L’efferato delitto della povera Simonetta Cesaroni non ha mai smesso di impressionare. Un quartiere bene di Roma, Prati, sede di perstigiosi uffici e di importanti istituzioni. Eppure qualcosa di orrendo è avvenuto in uno degli eleganti condomini del rione.
Nella mente di uno scrittore l’eco non si perde mai e, seguendo con molta attenzione le indagini svolte all’epoca, io fui interessata soprattutto da come si presentava il mondo sotterraneo di quella zona. Nella mia mente, dopo molti anni dal nefasto evento, si è sviluppata una trama che teneva conto soprattutto della conformazione sotterranea del quartiere romano.
Infatti, proprio al capitolo XXX del romanzo “Delitti fuori orario” (Nuova edizione MultiDimensionCrime), la vice ispettrice Gisella Porzi, nel cercare di agevolare le complicate indagini, sottopone all’attenzione del commissario Rosco la mappa del sottosuolo di quel quartiere:
“Il rione Prati, infatti, prese vita nell’Ottocento. È su una base di orti, vigneti e paludi che è sorto il geometrico abitato che lo caratterizza oggi. La necessità di ampliare la città divenuta capitale trovò spazi a sufficienza nella zona, che sembrava adatta ad accogliere insediamenti di carattere amministrativo, mentre l’area di Monte Mario si offriva alla creazione di un bel quartiere residenziale. Furono edificate abitazioni confortevoli ed eleganti, anche per convincere i romani a passare il ponte e trasferirsi in una zona considerata fino ad allora poco allettante. Ma per evitare che gli edifici sprofondassero lentamente in quel terreno molle e instabile sono stati necessari lunghi lavori di ristrutturazione nel sottosuolo che, in alcuni casi, hanno portato alla creazione di veri e propri labirinti sotterranei, che riuscivano a collegare vari stabili in un unico dedalo di cunicoli.” Rosco si era quindi immerso nello studio della mappa e aveva scoperto con grande sorpresa che il vano delle cantine del palazzo dove era stata rinvenuto il corpo di Romina Abbate, altro non era che un’emanazione del dedalo di tunnel che si sviluppava nei sotterranei di ben quattro edifici. E questo non era certo un dettaglio trascurabile.
E’ così che Mani Fredde/Mani Calde, il personaggio dalla mente scissa che ha regalato notti insonni a molti lettori, riesce a dileguarsi da una parte all’altra del quartiere, incrociando nel suo cammino le ignare vittime. “Delitti fuori Orario”, nella nuovissima edizione MultiDimensionCrime, è disponibile su Kobo, Barnes & Noble e, anche nell’ edizione inglese di “Crimes After Hours”, su Amazon.
https://danielaalibrandi.com/2021/11/28/dove-acquistare-la-trilogia-multidimensioncrime/
Il romanzo, nella sua prima edizione, ha ottenuto la Segnalazione Giallo Noir al concorso letterario nazionale Città di Grottammare ed è arrivato finalista al concorso Mondadori Romanzi in Cerca D’autore. E’ inoltre presente, in edizione italiana presso la biblioteca universitaria di Harvard e nella Public Library di New York.
Di seguito una chicca: il video della trasmissione Lo Scaffale del TG Lazio di Rai 3, a cura della giornalista Rossana Livolsi, dedicata al romanzo nella sua prima edizione. Il video è stato girato proprio nel quartiere delle ambientazioni e, come capirete dalla mascherina, nel pieno della pandemia.
https://www.youtube.com/watch?v=e0L1gB5S39E




