LA PAROLA AI LETTORI, LE NEWS

“I delitti della Vergine”, quando un lettore ti segue da anni….


Incontrai Giacomo Messenio durante una presentazione del romanzo “Una morte sola non basta” (Del Vecchio Editore) nell’ormai lontano 2016. Da quel momento i nostri ruoli di autrice/lettore non si sono più allontanati e, nonostante Giacomo vivesse in un’altra città, addirittura in un’altra regione, è riuscito a raggiungermi in molte presentazioni dei miei numerosi e successivi romanzi. L’ultima è stata il 27 luglio scorso alla Mondadori di Cerveteri, quando vederlo di nuovo tra il pubblico mi ha profondamente emozionato! La sua recensione è un “must read” e anche stavolta mi ha fatto il dono del suo giudizio onesto sul mio nuovo romanzo “I delitti della Vergine” (Morellini Editore).

La sua recensione:

“Come è ormai “d’obbligo” ho divorato “I delitti della Vergine” perché, c’è poco da fare, i thriller di Daniela, agevolati da una scrittura fluida, fanno sentire il lettore partecipe delle vicende raccontate. Ed i brividi e le emozioni che si provano sono molteplici: curiosità, ansia, paura, rabbia ma anche piacere. Come è successo a me leggendo le descrizioni di puro erotismo del commissario Rosco con la moglie. Descrizione che non mi ha disturbato, al contrario! Se qualcuno confonde il puro erotismo con il porno dovrebbe rivedere il concetto che ha del sesso. Comunque devo dire che questo ultimo romanzo si differenzia dai precedenti perché, a mio avviso, lascia un po’ meno spazio ai colpi di scena e si sofferma di più nella descrizione delle ambientazioni. In definitiva, Daniela colpisce ancora.
Al prossimo entusiasmante thriller. Anzi al prossimo MultiDimensionCrime.”
Giacomo Messenio

In questo romanzo, infatti, la cura delle ambientazioni era irrinunciabile. L’acquedotto Vergine, la Fontana di Trevi, oltraggiata da un cadavere che galleggia nelle sue acque, il parco dell’acquedotto, il crimine attuale che si intreccia con le antiche leggende e sì, anche alcune pagine di sano erotismo… insomma, posso dire che in questa trama tutto è un colpo di scena, anche i voli dei misteriosi insetti che sfiorano il capo di chi si muove nei sotterranei. E restate collegati, come è successo per i laghi sotterranei descritti in “Delitti Sommersi” (Morellini Editore), anche stavolta andremo alla scoperta delle misteriose ambientazioni che fanno da cornice alla trama de “I delitti della Vergine”.

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Eventi, LA PAROLA AI LETTORI, Nessun segno sulla neve, recensioni

Due bei ricordi da Facebook…


L’immagine di copertina di “Nessun segno sulla neve” è un dipinto di Carlo Grechi.

Facebook ha la meoria lunga, ma anche cortissima. Insomma comunque si voglia giudicare il lavoro dei social, ci sono dei momenti nei quali riescono a ricordare eventi piacevoli. Oggi, oltre ai post per celebrare la ricorrenza del 25 aprile e della Liberazione, mi ne sono tornati davanti due molto significativi:

  1. Recensione di una lettrice inviata il 25 aprile di due anni fa:

Recensione al libro di Daniela Alibrandi “Nessun segno sulla neve” (Edizione Universo)

Siamo a Roma negli anni di piombo1968/ 69, dove iniziano le trasgressioni. Anni difficilissimi ed anche pieni di dolori e sangue, dove gli adolescenti vengono messi davanti a dure prove tra la morale della famiglia e le contestazioni sociali e quelle tipiche della loro età. Tra le pagine s’intrecciano vari aspetti, dalle mode, alle musiche, in uno scenario magico tra le vie e le opere architettoniche della città. Un sistema sociale che mette in gioco lo sviluppo del Paese nel nome della libertà. Il protagonista, Francesco studente liceale di famiglia medio borghese, ha grossissime difficoltà ad affermare in pieno le sue idee, ma riuscirà a raggiungere un importante traguardo. Diverrà infatti medico e sposerà Giulia, riscuotendo dei vantaggi sul piano professionale, grazie alla presenza del suocero. Da quella unione nascono quattro figli, Amanda la sua preferita, Goffredo, Luigi e Michele, genio dell’informatica. Ma in Francesco, nonostante l’apparenza di medico affermato e padre di famiglia, e nonostante l’esempio dei suoi genitori che si amavano, in realtà conduce o meglio si lascia condurre in una vita dove le bugie aumentano giorno per giorno insieme alle trasgressioni per salvare le apparenze, con un’ evidente insoddisfazione interiore, sempre alla ricerca di un equilibrio. Si trova spesso a ripercorre con la sua mente un viaggio a ritroso ai tempi del liceo, come alla ricerca di un pezzo di puzzle mai ritrovato.

