I Miei Racconti, LE NEWS

“Quello allora è l’amore”, così come lo vedevo a diciotto anni…


Frugando tra vecchie lettere e diari ecco cosa può venir fuori…

Lo sanno bene i miei compagni di liceo, quando vedevano che mi isolavo e scrivevo, scrivevo. Emozionante rileggere oggi la genuinità e la profondità dei sentimenti che provavo allora, e che esprimevo di getto, attraverso innumerevoli immagini allegoriche, con cancellature e imprecisioni. Riporto di seguito il testo, che risulta di difficile lettura nei fogli protocollo di allora, senza correzioni, così come l’ho ritrovato:

“Così difficile, così completo, così irreale. Se ci vibriamo nello spazio, se cerchiamo, se non viviamo e dimentichiamo, e non ci importa di niente e nello stesso tempo siamo attaccati a tutto, e vogliamo gridare, rivelare e mostrare, quello allora è l’amore. L’amore si impone come si impone il caldo dell’estate o il buio della notte, ci vince e ci trasporta come le correnti e i venti trasportano le onde sulle spiagge lontane. E quando noi siamo abbandonati a lui non c’è niente che ci ferisca. Siamo travolti al principio come gli alberi dagli uragani e ci difendiamo con la forza del nostro odio, gli sputiamo contro, lo soffochiamo. Ma l’amore soffia contro di noi e noi perdiamo a poco a poco. Poi sorge il sole per illuminare le foglie umide e gli alberi abbattuti, il sole che non dà niente ai vinti e niente ai vincitori; quello è l’amore.

Una farfalla poi vola sulle foglie e gli uccelli continuano a vivere e lontano c’è il pianto di un neonato. L’amore allora ci fa suoi padroni e noi lo possediamo e lo custodiamo nel nostro petto, facendolo riposare su morbidi letti di carne e sensazione, donandogli i gioielli della terra e le gocce di rugiada, bagnandolo di sangue e di mare. E lui ci inebria di profumi, di fiori, di albe e tramonti, di cieli azzurri, di vita, di spazio e di luce, di un niente assoluto pieno di tutto.

Sempre c’è silenzio quando l’amore ride e canta, ci sono solo echi che si infrangono nella pienezza della felicità. E noi amiamo l’amore come il mattino ama l’estate, come la notte ama la morte, come non si può capire. Baciamo la sua fronte e asciughiamo i suoi sudori, bagnamo le sue labbra e raccogliamo i suoi sospiri, cerchiamo la sua pelle per farlo essere in noi. E vogliamo i suoi occhi che appaiono come diamanti, e attraverso i suoi capelli si vedono i raggi del sole, e lui vive in noi e ci fa esistere; e noi ficchiamo le unghie nella sua schiena e godiamo del sangue che ne esce e che ci inonda e macchia l’erba e ci unisce con la terra.

Intorno gira tutto, si sentono i sospiri del vento e il calore della sabbia bollente; lontano qualcuno manda il suo ultimo respiro e lo dona al vento, e quel respiro sembra gioia; c’è un vortice che ci travolge, i suoi occhi, il suo corpo. Poi la tranquillità. Il vento tace e il mare continua il suo ritmo lento.

L’amore allora si prende cura di noi, vigila sul nostro sonno tranquillo, pesante, caccia gli uccelli che vogliono vedere la vita e canta nenie che cullano i nostri sogni e li piegano come campi di grano alle brezze estive. Anche quando cala la notte noi dormiamo e l’amore è sveglio, non sentiamo neanche il freddo del buio.

Poi è bello svegliarsi con il profumo della terra e le dita avvinghiate ad essa, e mostrare i diamanti al sole per poi donarli all’amore. E riassaporare quei paesaggi fermi e luminosi, quei profumi caldi e delicati. Guardare nel cielo e inventare le storie che faranno sorridere l’amore. Scrivere i nostri nomi nel mare e vederli sparire. E odiare il vento che alza la sabbia per poi rimpiangerlo quando tutto è fermo. E accarezzare i petali di una rosa per poi sentire quello stesso velluto sfiorando le labbra di lui. Questo è l’amore che ci possiede e fa suoi possessori.

