Eventi, LE NEWS

Sabato 18 giugno ore 18,30 “Letti di notte”, Libreria Odradek, Via dei Banchi Vecchi 57, Roma


locandina_alibrandi_18giugnoScaffale Libreria Odradek

Sullo scaffale delle opere in evidenza della libreria Odradek il mio libro “Una morte sola non basta” fa davvero un bell’effetto!!!

#LDN16 Giunta alla quinta edizione, Letti di notte, la notte magica del libro e della lettura, avrà un tema: le città. Sabato 18 giugno, dal tramonto, le librerie diventano città del mondo. Ogni libreria decide che città vuole essere, quale mondo e Paese reinventare. La libreria Odradek di Roma ha scelto di giocare in casa presentando “UNA MORTE SOLA NON BASTA” di Daniela Alibrandi , Del Vecchio Editore, un libro che descrive trent’anni di cambiamenti sociali e culturali della nostra capitale. Presenterà il libro la dott.ssa Cristina Perini, Direttrice della Biblioteca Comunale di Santa Marinella “A. Capotosti” e leggeranno alcune significative parti del libro Raffaella D’Ovidio e Francesca Musella, lettrici dell’Associazione Culturale specializzata in Reading “Le Voci” di Santa Marinella. In esposizione anche gli acquerelli della pittrice Elisabetta Mattei. Ingresso gratuito.

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LE NEWS, Le Recensioni, UNA MORTE SOLA NON BASTA - Le numerosissime recensioni

“Una morte sola non basta”- Recensione di Salvina Pizzuoli per Prosa e Poesia


Daniela Alibrandi – Una morte sola non basta

Recensione di Salvina Pizzuoli

UNA MORTE SOLA NON BASTA

Un incontro casuale, due esistenze, due mondi, uno popolare e l’altro borghese, nella Roma dell’immediato dopoguerra, s’incrociano su di una panchina di spalle alla pineta del Forlanini, il sanatorio, fuori dal nosocomio dove una nuova vita ha visto la luce e un’altra che vi è appena entrata è già segnata dal dolore e dall’assenza degli affetti fondanti; così il lettore, come lo spettatore di un film neorealista, viene introdotto nelle esistenze dei protagonisti: in un caso ai limiti dell’indigenza, ma dove nonostante tutto riesce a fiorire l’amore, come un fiore tra le miserie umane scaturite dall’ignoranza e dall’essere ai margini, malvissuti e derelitti, dentro quello spazio dell’anima in cui rancore e amore fanno rima; nell’altro anche chi gode di un certo benessere non per questo è immune da indigenze, sebbene affettive.

L’Autrice, la cui scrittura scorre piana e lineare lungo le pieghe del raccontato, sa avvicinare il mondo dell’Italia del dopoguerra al lettore cui diviene familiare perché sa punteggiarla di canzoni, di luoghi, di abbigliamenti, di abitudini di vita che come pietre miliari ne segnano il tempo, trascorrendo tra le deprivate realtà dei protagonisti: tre cucchiaini d’olio sono uno spreco ma l’egoistica esecuzione di qualcuno che ha la sola colpa di turbare un equilibrio di egocentrismi, lo rendono necessario; e nel rovescio della medaglia anche i meno sguarniti, i più agiati, quelli che possono permettersi di andare a Ostia e vedere il mare e che posseggono una loro automobile privata, ma anche quelli che ci si ammazzano andando a tutta velocità, non sono esenti da miserie anch’esse umane, umanissime, di solitudini e carenze affettive.

Le due storie corrono parallele in un primo momento l’una sbilanciata rispetto all’altra camuffata dentro un alone amoroso ma che lascia intuire al lettore le fasi del procedere: il dramma è nelle righe della storia che l’Autrice tratteggia sullo sfondo di quella del periodo che la inquadra e dove Roma rivive alla luce di quei ricordi che il tempo accumulato e trascorso spinge a riassaporare: pagine che la scrittrice sa dedicare alla sua città.

Nello scenario dell’Urbe che si trasforma dal dopoguerra al boom economico le due giovani protagoniste sono diventate due ragazze, infelici e sole nella realtà della propria esistenza, l’una con i suoi spettrali ricordi l’altra subendo ancora, vittime ancora: mentre all’inizio le loro giovani vite si muovevano tra l’amore e l’egoismo ed erano bersagli innocenti di menti turbate da ignoranza e presunzione di sapienza, o in un panorama che sordidamente le costringeva e stritolava, nella realtà nuova s’incontrano e si sostengono, riconoscendosi entrambe sole e bersaglio della sorte e di quegli esseri umani che per viltà avevano agito, taciuto, approfittato all’ombra di una “fede” con i suoi riti e le sue promesse.