Un libro che regala intrecci di storie e personaggi, accompagnando il lettore tra colpi di scena e momenti di relax, tenendo viva l’attenzione, senza far trapelare la vera enfasi che capovolge gli avvenimenti, regalando a chi lo legge fino all’ultimo rigo delle sensazioni che invadono tutte le cellule del corpo; quindi direi, in contrasto con il titolo ”Nessun segno sulla neve”, il romanzo il segno lo lascia facendo provare al lettore, quasi sgomento fino alla fine, emozioni profonde, lasciandolo infine spiazzato e alla ricerca di altre pagine. Alice

E dire che questo romanzo, il mio primo uscito a dicembre del 2010, spesso torna ancora tra i best seller e continua a emozionare i lettori!

2. Il post uscito un anno fa sul successo ottenuto da “Quella improvvisa notte a Venezia”, salito al numero 1 sul podio della scelta migliore in Italia! Bene, come si suol dire: “Eh, so’ soddisfazioni!”

Questa foto, gentilmente concessa dal fotografo Matteo Angeloni, mi ha affascinato. Non potevo non sceglierla quale copertina di questo romanzo, sia in edizione italiana che in quella inglese.

I libri sono acquistabili su Amazon, Barnes & Noble e Kobo

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“Il Bimbo di Rachele”, la magia dei legami indissolubili…


ll legame che si crea tra chi scrive e chi legge è senz’altro il più autentico e indissolubile. Ho conosciuto Giacomo Messenio in occasione della presentazione di “Una morte sola non basta” e da allora non ci siamo più “allontanati”. Lui ha seguito il mio percorso, leggendo e recensendo anche i libri che erano stati pubblicati prima di “Una morte non basta” (Del Vecchio Editore) e mi ha seguito in tutte le successive pubblicazioni, raccogliendo in modo sorprendente il messaggio che come autrice ho inteso trasmettere, in tutti i miei scritti. E in modo delicato e discreto mi ha anche fatto capire come la scrittura può influenzare e modificare gli eventi della vita di chi legge.

E’ con molta emozione, quindi, che pubblico questa superba recensione a “Il Bimbo di Rachele”, uno dei miei primi successi, rieditato da poco dalla casa editrice Edizioni Universo nella strepitosa pubblicazione che, già nella copertina, racchiude un vero tesoro:

  • Volto di donna, disegno pastello e china di Carola Cimarelli
  • L’Antico Borgo, disegno a carboncino di Andrea Altibrandi
  • Citazione di Og Mandino
  • Progetto grafico di Isabel Maccari

“I romanzi di Daniela Alibrandi hanno un “difetto”. Quando se ne inizia la lettura si viene accalappiati e risulta difficile staccarsene e questo perché subentrano il desiderio è la curiosità di arrivare alla fine del libro. Cosa che mi succede puntualmente. “Il bimbo di Rachele” è un romanzo mirabile, scritto in maniera fluida, perfetta, nello stile alibrandiano (fatemelo passare). È un crogiolo di sentimenti, passioni, stati d’animo che ben si mescolano tra essi in modo armonioso e senza contrapposizioni. Nella lettura del romanzo si prova piacere, commozione, tenerezza, rabbia e, ovviamente, sorpresa per lo svolgersi della vicenda. Anche in questo caso, la sensazione di aver capito in anticipo l’epilogo della vicenda è stata clamorosamente smentita dall’abilità di Daniela nel mettere a segno colpi di scena che nulla fanno presagire la effettiva conclusione. Il romanzo, di pura fantasia, richiama con assoluta veridicità gli aspetti brutti e belli della vita vissuta nel quotidiano.

Che dire, un altro capolavoro da leggere assolutamente e alla prossima (spero vicina nel tempo) lettura.