Questo è l’amore che poi di notte, quando noi dormiamo va via in punta di piedi, badando a non sfiorare le foglie secche che coprono il terreno. L’amore che ci lascia liberi di una gelida libertà. E intorno a noi c’è la notte piovosa e autunnale. Gli uccelli sono partiti per i lidi più caldi e il vento è freddo e cattivo con noi. Le spiagge sono vuote e il sole è soffocato dalle nuvole.

E noi odiamo l’amore e la notte che lo sostituisce, la stessa notte che amiamo perché è l’ultimo legame che ci unisce all’amore.”

L’antologia “I nuovi racconti”, ora in fase di realizzazione, comprenderà anche i miei scritti ritrovati

L’amore visto attraverso innumerevoli immagini allegoriche, l’amore che fa paura, contro il quale si lotta, a cui ci si abbandona… lo stesso amore che è capace di andare via in silenzio, di notte, stando attento a non svegliarci, per lasciarci liberi di una gelida libertà.

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I Miei Racconti, LE NEWS

La Mezzaluna di qualche tempo fa…


Un bel ricordo di un ottobre passato, legato alla presentazione dell’antologia Mezzaluna, pubblicata dalla associazione Veledicarta e presentata a Roma presso il Palazzo Mattei di Giove. Tra i racconti scelti per l’antologia il mio “La generazione Mancante”. Nella prefazione una lunga intervista al cantautore Eugenio Finardi, che ha partecipato alla scelta dei testi, in relazione al tema della sua indimenticabile canzone dallo stesso titolo dell’antologia.

Con la mia sorellina, sorridenti e spensierate sedute vicino alla Fontana delle Tartarughe.

Nel video figurano due romanzi che sono stati rieditati, (Il vaso di Bemberly, ora f.c., divenuto “I misteri del vaso etrusco” per Universo Editoriale e La fontana delle rane, ora f.c., divenuto “Quelle strane ragazze” per Youcanprint). La mia produzione letteraria si è arricchita poi di altri cinque romanzi, https://danielaalibrandi.com/category/biografia/

Il racconto “La Generazione Mancante”, pubblicato da vari settimanali e da un periodico della RAI, fa parte anche dell’antologia “I doni della mente” che potrete trovare in ebook e in edizione cartacea ai seguenti link: https://www.amazon.it/DONI-DELLA-MENTE-Racconti-Pensieri-ebook/dp/B019CRTCRI/ref=tmm_kin_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=1666280016&sr=8-1

https://www.amazon.it/DONI-DELLA-MENTE-Racconti-Pensieri/dp/1521363919/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=1666280016&sr=8-1

E in ebook da Kobo Mondadori: https://www.kobo.com/it/it/ebook/i-doni-della-mente

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LE NEWS, Trasmissioni televisive e radiofoniche

Il 15 ottobre di due anni fa usciva “Viaggio a Vienna” (Morellini Editore), un indiscutibile successo…


Le premesse per l’uscita di questo romanzo non erano state delle migliori. Infatti la sua presenza nelle librerie era prevista per l’11 marzo 2020. Vi ricorda nulla questa data? Al mondo ricorda la pandemia, nel nostro Paese l’inizio del lock down e a me, oltre al dramma universale, la scottante sensazione di vedere bloccata la pubblicazione del libro a cui tenevo moltissimo.

Finalmente, qualche mese più tardi, potei stringere tra le mani la prima copia di Viaggio a Vienna, uscito il 15 ottobre 2020, provando una travolgente emozione, anche se si trattava del mio decimo romanzo. La trama raccontava molto di me e dell’esperienza personale che mi aveva fatto scoprire un inesplorato lato dell’esistenza. Il libro si apre con questa frase:

C’è solo uno spazio, né fisico né temporale, dove si può manipolare la realtà vissuta per farla divenire ciò che si desiderava che fosse. Ed è una minuscola e impalpabile striscia di mezzo, estremamente sottile, dove il nebbioso confine tra la vita e la morte le rende talmente vicine da permettere loro di ridere l’una dell’altra.

