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“I Delitti della Vergine”, magia pura della serata romana


Un incendio di vaste proporzioni traffico completamente in tilt, mentre cercavo di raggiungere Roma, ma “I Delitti della Vergine” (Morellini Editore) ha regalato ugualmente al pubblico presente, nonostante il caldo eccezionale, una serata magica. All’ombra delle mura antiche, con il sollievo della carezza del Ponentino, tra amici e lettori che non mi lasciano mai, è stato magnifico parlare della trama del romanzo e delle ambientazioni così suggestive.

Ho avuto l’onore e il grande piacere di essere presentata dalla giornalista e opinionista Laura Pranzetti Lombardini. Un’emozione ascoltare dalla sua voce il racconto di come ci siamo conosciute, in una trasmissione radiofonica, sentendo un’affinità artistica e letteraria che ci ha portato a condividere anche l’evento di ieri. Lei, che è una nota scrittrice esperta di stile e Galateo, ha saputo cogliere anche i gesti eleganti e quasi nobili che compie il commissario Rosco nello svolgimento delle indagini, comprendendo che si tratta di un personaggio reale di cui io sono stata molto innamorata. E ha inoltre evidenziato ogni aspetto del mio MultiDimensionCrime, ammettendo che da quando lo ha letto, se si trova a passare davanti alla Fontana di Trevi è più forte di lei osservare quell’acqua, come alla ricerca di qualcosa… ascoltate il video, è una testimonianza genuina dei legami che l’arte in tutte le sue forme riesce a creare.

Le letture successive sono state magnifiche recitazioni del regista e attore Agostino de Angelis con la partecipazione dell’attrice Eleonora Pini e degli attori Riccardo Frontoni e Riccardo Dominici, tutti della Academy for Theatre, Cinema and Cultural Heritage. Vi invito ad ascolatare la recitazione di due parti salienti del romanzo. La prima la intitolerei Diletta, la seconda Yuri. Le ambientazioni e le emozioni divengono palpabili con il valore aggiunto della recitazione:

La parola è passata poi allo speleologo Fabrizio Baldi, che ha parlato degli incredibili scenari presenti nel sottosuolo romano. Per lui è stata un’esperienza nuova e incredibile vedere come la descrizione di quei luoghi, fatta durante una semplice conversazione, ha ispirato in me la trama del romanzo, in modo talmente forte da portarmi a scriverlo in alcuni mesi. Ho potuto spiegare la differenza tra gli scrittori “giardinieri” e gli scrittori “architetti”. In realtà quando la trama è strutturata, l’ambientazione e i personaggi definiti come in una serie letteraria, la stesura è più agevole. Ma anche per me, che solitamente con un’ispirazione forte scrivo di getto per ore e ore e riesco a creare un libro in alcuni mesi, ci sono stati dei testi più complessi, come “Una morte sola non basta” (Del Vecchio Editore), sul quale ho lavorato per circa due anni.

Tra i personaggi della squadra del commissario Rosco spicca l’ispettrice Gisella Porzi, napoletana, che ingaggia sempre un braccio di ferro con il commissario, una lotta più o meno evidente a chi ha l’intuizione più azzeccata, in un mondo, come quello degli anni Ottanta, nel quale è ambientata la trama e dove non c’era ancora il supporto di computer o cellulari e tutto veniva affidato all’intuito e alla perseveranza di chi conduceva le indagini. Il seguente pezzo, interpretato magnificamente dai giovani attori, ritrae proprio un teatrino tra il commissario e l’ispettrice:

Giorgia Gioacchini, che ringrazio per aver condotto egregiamente la difficile moderazione dell’incontro a più voci, presentando i partecipanti, me come autrice, la mia carriera e i successi che il romanzo ha già ottenuto, ancor prima della sua uscita. E infine, per aver condiviso di nuovo insieme un’altra avventura letteraria!

Un ringraziamento particolare agli organizzatori dell’Enoteca letteraria, dove ricordo che le copie del romanzo sono già disponibili, al Primo Municipio di Roma Centro per il patrocinio concesso all’evento inserito nella rassegna letteraria Libri in Strada.

IL TOUR E’ INIZIATO, A PRESTO CON LA SECONDA TAPPA, RESTATE COLLEGATI…

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