Giacomo Messenio”

https://danielaalibrandi.com/2017/03/12/dove-acquistare-il-bimbo-di-rachele/

Ordinabile in libreria, nei migliori store online, in Amazon (ebook e cartaceo, immediatamente disponibile) e presso la stessa casa editrice, che lo propone anche nello Special Pack, insieme agli altri due miei romanzi rieditati nelle magnifiche nuove pubblicazioni:

https://www.edizioniuniverso.it/prodotto/special-pack-daniela-alibrandi/

https://www.edizioniuniverso.it/prodotto/l-bimbo-di-rachele/

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A volte capita anche questo…


Un lettore mi bacchetta e io mi innamoro di una foto…

(Foto di copertina gentilmente concessa dall’autore, il fotografo Matteo Angeloni http://matteoangeloni.it/ )

“QUELLA IMPROVVISA NOTTE A VENEZIA:

Daniela Alibrandi, lei non finirà mai di stupirmi!

Questo è il suo quarto libro che leggo e, a dispetto di come lei lo definisce nelle note, tutto è fuorchè letteratura leggera.

È un meraviglioso romanzo di un’intensità incredibile, in assoluto uno dei più belli che abbia mai letto e, mi creda, ne ho letti tanti.

Ha pizzicato le note della mia vecchia ed incartapecorita anima fino alla commozione più profonda di un finale struggente che non ha lasciato i miei occhi asciutti.

Bravissima si sente che dentro c’è la sua anima.”

Vincenzo Pignanelli da oggi in poi farò più attenzione nel definire il genere dei miei scritti, la ringrazio moltissimo della recensione anche su Amazon!📚🌹

Foto di copertina gentilmente concessa dall’autore Matteo Angeloni http://matteoangeloni.it

L’amore non conosce l’età giusta e non possiede limiti. L’unica limitazione è quella che riusciamo a volte a porre noi ed è la codardia, salvo pentirci per il resto della vita.

Per l’ebook:

Per il cartaceo: https://www.amazon.it/Quella-Improvvisa-Notte-Venezia-Lelly/dp/1723749036/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=1708192543&sr=1-1
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L’aveva detto e l’ha fatto!


“Bravissima Daniela Alibrandi, lei ha conquistato un lettore che non l’abbandonerà più!”, questo mi diceva nella prima recensione Vincenzo Pignanelli, dopo aver letto “Nessun segno sulla neve” (Edizioni Universo). A volte capita che poi, pur continuando a seguirti, alcuni lettori non sentano più lo stimolo a recensire i tuoi libri. Invece in breve lui ha seguito con uno splendido giudizio su “Viaggio a Vienna” (Morellini Editore), https://danielaalibrandi.com/category/la-parola-ai-lettori/ per approdare oggi alla seguente recensione, breve, eccezionale e toccante a “Una morte sola non basta” (Del Vecchio Editore)

Che dire? Ho sempre pensato che il premio letterario più importante sia quello che viene dai lettori. Grazie Vincenzo delle emozioni che hai saputo trasmettermi!”

https://danielaalibrandi.com/2020/01/05/634-dove-acquistare-una-morte-sola-non-basta/

Ricordo che “Una morte sola non basta”è stata protagonista di un importante e originale evento alla Fiera del Libro Piùlibripiùliberi presso la Nuvola di Roma lo scorso 7 dicembre 2023. Il romanzo è stato presentato presso la biblioteca della Camera dei deputati ed è in catalogo, in edizione italiana, nelle prestigiose biblioteche di Harvard e Yale.

https://danielaalibrandi.com/2023/12/08/alla-nuvola-la-magia-di-una-performance-artistica/

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Il premio più importante è quello dei lettori


Ringrazio di cuore Vincenzo Pignanelli, che ha postato la seguente recensione in un commento su Facebook, dopo aver letto Nessun segno sulla neve:

Mi ha fatto un vero piacere ricevere questa recensione con il breve dialogo che ne è conseguito, come tutte le volte che i lettori sentono la voglia di comunicarmi le loro impressioni ed emozioni. In questo caso, poi, devo dire che Vincenzo Pignanelli ha coniato una nuova e originalissima definizione per la scrittura di questo che è stato il mio primo romanzo: un genere tridimensionale, giallo – romantico – introspettivo.

Spesso i miei scritti vengono definiti di genere tridimensionale, come i Thriller – Giallo – Noir per il filone dei Delitti, di cui l’ultimo è “Delitti sommersi” (Morellini Editore). Romanzi che rispecchiano le caratteristiche del Giallo, con una vittima e una squadra che indaga, del Noir, con la partecipazione del lettore alla preparazione del crimine e alla disperazione delle vittime, e del Thriller, che cerca il colpo di scena e la suspense.