E io, per una fatalità, mi ero trovata in quella striscia di mezzo e conoscevo bene quel sottile spessore.

Il romanzo, da subito, ha suscitato interesse per le affascinanti ambientazioni viennesi, per la descrizione del viaggio interiore che intraprende una pesona che si trova nello stato di coma, per il palpitare dei molti tipi d’amore di cui si narra. Ospite di molte trasmissioni, è presto approdato ai microfoni di RAI Radio 1, alla trasmissione Incontri d’autore.

E alla Eat Parade del TG2

https://www.youtube.com/watch?v=96y3nOob-Mc

Segnalato dai circoli letterari italiani come uno dei più bei romanzi del 2020, “Viaggio a Vienna” è stato inserito nel Torneo Robinson di Repubblica 2021.

E come non ricordre il magnifico dialogo con la giornalista Marina Brognoli nella trasmissione Non posso vivere senza libri di Radio Bruno:

E della trama coinvolgente si sono occupati anche settimanali come Mio, il mensile Nuova Armonia della RAI e una puntata di Live Social di Radio Roma Capitale.

https://www.youtube.com/watch?v=2CGtn2os-Y4

https://danielaalibrandi.com/2020/10/17/dove-acquistare-viaggio-a-vienna/

Di seguito una delle tante recensioni al romanzo della giornalista Barbara Pignataro, per L’Ortica del Venerdì:

UNA STORIA AVVINCENTE, UN EVENTO MISTERIOSO CONDUCE ANNA LUNGO UN VIAGGIO NEL TEMPO DAL FINALE INARRIVABILE.

Il 15 ottobre 2020 Daniela Alibrandi presentava al mondo Viaggio a Vienna, un romanzo inaspettato, un viaggio della scrittrice nel tempo condiviso con eleganza un anno fa. Dell’autrice amo i personaggi femminili tratteggiati sempre passionali e decisi, attraversano le varie stagioni dell’amore dal risveglio alla maturità. Il romanzo è un viaggio interiore attraverso la rilettura del rapporto con gli altri. Passeggere o nate per durare per sempre, colleghi, amanti, amori e amicizie, relazioni che trovano il giusto spazio. Come su una scacchiera alla fine tutto torna a concludere la partita.

«E adesso nell’oscurità dove altalenava sospesa, tutto diveniva possibile, e forse avrebbe trovato il coraggio di…».

Anna è una donna brillante che decide di recarsi a Vienna per una breve pausa dal lavoro frenetico, da un matrimonio in stallo, dai fantasmi del passato. E proprio dalle trame del passato che trarrà la forza per restare nel presente quando in coma su un letto di ospedale si aggrappa ai ricordi per non svanire, a partire proprio dal viaggio a Vienna. L’occasione era incontrare Renata, la sua amica del cuore, compagna di un’infanzia felice, trasferitasi in Austria per amore e rimasta oltre l’idillio, conquistata dal rassicurante stile di vita austriaco. Troverà il calore di un’amicizia mai svanita, la leggerezza d’animo persa accanto a Leonardo. Un rapporto difficile da sostenere ma di cui ha bisogno per sentirsi felice.
Tutte le persone che più le stanno a cuore si alternano intorno al suo letto nella speranza che si svegli dal coma. Ogni voce evoca in Anna un frammento del passato, non potevano mancare aneddoti, vicoli e palazzi di Roma dove si ritrova l’autrice.

Daniela si discosta dallo stile che l’ha resa famosa. Con Viaggio a Vienna, travolge il lettore di sentimenti, esplorando nelle profondità più intime di ognuno di noi con la sensibilità che la caratterizza, penetra leggera nell’anima di chi legge per fare centro. Nei traumi irrisolti e nella sete di verità ci si ritrova, anche nell’inesorabile scorrere del Danubio, triste come il destino di Renata.

