politiche, Cassio. Ed è stata proprio l’attualità del messaggio dantesco a colpirmi, il vederlo come il “poeta civile”, per il quale il peggiore dei tradimenti è quello delle Istituzioni politiche. Un concetto che se avessimo tuttora forse eviterebbe il declino a cui, purtroppo, siamo abituati. Dante ha una sua scala di valori che dovremmo tenere presente in ogni giorno della nostra vita. Un uomo e un poeta non solo di grande abilità ed emozione narrativa, ma anche profetico.
In che modo sono stata influenzata in seguito, nella mia scrittura? Chi mi conosce sa che nei miei dieci romanzi pubblicati ho spesso trattato del tradimento, soprattutto di quello che avviene all’interno delle mura famigliari, quando il luogo che dovrebbe essere il più sicuro e accudente diviene il più terrificante. Ho allacciato il discorso alla trama di “Una morte sola non basta” (Del Vecchio editore), dove si consuma in famiglia una violenza subdola in modi diversi su due bambine nate negli anni Cinquanta. La trama sege la vita delle sfortunate bimbe, fino agli anni Settanta, quando poco più che adolescenti si incontreranno e dalla profonda amicizia che nascerà tra loro cercheranno il reciproco riscatto . Sullo sfondo l’analisi del cambiamento sociale del Bel paese e in particolare della città di Roma dalla semplicità degli anni Cinquanta, al boom economico dei Sessanta fino alle contraddizioni degli anni Settanta. Una trama che è stata apprezzata al punto di essere inserita, nell’edizione italiana, nelle prestigiosse biblioteche universitarie statunitensi.
E come dimenticare la punizione catartica escogitata ai danni di un altro traditore, nel mio primo libro “Nessun segno sulla neve” (Edizioni Universo), la cui trama nasce al giorno d’oggi, ma affonda le radici nel Sessantotto romano descrivendo lo scotto pagato dalle prime ragazze che cercavano di realizzare la propria emancipazione. Insomma, il mio Dante, con la sua immensa opera, la sua forza e la sua instancabile ricerca di giustizia ha non solo affscinato la mia immaginaziione, ma è riuscito a influenzare anche il mio umile lavoro futuro.
Tanti auguri di Buone Feste amiche e amici, che mi seguite con interesse e con l’affetto che ricambio pienamente. Il premio letterario più importante per me è lo sguardo emozionato di chi ha letto un mio libro e mi viene a conoscere per esprimere le proprie emozioni. E io di sguardi così ne ho avuti molti. Anche nell’anno che sta finendo, tanto drammatico, nel quale è stato possibile incontrarci solo in poche occasioni, mantenendo le distanze, con le mascherine sul volto, ebbene, gli occhi erano visibili e le emozioni sono state tante. Vi auguro delle feste serene, ricordandovi sempre che “quando si regala un libro, si dona un mondo”!
Alcuni consigli di lettura:
I libri descritti sono tutti disponibili in cartaceo e in ebook nelle librerie fisiche e online e al sito dei rispettivi editori
“I Misteri del Vaso Etrusco”(menzione di Merito al Premio La Felicità Ritrovata) e “Nessun Segno sulla Neve” (Premio Circe 2013), i due romanzi di Daniela Alibrandi pubblicati da Edizioni Universo sono acquistabili online sui siti dedicati o presso la sede de L’Ortica chiamando il numero 069941736
Anche in questo periodo di chiusura è possibile leggere i miei romanzi. “I Misteri del Vaso Etrusco” e “Nessun Segno sulla Neve” (Premio Circe 2013) sono acquistabili online sui siti dedicati o chiamando la sede de L'”Ortica” al numero 069941736 per riceverli a casa. “I Misteri del Vaso Etrusco”, in particolare, è ordinabile anche tramite le librerie COOP. Una bella lettura può esorcizzare le difficoltà che stiamo vivendo!
SINOSSI: La pluripremiata Alibrandi si cala ancora una volta nei cassetti più riposti della mente umana, dove fioche fiammelle gettano oscuri bagliori su verità difficili da raccontare. La sua comprensione delle ragioni del male, nell’incessante ricerca dell’equilibrio e degli squilibri dei chiaroscuri dell’animo, valica i confini del noir per trasportarci nella realtà nuda e cruda dei segreti della provincia.