Per questo mi ha piacevolmente colpito il modo con cui è stato così ben focalizzato l’aspetto tridimensionale anche della trama di “Nessun segno sulla neve” (Universo Editoriale). Una ulteriore conferma che quando un libro vale non smette mai di stupire.

Grazie ancora Vincenzo.

Io adolescente, chi ha letto il romanzo sa il perchè

Sempre dallo stesso affezionato lettore:

Viaggio a Vienna:
Un altro appassionante romanzo della solita, inarrivabile e sempre imprevedibile Daniela Alibrandi.
Un libro da leggere avanti al camino acceso, tanto è coinvolgente la descrizione di Vienna, del suo clima e delle sue magiche atmosfere.
La scrittrice, garbatamente, ti accoglie nelle sue pagine e ti porta in un viaggio tra sogno, incubo, realtà, splendidi paesaggi e magiche atmosfere con grande maestria degna dei più grandi giallisti.
Brava Daniela!

Vincenzo Pignanelli

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Uno psicopatico si aggira sulle rive dei laghi sotterranei romani…


“Delitti sommersi” il thriller mozzafiato che vi terrà svegli la notte! Uno psicopatico si aggira nell’ambientazione inquietante dei laghi sotterranei romani. E’ in cerca di vendetta contro chi lo ha assicurato tempo addietro alla giustizia. Sarà lui a impersonare la leggenda dell’ombra o c’è qualcun altro a uccidere nei laghi sotterranei?

*

La prima entusiasmante recensione di un affezionato lettore, che ringrazio di cuore!

“Giacomo Messenio

Nell’ultimo lavoro di Daniela Alibrandi, Delitti sommersi, ho avvertito la presenza di una forte carica magnetica che mi ha attratto alla lettura dalla prima all’ultima pagina, senza soluzione di continuità. Infatti anche questo romanzo, come e più dei precedenti, mi ha tenuto incollato dall’inizio alla fine. Il pregio di Daniela è quello di avere saputo esprimere nel romanzo molteplici sentimenti, emozioni ben collegati tra essi tanto da fare sentire il lettore parte del racconto. Ho vissuto, tramite la lettura, gli stati d’animo dei vari personaggi, emozionandomi fino alle lacrime nei momenti più intensi. Inoltre la capacità di Daniela di collegare fatti, situazioni apparentemente slegati tra essi è sublime. Per cui si sta incollati fino all’ultima riga presi dai continui colpi di scena che sorprendono e spiazzano il lettore. E in Delitti sommersi i colpi di scena non mancano, fino alla fine del racconto. L’unica nota negativa è che il libro si legge tutto d’un fiato e non si vede l’ora di leggerne il successivo

Complimenti, Daniela!

P. S. A quando un romanzo erotico magari condito di noir?”

*

Il romanzo è dal 2 giugno in tutte le librerie, nei negozi online e al sito dell’editore, in cartaceo e in ebook:

https://www.morellinieditore.it/scheda-libro/daniela-alibrandi/delitti-sommersi-9791255270522-590884.html

E’ anche nella nuovissima forma di Extended Book, con video, articoli e Playlist Spotify, visitate il sito!

https://www.extendedbook.it/morellini-editore/delitti-sommersi_9791255270522

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Non poteva restare un semplice commento…


Viaggio a Vienna è un romanzo a cui tengo moltissimo, per i forti temi che tratta e per le ambientazioni, e quando un lettore lascia un commento spontaneo e profondo come quello che segue… be’ non può non essere pubblicato!

“Anche in “Viaggio a Vienna” Daniela non si è smentita. Anzi, ha superato se stessa! A parte il viaggio (compreso nel libro) che mi ha fatto fare a Vienna, mi ha come sempre intrigato nella lettura di un sublime racconto. La sua rara capacità di intrecciare tante storie, all’apparenza slegate fra esse, e di ricondurle alla fine alla soluzione del romanzo ha qualcosa di geniale. È come una matassa, alla vista imbrogliato, a cui basta prendere un filo, tirarlo e che magicamente si sbroglia. Devo dire che il finale mi ha preso così tanto che ho provato un dispiacere, un malessere quasi fisico. Quando un romanzo entra nel cuore e nella mente del lettore vuol dire che lo scrittore (la scrittrice) ha fatto un lavoro sublime. In una parola, Daniela sei Grande!”