***

C’è una chicca che mi piace ricordare del triste periodo del lock down, durante il quale l’editore, come molti operatori del settore, decise di sospendere tutte le publicazioni fino a data da destinarsi. Infatti, nonostante la delusione di vedere un libro di cui adoravo la copertina e il testo curato in ogni particolare, con Morellini iniziò un periodo di grande sintonia e collaborazione. Pensando ai bambini che dovevano restare in casa per settimane, lontani dai loro amichetti, l’editore creò uno spazio dedicato all’infanzia, con letture di favole per la meravigliosa voce dell’attrice Lucia Caponetto. Le fiabe vennero poi raccolte in un’antologia dal titolo Il mostro con gli occhi rossi, che contiene anche i link alle letture. Con grande piacere l’antologia si apre proprio con la mia favola La vera storia della Befana

https://www.amazon.it/mostro-occhi-rossi-storie-collana-ebook/dp/B088P2Y1YF

Insieme all’editore Mauro Morellini alla Fiera del Libro 2021

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LE NEWS

“Gli uomini vanno e vengono…”la mia rilettura


L’8 ottobre 1991 moriva a Roma Natalia Ginzburg. Oggi voglio ricordare la poesia Memoria, che lei scrisse al marito, Leone Ginzurg, torturato e ucciso nel 1944. Erano sposati da soli sei anni e avevano già avuto tre figli. Una lettura che conoscevo, della quale però mi sembra solo ora di cogliere in pieno il drammatico e disperato senso.

“Gli uomini vanno e vengono
per le strade della città
Comprano libri e giornali,
muovono a imprese diverse.
Hanno roseo il viso,
le labbra vivide e piene.
Sollevasti il lenzuolo
per guardare il suo viso,
ti chinasti a baciarlo
con un gesto consueto.
Ma era l’ultima volta.
Era il viso consueto,
solo un poco più stanco.
E il vestito era quello di sempre.
E le scarpe erano quelle di sempre.
E le mani erano quelle che
spezzavano il pane e
versavano il vino.
Oggi ancora nel tempo
che passa sollevi il lenzuolo
a guardare il suo viso
per l’ultima volta.
Se cammini per strada
nessuno ti è accanto
Se hai paura
nessuno ti prende per mano

E non è tua la strada,
non è tua la città.
Non è tua la città
illuminata. La città
illuminata è degli altri,
degli uomini che vanno
e vengono comprando cibi e giornali.
Puoi affacciarti un poco
alla quieta finestra
a guardare il silenzio,
il giardino nel buio.
Allora quando piangevi
c’era la sua voce serena.
Allora quando ridevi
c’era il suo riso sommesso.

Ma il cancello che a sera
s’apriva, resterà chiuso
per sempre, e deserta
è la tua giovinezza.
Spento il fuoco,
vuota la casa.

E mi è sembrato interessante il commento alla poesia che ho trovato al seguente link:

https://vogliadipoesia.altervista.org/memoria-natalia-ginzburg/

“Il ‘tu’ di questa poesia è l’autrice stessa: è lei che parla a se stessa, in una specie di dialogo interiore tra sé e sé. La poesia comunica il senso di straniamento successivo alla morte della persona cara: il mondo sembra andare avanti lo stesso, uguale a prima; gli uomini vanno e vengono per le strade della città, indaffarati nelle loro occupazioni quotidiane; tutto sembra come prima. Anche quando lo ha visto per l’ultima volta, morto, le è sembrato simile a come era prima, con il viso di sempre, le mani, le scarpe, i vestiti di quando era in vita…
Cosa c’è di diverso, allora? La solitudine; quella che le piomba addosso quando percepisce l’assenza di lui; quando non c’è nessuno che le cammina a fianco, nessuno che le prende la mano se ha paura; non c’è nessuno che rida con lei, che le dia serenità quando piange. Così è per le strade della città, che non è più la sua città, ma di altri; e così è dentro casa sua, che è vuota e deserta, come la sua vita.”