L’autrice disegna il mondo interiore di tutti i protagonisti: tra ambiguità e grettezza emotiva le psicologie adulte, nel dibattersi di ali ferite quelle delle giovani, con le proprie risposte, di chi subisce violenze e psicologiche e corporali. Oltre ad una spiccata sensibilità il lettore attento può cogliere la ricerca e la documentazione che sono state necessarie all’Autrice per poter descrivere i moti dell’animo di chi ha sofferto tali tragedie.

Una storia cruda, dal finale imprevedibile che da una parte soddisfa nel lettore un senso di giustizia e dall’altra lascia amare e aperte considerazioni; una storia che scorre piana per una scrittura senza fronzoli e costruzioni, quasi a rispecchiare e sottolineare un procedere ineluttabile.

Interessanti le pagine che costituiscono l’Epilogo: alcuni articoli di giornale del periodo e alcune note di approfondimento: quale il nesso tra la storia narrata e il contenuto delle cronache da Il Messaggero del 6 Luglio 1973? Riportano notizie reali o un messaggio dell’Autrice?

Le note di approfondimento incuriosiscono sia chi non riesce a trovare traccia nella sua memoria di personaggi allora famosi, di locali alla moda e frequentati, di leggi che hanno segnato un punto fermo sulla tela del tempo, sia chi quel periodo lo ha vissuto: è l’incontro con vecchi amici e la possibilità di valutare avvenimenti alla luce delle conseguenze successive. “Una morte sola non basta” è infatti un romanzo che sa lasciare il segno non solo per le vicende crude che racconta ma anche perché offre la possibilità di raffrontare ieri con oggi impossessandosi di quella chiave che solo la storia e la microstoria possono e sanno comunicare: comprendere e imparare dalle esperienze degli altri, quelli venuti dal passato.

E nell’ultima pagina una foto a corollario: via Cristoforo Colombo, all’epoca una grande strada “vuota”, con tre giovani in primo piano e il palazzo della civiltà dell’Eur sullo sfondo.

Buona lettura!

 

Daniela Alibrandi – Una morte sola non basta – Del Vecchio editore, Roma 2016

Euro 19,00

S. Pizzuoli

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Eventi, LE NEWS

LETTI DI NOTTE, SABATO 18 GIUGNO ORE 18,30, LIBRERIA ODRADEK


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Sabato 18 giugno, ore 18,30 alla Libreria Odradek, Via dei Banchi Vecchi 57 Roma- racconta Roma. Nell’ambito della rassegna letteraria “Letti di Notte” 2016, le librerie diventano città e raccontano il mondo! E Roma racconterà Roma con la presentazione del mio libro “Una morte sola non basta”, Del Vecchio Editore. Presenterà il libro la dott.ssa Cristina Perini, Direttrice della Biblioteca Comunale di Santa Marinella “A. Capotosti” e leggeranno alcune significative parti del libro Raffaella D’Ovidio e Francesca Musella, lettrici dell’Associazione Culturale specializzata in Reading “Le Voci” di Santa Marinella. In esposizione anche gli acquerelli della pittrice Elisabetta Mattei.

Un evento da non perdere!         Letti di notte

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  UNA MORTE SOLA NON BASTAGiunta alla quinta edizione, Letti di notte, la notte magica del libro e della lettura, avrà un tema: le città. Sabato 18 giugno, dal tramonto, le librerie diventano città del mondo. Ogni libreria decide che città vuole essere, quale mondo e Paese reinventare: Lisbona, Istanbul, Buenos Aires, Tokyo, Dakar, Praga, Marsiglia… Ma anche Trieste, Torino, Firenze, Palermo… Letteratura, musica, poesia, fiabe, saggi, fotografia, immagini, cibi, profumi: mille possibili modi con cui far viaggiare una libreria e rendere unica la notte del 18 giugno.

Non c’è forse tutto il mondo, in libreria?

Non solo libreria: biblioteche, associazioni culturali, festival e piazze accenderanno Letti di notte.

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