Grazie Giacomo Messenio per questo emozionante pensiero e per quell’indissolubile legame che resta tra chi scrive e chi riesce ad andare oltre la lettura!

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Cattura, coinvolge, emoziona e commuove, con un pizzico di piccantino…


“I Delitti Negati” (L’Erudita, ISBN: 978-88-6770-538-2)  é FUORI CATALOGO

LA NUOVA EDIZIONE E’ USCITA PER IANIERI EDIZIONI NELLA COLLANA NOTTURNI, FA PARTE DELLA TRILOGIA PLURIPREMIATA

Mi sono svegliata oggi con i sintomi di un’influenza invernale, in un giorno afoso, ventoso e nuvoloso tipico di questa strana e inesistente primavera, insomma una classica giornata “no“. Mi è bastato entrare nel mio sito web e scoprire questo autentico gioiello, inviato da un mio fedele lettore, per illuminare tutto ciò che mi sembrava grigio… è da leggere!
 

Appena iniziato a leggere il tuo libro e ho avuto la stessa sensazione di un pesce abboccato alla lenza di un pescatore e, da questi, trascinato fuori dall’acqua. Così mi sono sentito attratto dalla lettura coinvolgente dell’ultimo capolavoro di Daniela. Con la differenza che l’epilogo per il povero pesciolino non è piacevole, per me invece è stato sublime. Il romanzo è un crogiolo di sentimenti, passioni, valori sani che ben si amalgamano tra essi. E anche un pizzico di piccantino, dosato e descritto in maniera molto sobria, che non guasta, ma al contrario dà “sapore” al romanzo. Per non parlare degli odori, dei sapori che ho percepito leggendo la descrizione accurata delle pietanze e piatti della cucina reatina. Ancora una volta e questa volta in modo più forte, Daniela ha generato un romanzo intrecciando le storie a prima vista slegate tra loro ma che poi convergono in un unico finale. Inoltre mi è piaciuto molto la grande carica di umanità, di amore, di amicizia, di rispetto che ha accompagnato tutto il romanzo. In genere in un giallo, verso la fine del libro, si intuisce chi è il colpevole. Qua no, ti lascia col fiato sospeso fino all’ultimo. Unico rammarico è che l’ho letto con voracità ed è finito subito. Avrò modo di rileggerlo e ravvivare le emozioni che ho provato. Come l’ultima, molto intensa che mi ha commosso, dell’incontro in ospedale tra Rosco e Marilena. Grazie ancora, Daniela!

GIACOMO MESSENIO 

Commento lasciato all’articolo E’ in Libreria! https://danielaalibrandi.wordpress.com/2019/06/09/e-in-libreria/

 

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LA PAROLA AI LETTORI, LE NEWS

“I libri di Daniela meritano di essere inseriti nei programmi di lettura nelle scuole”, lo scrive un lettore


Un’emozione inalterabile, quella che si prova leggendo la recensione di un lettore affezionato…grazie Giacomo!

“L’abilità con cui Daniela tesse la trama di un romanzo, intrecciando storie all’apparenza a se stante, è fenomenale. In “Quelle strane ragazze” sono stato preso nel consueto pacato modo, nella lettura delle storie dei vari personaggi e nulla mi ha indotto a pensare che ci fosse un nesso tra esse. Salvo poi arrivare verso le ultime pagine del romanzo e scoprire quanto invece fossero forti i legami al punto di sconvolgere, soprattutto in modo drammatico, la vita dei protagonisti. Daniela insegna che si può scrivere in modo semplice, senza parole o frasi ad effetto o cruente e toccare la sensibilità dei lettori in maniera molto profonda. Inoltre in questo capolavoro ho colto due grandi insegnamenti. La vita ci riserva sorprese e situazioni impensabili ed inimmaginabili che possono sconvolgerla radicalmente. L’altro insegnamento è che non sempre ci rendiamo conto dei tesori che possediamo, li sottovalutiamo, se non ignoriamo, fino a quando siamo sul punto di perderli o li perdiamo. È allora che lo capiamo e spesso, però, non si riesce a recuperarli. I libri di Daniela meritano di essere inseriti nei programmi di lettura nelle scuole. Ancora una volta, brava!”

