21 marzo 2019. Presento il mio “Una morte sola non basta” (Del Vecchio Editore) alla biblioteca della Camera dei Deputati. Un’esperienza indimenticabile e intensa, che ho avuto l’onore di vivere in quell’ambiente affascinante.
Il ricordo da Facebook:
Il romanzo”Una morte sola non basta” (Del Vecchio Editore) è stato definito un grande romanzo neo realista. Poco dopo la sua uscita il quotidiano La Repubblica scriveva di me:
Le recensiioni al romanzo sono numerosissime. Tra le più accurate e originali mi piace ricordare quella del Prof. Andrea Terzi, che mi ha definito “entomologa del linguaggio” e “biografa della convulsione”.
“La Alibrandi non fa neppure una concessione alla pietà, che manca ai parenti stretti dei due nuclei familiari: ora per la violenza del sesso, ora per il morbo della superstizione, la piaga delle sette.”
E l’articolo di Grazia Giordani per l’Arena di Verona e Brescia Oggi”
Ma non posso dimenticare le recensioni di Emma Fenu per Cultura al Femminile, di Salvina Pizzuoli per Tuttatoscanalibri, di Marilù Giannone per Consul Press, di Maggie Van der Toorn per Geartis, di Martino Ciano per Satisfiction, di Serena Adesso per Il Mangialibri e molti altri.
Molto originale: I dieci buoni motivi per non leggere “il libro”Una morte sola non basta” di Giudittalegge:
Dice Emma Fenu per Cultura al femminile: “Non è una storia per tutti, questa. Non regala sonni tranquilli, non consola, non edulcora. La parola si fa nuda, violata e violentatrice, perchè una morte sola non basta, bisogna celebrarla nel ricordo, infinite volte.”
Tempo fa sono stata invitata ad aderire a un originale progetto letterario organizzato dal gruppo facebook Libri Itineranti. Si trattava di inviare una copia di uno dei miei libri, insieme a un quadernino, per partecipare a un tour letterario sui generis. Infatti il romanzo sarebbe stato letto da un gruppo di lettrici in tutta Italia, le quali avrebbero dovuto scrivere una recensione sul quaderno, che poi sarebbe tornato a me.
E io non ho inviato solo quel libro, perchè l’idea mi ha entusiasmato, visto che ho sempre considerato il ritorno da parte dei lettori il più importante premio letterario. E se avessi ricevuto delle critiche sarebbe stato un arricchimento e uno stimolo a fare meglio.
Quindi, come amo sempre fare, ho accettato l’incognita di una prova.
Ieri ho ricevuto il quadernino con le recensioni a “Quelle strane ragazze”. E la domanda che spesso mi pongo, cioè se è più quello che un autore dona al lettore o se è il lettore a regalare qualcosa di prezioso all’autore, ha avuto la giusta risposta. Mi sono emozionata davanti a un semplice quaderno, impreziosito e caratterizzato dalle storie personali con cui ogni lettrice si è presentata e dalle relative recensioni al romanzo. La loro sensibilità e raffinatezza, il tocco elegante e genuino dei pensieri espressi, un viaggio virtuale attraverso luci, colori e sentimenti profondi. Scorrendo le pagine mi è capitato anche di trovare ricordi lasciati da chi ha apprezzato la lettura: disegni, adesivi, segnalibri, foto delle varie città dove il romanzo è transitato, filtri di tè o di gradevoli infusi.
Un grazie di cuore a chi ha parteipato al tour del mio romanzo e all’abilità delle amministratrici del gruppo che riescono a far viaggiare molti libri da nord a sud!
Insomma, un’esperienza splendida!
E ancora mi viene da pensare che quando si pubblicano diversi libri, come è capitato a me, si tende sempre a parlare dei più recenti, mentre il destino, lavorando a modo suo, porta alla ribalta anche quelli che appartengono a qualche anno addietro. “Quelle strane ragazze”, infatti, ha vinto il premio letterario nazionale Perseide 2014 e rappresenta la versione integrale e ampliata della prima edizione (La fontana delle rane, ora fuori catalogo) uscita in forma più snella per rispettare la lunghezza imposta dalle regole concorsuali.
Il Castello di Santa Severa con il ricordo delle tante presentazioni dei miei romanzi in quegli affascinanti ambienti. Oggi invece un bel tour nel suo museo e una “arrampicata” sulla Torre Saracena, da cui si gode uno scenario spettacolare. Il castello risale al XIV Secolo ma, secondo la tradizione cristiana, è in questo sito che la giovane Severa di Pyrgi, con i fratelli Calendino e Marco, ricevette il martirio il 5 giugno 298.
