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“I Delitti Negati”, COMUNICAZIONI


“I Delitti Negati” (L’Erudita, ISBN: 978-88-6770-538-2)  é FUORI CATALOGO

LA NUOVA EDIZIONE E’ USCITA PER IANIERI EDIZIONI NELLA COLLANA NOTTURNI CON IL TITOLO “DELITTI NEGATI NEI SACRI SOTTERRANEI”

Dietro al romanzo ci sono mesi di lavoro e solitudine e, mai come in questo caso, anche di ricerca. Ogni pagina trasuda l’amore che ho per la scrittura e per i miei personaggi, per gli scenari dipinti e immaginati, per le atmosfere di una Roma inconsueta. Nel libro si trovano anche descrizioni di alcuni luoghi fuori dalla città, nella rovincia di Rieti, nel gioco di storie che si intrecciano per dare vita a un finale imprevedibile.

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Al salone del libro ci sono anch’io, fateci un SalTo!


Presso il Padiglione 2, allo stand F67 di Del Vecchio Editore, troverete, tra le tante e particolari pubblicazioni della  casa editrice, il mio “Una morte sola non basta”. Questo è stato un anno davvero decisivo per il mio libro che parla di violenza sui minori, ma anche di una Roma che non c’è più, quella semplice degli anni Cinquanta, poi scivolata nelle illusioni degli anni Sessanta e nelle contraddizioni dei Settanta. Uno spaccato di storia contemporanea il cui spessore non è sfuggito a critici e recensori, non solo in Italia, ma anche all’estero.

Infatti recentemente il mio romanzo è stato inserito, nella sua edizione italiana, nel catalogo delle biblioteche di prestigiose università statunitensi quali Harvard e Yale. Nello scorso mese di marzo, inoltre, ho avuto l’enorme soddisfazione di presentare questo libro presso la Biblioteca della Camera dei Deputati.

Quindi, amici di Torino e chi di voi si troverà a passare per Torino nei giorni dedicati al Salone del Libro dal 9 al 13 maggio, cosa dire… fateci un SalTo!

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L’intramontabile “Nessun segno sulla neve”…


Oggi “Nessun segno sulla neve” era di nuovo tra i primi cento Best Seller dei Gialli Storici di Amazon Italia. Ed è  un’emozione grande vedere come questo romanzo riesca sempre a entusisamare. Una storia particolare, ricca di colpi di scena, che nasce oggi ma che affonda le radici nel sessantotto romano. Padre e figlio che stanno trascorrendo delle ore serene nelle quali si dipana il grande confronto generazionale in cui il padre, un oncologo, chiede al figlio di essere aiutato a utilizzare Internet e il figlio chiede al padre cosa sia stato in realtà il sessantotto.

Quante volte i miei figli mi hanno chiesto in quegli anni “Papà, ma tu hai studi to in un’epoca che ha fatto storia, possibile che non ci sai raccontare mai niente del mitico ’68?”. Ma che ne volete sapere voi del ’68, che per sentirvi “pasionari”dovete per forza occupare la scuola e fare “autogestione”, guarda caso sempre vicino alle vacanze di Natale, tanto per allungarle un po’, così da fare anche la felicità dei vostri professori! Che ne volete sapere voi di una generazione intera che trovò finalmente il coraggio per sollevarsi e strapparsi il giogo che la attanagliava facendo proprio l’urlo di altre generazioni, di antiche schiavitù. Una generazione di giovani che come in una gigantesca “Ola” che pervase il mondo intero riuscì a dire “Basta!” Il sessantotto, io sono stato parte di quella storia, ma l’ho tradita come tante altre cose nella mia vita. Sono passati quarant’anni e sento ancora il profumo di quell’autunno, il mio primo anno di liceo, la quarta ginnasio. Sento che il sonno sta prendendo il sopravvento e mi abbandono al profumo che c’era allora nell’aria, ai libri nuovi che i miei genitori, tra mille sacrifici, mi comprarono. Sto tornando a quei tramonti autunnali, all’inadeguatezza dei pantaloni corti con cui andai il primo giorno di scuola e tutti mi presero in giro, alla realtà di professori che ci davano ancora del lei, mentre già si sentiva il fermento del cambiamento sociale, dopo il quale niente sarebbe stato come prima. Mentre mi addormento sono in piedi lì, davanti al cancello, attorniato da ragazzi e ragazze che non conosco, emozionato e un po’ impaurito, mentre posso sentire a momenti l’odore umido del fiume Tevere che scorre a pochi metri dall’edificio scolastico. Il sonno ha il sopravvento e io sto morendo di nostalgia. “

Un confronto che viviamo tutti quotidianamente, nelle sfide del nostro vissuto e in quelle che affronteranno i nostri figli. Questo padre, grazie al figlio, riesce a rintracciare in un importante network il profilo della ragazza che amava ai tempi del liceo e dalla quale non era ricambiato, un miracolo per chi è abituato a servirsi solo di vecchie agende dimenticate per cercare le persone del passato. Una magia che però lo riporterà anche ai fatti drammatici del passato, segnando in modo imprevedibile il suo futuro.

Le ambientazioni magnifiche in una Roma inconsueta, le grida di quei giovani, la loro vita quotidiana e infine gli affascinanti scenari di luoghi nascosti hanno creato un’atmosfera coinvolgente, come le molte recensioni al libro hanno evidenziato.

https://danielaalibrandi.wordpress.com/category/nessun-segno-sulla-neve-recensioni/

Premio Letterario Nazionale Circe 2013, questo romanzo, su cui si sono scritti articoli giornalistici e profonde recensioni, in catalogo anche presso l’Italian & European Bookshop di Londra, tradotto nell’edizione inglese è stato a lungo tra i Best seller di Amazon Worldwide… e continua ad esserlo…

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