Giacomo Messenio

Ho apprezzato profondamente la bellissima recensione, che mi ha colpito davvero tanto nelle ultime battute: I libri di Daniela meritano di essere inseriti nei programmi di lettura nelle scuole”

 

 

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LA PAROLA AI LETTORI

Una testimonianza semplice e delicata per “Una morte sola non basta”


Posto di seguito la recensione di una lettrice, che ha vissuto la città di Roma negli anni descritti nel mio romanzo “Una morte sola non basta”. E’ una testimonianza che mi ha colpito per la sua autenticità e fa capire come le pagine del mio libro dedicate a quella Roma semplice siano in grado di incuriosire chi non l’ha conosciuta e di evocare, allo stesso tempo, i ricordi cari a quella generazione, protagonista del dopoguerra. Anni difficili sì, ma ricchi di sfumature profondamente delicate, un periodo nel quale i giovani cercavano solo di dimenticare e di vivere una nuova spensieratezza.

(Seguendo il suggerimento avuto dalla stessa lettrice, riporto il testo omettendo le parti che rivelano alcuni dettagli cruciali della storia, )

Premessa: mi rendo conto di aver svelato il finale del suo libro, Lei potra’ ovviamente oscurarlo.             

Gentile  Signora Daniela,

Il suo libro  e’ veramente avvincente e scorrevole, percio’ non si vede l’ora di arrivare alla fine.

L’argomento che Lei ha descritto in questo libro “Una morte sola non basta” e’ triste e doloroso, pensando a cio’ che hanno dovuto sopportare queste due giovinette, provate cosi’ duramente sin da bambine.

I personaggi sono presentati chiaramente, alcuni ripugnanti fino alla fine.

Mi ha colpito moltissimo la fine del libro, mi ha dato molte sensazioni: quella che finalmente sia stata, in qualche modo, fatta giustizia.

I luoghi indicati nel suo libro e mi riferisco a piazza Vittorio, non ho un ricordo preciso della Porta Magica, penso che allora fosse ricoperta di sterpaglie e che non fosse ben visibile ai passanti.

Gli altri luoghi descritti, non erano spesso da me frequentati ne’dalla mia famiglia.

Sono nata a via Giulia e piu’ frequentemente andavamo in via del Corso, piazza Venezia, piazza S. Silvestro e Corso Vittorio Emanuele.

Poi negli anni ‘ 50 andammo a vivere in Via Benzoni, una parallela di via Ostiense; quindi con le amiche andavamo a passeggiare sull’ Aventino e d’estate finita la scuola, prendevamo con altri amici la metropolitana alla Piramide e scendevamo alla fermata prima dell’attuale Laurentina. Qui sceglievamo un edificio rimasto incompleto a causa della guerra, ma che avesse una pavimentazione per poter ballare e ascoltare la musica dal giradischi portatile. Soltanto che dopo un po’, i vigili urbani interrompevano il nostro divertimento e ci ordinavano di andare via, perche’ era pericoloso stare li’ per evitare gli eventuali crolli. I ricordi suscitati da questo libro sarebbero molti, ma non sono pertinenti a questo romanzo.

Cordiali saluti

Rosina Mascioli

 

“Una morte sola non basta”, Del Vecchio Editore

http://www.delvecchioeditore.com/libro/cartaceo/227/una-morte-sola-non-basta

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I MISTERI DEL VASO ETRUSCO - recensioni, LA PAROLA AI LETTORI, LE RECENSIONI

E’ più quello che un autore riesce a dare al lettore o ciò che riceve da chi legge?


La domanda resterà senza risposte, così come a me è capitato di rimanere senza parole davanti alla determinazione, alla delicatezza e perfino alla dolcezza con cui è scritto questo pezzo… è da leggere!