Ed è soprattutto per ringraziare quei lettori che mi hanno inviato le mail con le loro foto scattate nel quartiere Coppedè, o Magico come amano chiamarlo i romani, che hanno scoperto dopo aver letto“Quelle strane ragazze”. Infatti il romanzo è ambientato proprio in quell’affascinante luogo, a Piazza Mincio, tra il Villino delle Fate, il Palazzo del Ragno e quelli degli Ambasciatori. Attorno allo scrosciare della Fontana delle Rane si intrecciano la vita e i destini di alcune ragazze, impiegate negli uffici di una prestigiosa organizzazione internazionale.
Ambientato all’inizio degli anni Novanta, subito dopo la caduta del muro di Berlino, fotografa ciò che accadde nel nuovo assetto europeo e mondiale, nel quale furono più spesso utilizzate forme di spionaggio quali le cosiddette Trappole di Miele.Una storia intrecciata, dai forti risvolti umani, che non lesina suspense ed erotismo. Il libro ha vinto il Premio Letterario Nazionale Perseide 2014 con il titolo “La fontana delle rane” (ora fuori catalogo), che per esigenze concorsuali venne pubblicato in forma più snella e privo di alcune parti scottanti che invece sono integrate nella nuova edizione di “Quelle strane ragazze”. Con Youcanprint il romanzo è distribuito in tutto il mondo anche in edizione cartacea.
Il video in inglese per i miei amici abroad. I thank so much my readers from Australia!
Non c’è bisogno di andare lontano per vivere una storia coinvolgente e indimenticabile nella affascinante capitale austriaca. Basta recarsi al Book Pride di Milano e troverete una trama che vi catturerà.
“Viaggio a Vienna”, pubblicato nel 2020 da Morellini Editore, segnalato dai circoli letterari italiani come uno dei più bei libri di quell’anno. è stato successivamente inserito nel Torneo Robinson di Repubblica. Ospite di Incontri d’Autore a Rai Radio1 e di altre trasmissioni radiofoniche e televisive, come la Eat Parade del TG2, offre una storia intrisa di sentimenti e suspense in innumerevoli sfumature.
“C’è solo uno spazio, né fisico né temporale, dove si può manipolare la realtà vissuta per farla divenire ciò che si desiderava che fosse. Ed è una minuscola e impalpabile striscia di mezzo, estremamente sottile, dove il nebbioso confine tra la vita e la morte le rende talmente vicine da permettere loro di ridere l’una dell’altra.“
Domenica 5 marzo ho trascorso un pomeriggio interessante a Roma, presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Un omaggio dell’attore e regista Agostino De Angelis al poeta, scrittore, e grande intellettuale italiano. Nella magnifica sala della Fortuna si sono alternati diversi artisti per interpretare, attraverso varie forme d’arte, la vita e il pensiero di Pasolini. Con una mostra fotografica e una pittorica, la coinvolgente recitazione di Agostino De Angelis, la voce di un grande tenore come Fabio Andreotti e l’interpretazione di giovani attori, quelle ore sono trascorse ripercorrendo, oltre alla vita del grande poeta, anche uno spaccato della nostra storia.
Infine è stata un’esperienza unica camminare nei giardini di Villa Giulia quando ormai era buio, in uno scenario inconsueto, allietati perfino dall’esibizione estemporanea di Fabio Andreotti, la cui voce ha risuonato nell’affascinante parco della Villa.
Un’idea nata quasi per gioco, che si è trasformata in un vero successo. Un libro di quelli dalla trama tosta da leggere e da analizzare, un meeting tra i lettori che hanno aderito al progetto e che desideravano approfondire i temi scottanti trattati nel romanzo.
La redazione de L’Ortica del Venerdì ha dedicato il primo incontro al mio “Nessun segno sulla neve” (Premio Circe 2013), uscito ben tredici anni fa e rieditato nel 2015 da Edizioni Universo la cui curatissima edizione, impreziosita dai disegni di Carlo Grechi, è stata tradotta nella versione inglese di “No steps on the snow”. In quell’anno ben cinquanta blog statunitensi parlarono della trama.