NESSUN SEGNO SULLA NEVE (Edizioni Universo)
SINOSSI: PREMIO LETTERARIO NAZIONALE CIRCE 2013 – Un thriller psicologico, la cui trama inizia ai giorni nostri e porta a un avvenimento criminoso mai risolto, avvenuto nel 1968, quando il protagonista del romanzo frequentava il liceo. Questa storia, che sembrava dimenticata e sepolta, torna ad essere improvvisamente e drammaticamente attuale per lui, ora brillante e stimato medico oncologo di mezza età, quando in un caldo e pigro pomeriggio settembrino, si diverte a navigare in internet insieme al figlio. Aiutato da quest’ultimo, infatti, entra in un importate network e si imbatte nel profilo della ragazza che amava disperatamente in quegli anni, dalla quale purtroppo non era mai stato ricambiato. E’ l’inizio di un viaggio interiore intriso di profonda nostalgia, ricordi e passioni, che porterà il suo destino a intrecciarsi in modo imprevedibile con quello della ragazza, divenuta ormai una donna matura. Il romanzo offre un affresco fedele e nostalgico della vita italiana durante quegli avvenimenti sociali e politici, che segnarono in modo indelebile un’intera generazione. Ad arricchire il racconto una trama gialla che, partendo da un episodio criminoso avvenuto allora, termina con un finale imprevedibile al giorno d’oggi.
“Nessun segno sulla neve” è stato il mio primo romanzo, scritto in un momento per me molto difficile. Ero ferma a letto per un infortunio, non sapendo quale sarebbe stato l’esito del trauma. Un lavoro da seguire, una casa da mandare avanti, i figli da crescere… eppure proprio in quel momento ho avuto l’ispirazione che mi ha portato a voler scrivere il romanzo, quello che ha aperto la via alla mia nuova vita. Da allora ne ho scritti molti di libri, ho conseguito significativi successi, ma “Nessun segno sulla neve” occupa sempre un posto speciale nel mio cuore. E’ per questo che l’emozione è ancora più grande quando, a distanza di anni dalla sua uscita, ricevo una recensione come quella che Aessia Moricci mi ha inviato due giorni fa. E’ la conferma che “Nessun segno sulla neve” non finisce mai di stupire!
“Nessun segno sulla neve” è un romanzo tra passato e presente, con un finale spasmodico ed inaspettato, che racconta la storia d’amore di un uomo maturo, un medico affermato e rispettabile, eppure cinico e disilluso, per una donna, Milena, amata platonicamente durante gli anni di liceo e rincontrata grazie a facebook. Il protagonista da anni trasgredisce le regole della famiglia, vivendo una doppia vita: in apparenza ha una vita perfetta, con una moglie devota, dei figli amorevoli, un’ottima posizione sociale, di nascosto frequenta altre donne e ha come amante fissa la segretaria del suo studio privato. Francesco, questo il nome del protagonista, vive in uno stato di perenne insoddisfazione interiore che lo conduce a ricercare la sua vecchia compagna di liceo e suo primo amore, Milena. Ma da questo momento in poi la sua vita cambierà per sempre.
Il romanzo è una narrazione a due voci, la voce principale di Francesco, che alterna il racconto del presente ai ricordi dei tempi del liceo, e la voce di Milena, in corsivo, che scrive una sorta di diario. Attraverso i ricordi del protagonista, il lettore può addentrarsi nelle atmosfere della contestazione studentesca, è infatti sul finire degli anni Sessanta che Francesco conosce Milena e se ne innamora perdutamente. Purtroppo, però, accanto a Milena c’è la presenza di un altro giovane, Roberto, ed avvengono alcuni fatti tragici, legati alle lotte studentesche tra le opposte fazioni di destra e sinistra, che determineranno il definitivo allontanamento di Francesco da Milena. Tra memoria personale e rievocazione storica, il romanzo ha una svolta quando il rapporto con Milena riprende e si concretizza come storia d’amore vissuta appieno ai giorni nostri, ma niente è come sembra. A questo punto infatti il libro volge al thriller, lasciando veramente stupefatti i suoi lettori: l’autrice li riesce a cogliere di sorpresa, non facendo presagire nulla di quanto accadrà, e lo stupore finale del lettore è anche lo stupore del protagonista, in virtù del meccanismo psicologico dell’identificazione e del rispecchiamento.
Pur non essendovi un giudizio morale dell’autrice sui personaggi del libro, implicitamente si può ravvisare un monito, e cioè che le relazioni vanno maneggiate con cura, non sempre essere cinici è conveniente, e bisogna sempre cercare di mettersi nei panni altrui. In fondo nel libro si parla di libertà, la libertà tanto agognata nel ’68, con slogan come “vogliamo tutto e subito”, “vivere senza fermarsi mai e godere senza freni”. Ma “la nostra libertà finisce dove inizia la libertà degli altri”, sembra quasi volerci dire Daniela Alibrandi, tra le pieghe di questo suo avvincente romanzo noir.”