La poesia, con il titolo di Memoria, fu pubblicata nel dicembre del 1944 sulla rivista «Mercurio»

La mia ricerca non si è fermata qui, sono andata a rileggere anche l’ultima lettera che il marito, Leone Ginzburg, aveva scritto a lei poco prima di morire:

https://fondazionefeltrinelli.it/lultima-lettera-di-leone-ginzburg-alla-moglie-natalia/

Stralcio:

La mia aspirazione è che tu normalizzi, appena ti sia possibile, la tua esistenza; che tu lavori e scriva e sia utile agli altri. Questi consigli ti parranno facili e irritanti; invece sono il miglior frutto della mia tenerezza e del mio senso di responsabilità. Attraverso la creazione artistica ti libererai delle troppe lacrime che ti fanno groppo dentro”

Due lettere che mi hanno fatto varcare l’impenetrabile soglia di un amore vero, intenso, profondo ed eterno. E spero di non risultare irriguardosa se la mia mente vola all’ultimo bacio che ho posato sul tuo volto, o se vengo assalita dal ricordo della tua voce, ormai debole ma forte dei tuoi sentimenti, quando mi esortavi in quegli ultimi momenti trascorsi insieme ad andare avanti e a scrivere, perchè solo attraverso la scrittura avrei vinto la disperazione e le lacrime.

L’amore generoso di chi vede la propria fine, ma ciò che teme soprattutto è il dolore che proverà la persona amata…

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LE NEWS

Best Seller o Long Seller?


Esistono i Best Seller, e “Nessun segno sulla neve” ha raggiunto varie volte il podio sia in Amazon Italia, che in Francia, negli Stati Uniti e in Canada, in Germania e in Giappone anche nell’edizione inglese di “No steps on the snow”.

Poi ci sono i Long Seller e “Nessun segno sulla neve” (Premio Letterario Nazionale Circe 2013) ne è l’inconfutabile prova, se a dodici anni dalla sua uscita risulta oggi tra i primi 100 (al n. 49) nella classifica di Kobo Mondadori!

https://danielaalibrandi.com/2019/10/07/e-arrivo-il-fatidico-primo-giorno-di-scuola-il-7-ottobre-1969/?fbclid=IwAR1qb3FUeJyYVra1snUwh153sgfgHUiuV3VLuS_oovjDi328u1OiklqQ8Cg/

La storia di Milena descritta nella cornice del Sessantotto romano, fedelmente riprodotto nella sua importanza e drammaticità…

https://www.kobo.com/it/it/ebook/nessun-segno-sulla-neve

Il romanzo è immediatamente disponibile in ebook nei negozi online. L’edizione cartacea è acquistabile solo in alcuni punti vendita elencati nel link, così come direttamente alla casa editrice Universo Editoriale che ha ripubblicato il romanzo nel 2015, impreziosendolo con i dipinti di Carlo Grechi.

https://danielaalibrandi.com/2019/12/31/dove-acquistare-nessun-segno-sulla-neve/

https://www.edizioniuniverso.it/daniela-alibrandi/

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LE NEWS

La vita va avanti, nonostante tutto…


La vita va avanti, me lo hai insegnato proprio tu che, col tuo immenso amore e la costante vicinanza, hai costruito insieme a me questo mio fantasioso mondo letterario, un universo che continuerò a coltivare con grande dedizione, seguendo il tuo desiderio.

E anche in questi giorni bui, i miei romanzi sono stati in mostra nelle più belle fiere del libro, dove resteranno pe tutta la giornata di oggi 2 ottobre.

“La Trilogia Romana” (Delitti fuori orario, Delitti negati nei sacri sotterranei, Delitti Postdatati) allo stand di Ianieri Edizioni al Campania Libri Festival.

“Una morte sola non basta” allo stand di Del Vecchio Editore al Pisa Book Festival.

“Viaggio a Vienna” allo stand di Morellini Editore al Book Pride di Genova.

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