Il mio primo romanzo, quello che come tutti i “primi” occupa un posto speciale, continua a darmi enormi soddisfazioni. Solo una settimana fa era tra i primi Best Seller di Kobo, dopo che lo è stato per varie volte in Amazon.it, com, ca, uk e in Giappone. E la riunione del 2 marzo, moderata dalla giornalista Barbara Pignataro, ha confermato la forza della narrazione e la capacità di suscitare intense emozioni in chi legge. I numerosi lettori, che ringrazio di cuore, hanno dato vita a un vero dibattito su argomenti toccanti, come la violenza, le lotte studentesche del Sessantotto, la voglia di emancipazione di quelle ragazze, spesso punite per aver indossato minigonne e casacche di tela indiana trasparente.
Foto di Paolo Emilio Mariani
Un gruppo eterogeneo di persone che non si conoscevano tra loro (un editore, una doppiatrice cinematografica e televisiva, un insegnante di liceo, una hostess, una responsabile della Croce Rossa, un ragazzo da poco maggiorenne, due avvocati, e un fotografo) ha dato vita a uno dei dialoghi più interessanti che ricordi, a volte acceso e a volte disteso, ma sempre imperniato su ciò che la storia ha trasmesso loro. La certezza di aver intrapreso un percorso significativo l’ho avuta quando il confronto si è fatto più intenso ed è stato chiaro quanto i personaggi interpreti della trama fossero reali anche per i lettori:
“Ma perchè Nuccio non ha fatto la stessa cosa?”
“Francesco era un meschino che ha meritato quello che gli è capitato”
“Milena provocava i maschi della classe, non era un’ingenua come si può credere”
“E no mia cara, all’epoca c’era la moda delle minigonne, la musica dei Beatles, la voglia di libertà. La violenza è un tarlo a cui non serve la provocazione”.
Insomma, sono trascorse delle ore fantastiche, nelle quali ho avuto un contatto diretto con chi mi ha donato delle genuine emozioni per aver letto il libro. Tra loro qualcuno l’aveva terminato in un giorno, altri avevano avuto il desiderio di leggerlo due volte. Nessuno era rimasto indifferente e tutti hanno ritagliato quelle ore per poterne parlare insieme, puntualizzando anche la bellezza delle ambientazioni scelte e la coerenza dei personaggi.
E gustando dolcetti e bevande calde, mentre fuori pioveva sull’antico selciato della etrusca Cerveteri, è stato meraviglioso ascoltare alcuni brevissimi passi scelti e letti dai partecipanti.
Ho ricordato anch’io alcuni episodi legati alla trama, come l’incontro che una lettrice ha voluto a tutti i costi avere con me, appena uscito il romanzo, per dirmi come questo libro le avesse cambiato la vita, nonostante vivesse un matrimonio all’apparenza felice: “Appena ne ho terminata la lettura, non ho voluto che passasse altro tempo e ho ricercato il mio primo amore. Ci siamo ritrovati e amati di nuovo…” Oppure una mail che ho ricevuto da una lettrice che aveva vissuto una violenza sessuale e aveva cercato di rimuovere quell’episodio per tutta la vita. Solo leggendo il romanzo era riuscita a metabolizzare l’atroce esperienza. Terminava la mail con “… e mentre le scrivo sto piangendo, stavolta di un pianto diverso”. Un signore mi ha commosso con un messaggio privato nel quale ha ricordato le sue prime esperienze politiche e amorose legate a quegli anni così significativi per la nostra storia.
Già, perchè quelle passioni, quelle disperazioni sono rimaste in chi le ha vissute e l’urlo di Milena è il grido di una generazione che ha visto traditi gli ideali per cui ha tanto generosamente e strenuamente lottato. E il Sessantotto è stato un periodo difficile, pericoloso, ma anche affascinante e indimenticabile, insieme alla freschezza di chi, proprio in quel clima, ha vissuto il suo primo amore.
E’ doveroso per me ringraziare ancora la redazione de L’Ortica del Venerdì, la giornalista Barbara Pignataro, e l’editore Cristiano Cimarelli di Edizioni Universo che ha rieditato già due dei miei vecchi successi, donando loro nuova vita con edizioni strepitose. “Nessun segno sulla neve”, “I misteri del vaso etrusco” e, tra pochi giorni, la riedizione de “Il bimbo di Rachele”, in una veste grafica spettacolare.
Ricordo che “Nessun segno sulla neve” è immediatamente disponibile in ebook in Amazon, Kobo e nei migliori negozi online, mentre è ordinabile nelle librerie elencate nel seguente link e presso la casa editrice 069941736, che lo spedisce a domicilio: