“Il luogo dell’azione, che nella narrativa dell’Alibrandi non è mai un elemento accessorio, in questo caso assume una valenza straordinaria, fino ad assurgere a vero protagonista. Il Quartiere Magico, nel quale Dario Argento ha girato alcuni dei suoi capolavori come L’Uccello dalle piume di Cristallo, fatto costruire nei primi anni del 900 dall’architetto Coppodè, nella sua particolarità di spazio atipico, con palazzi dalle strutture un po’ fiabesche, cariche di decorazioni in una somma di stili presi in prestito da ogni epoca, romano, gotico, rinascimentale, barocco, gioca un ruolo fondamentale nel romanzo e il quadro che ne emerge è quello di un mondo a sé, una sorta di involucro chiuso rispetto alla frenesia e al frastuono che dominano nelle vie adiacenti. Un palcoscenico perfetto per thriller psicologico di grande effetto.
Giovinezza e Maturità. Vita e morte. Nostalgica rimembranza e rimozione. L’Amore, coniugato in tutte le sue espressioni, anche quelle erotiche (anche se solo accennate) e la Morte, che in questo caso assume persino sembianze antropomorfiche. Ma nel finale, drammatico e struggente, eros e thanatos trovano, ancora una volta, una loro composizione.”
Dalla recensione della giornalista Miriam Alborghetti
SINOSSI DEL ROMANZO: Siamo all’inizio degli anni Novanta, il muro di Berlino è stato abbattuto da poco, l’assetto politico mondiale sta rapidamente cambiando e si sperimentano nuove forme di spionaggio. Nel quartiere romano Coppedè o Magico, come viene comunemente definito, sta iniziando una nuova giornata e attorno allo scrosciare della Fontana delle Rane si tessono le storie di diversi personaggi. Un uomo è solo in casa, deciso stavolta a riuscire nell’intento di togliersi la vita. Di fronte, in uno dei misteriosi edifici, alcune ragazze svolgono il lavoro di impiegate presso una prestigiosa organizzazione internazionale, coordinate dalla anziana segretaria del direttore. Le vite e i destini dei protagonisti si intrecceranno in modo imprevedibile, nell’osmosi di vicende mutevoli, che segneranno per sempre il loro percorso. Il quartiere quieto e suggestivo, con i suoi richiami onirici ed esoterici, fa da cornice a una trama che, dopo aver sorpreso il lettore sin dalle prime righe, lo lascerà alle prese con un finale mozzafiato.
(Premio Perseide 2014)
In effetti non ci poteva essere ambientazione migliore per un romanzo carico di segreti, riservatezza, suspense. Una storia così poteva essere ambienta solo in un posto isolato dalla frenesia della vita moderna, dai suoi rumori, dalla moltitudine di gente che vi vive. Ma allo stesso tempo è inglobata in questo sistema per poterlo condizionare mantenendosi nascosto ad esso. Daniela, oltre a scrivere un capolavoro, ha centrato in pieno l’ambientazione in cui si svolge. Ancora, brava!
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Ti ringrazio Giacomo per questo commento. Da attento e raffinato lettore quale sei hai saputo cogliere l’osmosi esistente tra l’ambiente, ovattato, onirico ed esoterico, e la storia del romanzo dai forti risvolti umani. Un intreccio inesorabile tra amore e morte.
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