Un altro capolavoro di Daniela Alibrandi. Non è un thriller, ma ti cattura l’attenzione come se lo fosse. Lo avverti subito, quando già all’inizio ti senti immerso, senza neanche accorgertene, nell’atmosfera di quel borgo montano, di origini etrusche, dalla cui piazza centrale si poteva scorgere “una striscia di mare perennemente azzurra”. Un luogo abitato da gente semplice, adagiato in un circolo chiuso di affetti, di pettegolezzi, di solidarietà. L’autrice, come sempre, riesce a darci l’affresco sociale di questa comunità della provincia italiana, popolata da tanti personaggi diversi, ma accomunati da un atavico senso di appartenenza “al paese”, alla cultura contadina, alla vendemmia, all’odore del mosto che diventa vino. Poi, all’interno di tutto ciò c’è la famiglia, la grande presente nella multiforme letteratura della Alibrandi. La famiglia con le sue dinamiche interne, declinate sia nel bene che nel male. Qui però c’è solo il bene palpabile, c’è il sublime racconto degli affetti. Qui c’è un’anziana signora, nonna Adele, che dopo la morte della figlia e del genero, con la sua tenacia, diventa la guida concreta di quel che resta della famiglia. Figura che non delude, fortemente affettiva e accudente, che i due nipoti bonariamente prendono spesso in giro per i suoi frequenti strafalcioni. C’è la paura, del tutto attuale, di dover emigrare o perdere il posto di lavoro per progetti di delocalizzazione dell’industria. C’è l’intrecciarsi di due storie d’amore, entrambe di una purezza incredibile. C’è anche l’amore fisico, che trova rifugio tra le ombre di una necropoli etrusca. L’amore e la morte.  La morte lontana, scolpita nei sarcofaghi e nella sacralità di un popolo antico e misterioso,ma presente e palpabile in quelle stanze fredde. Scene d’amore, raccontate con grande stile ed eleganza. C’è il vaso di Bemberly, eccolo, col suo simbolismo, eccolo, con le sue raffigurazioni enigmatiche che ricompongono e chiudono quel circolo di affetti che ha percorso tutto il romanzo. C’è il finale bellissimo, come tutti i finali di questa grande scrittrice, ove il dolore è raccontato con sussurri, come nei versi di una poesia o nelle scene di un meraviglioso sogno.

Bruno Brundisini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LA PAROLA AI LETTORI, LE NEWS

Il più bel dono per un autore?


Sentire palpitare le emozioni che la lettura del suo libro riesce a suscitare!

Ho rinviato la lettura de “Il vaso di Bemberly” al rientro dalle vacanze per poterne gustare appieno il contenuto, parola per parola. E l’attesa è stata premiata, oltre le aspettative, dal nuovo capolavoro di Daniela che seppure scritto con estrema semplicità, ha un valore gigantesco. La narrazione mi ha coinvolto in modo pieno, facendomi anche commuovere nei punti più intensi del romanzo. Ha rafforzato i veri valori della vita nei quali credo fermamente e mi ho fatto riflettere su altri in modo approfondito. Le azioni, i discorsi di nonna Adele che nella sua semplicità ha dimostrato di sapere come mandare avanti una famiglia dovrebbe far riflettere. In questa società di tanti finti “dotti”, esperti di tutto, il libro di Daniela è un esempio di come non c’è bisogno di ricorrere a paroloni o discorsi arzigogolati per capire le leggi della vita. Il vaso, nel suo quasi nullo valore estrinseco, si dimostra al contrario l’oggetto che mette in risalto un valore immenso: la gratitudine! Ristabilisce infatti la serenità familiare, anzi la arricchisce dando tranquillità economica a tutti i componenti della famiglia e favorisce un altro sentimento forte: l’Amore! E in tutte le sue forme. Voglio ringraziare Daniela per la nuova emozione che ha saputo trasmettere con il suo nuovo libro ed ora non mi resta altro che attendere con desiderio il prossimo. Vai Daniela e complimenti!

Commento lasciato da Giacomo Messenio, un lettore che ringrazio di cuore, sulla mia pagina autore

https://www.ibs.it/vaso-di-bemberly-libro-daniela-alibrandi/e/9788867702367?inventoryId=75197147

http://www.lerudita.it/il-vaso-di-bemberly/ 

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LA PAROLA AI LETTORI

Le parole di uno scrittore che è anche un mio appassionato lettore


Bruno Brundisini è uno scrittore e la forza delle sue parole nelle recensioni ai miei libri mi ha colpito profondamente. Ho scoperto, infatti, che è un mio appassionato lettore, al punto di riucire a confrontare le diverse trame dei miei romanzi, cogliendo in pieno il messaggio che ho inteso trasmettere, scrivendoli. E ho apprezzato una volta in più il potere del web, che mi ha fatto incontrare, anche se solo virtualmente, molti dei miei lettori, il loro entusiasmo e le loro emozioni. Come dice lo stesso Brundisini ” lui ama varcare la soglia dei palazzi, senza fermarsi a osservarne la bella facciata”. Ecco cosa scrive riguardo a “Un’ombra sul fiume Merrimack”.

“Un romanzo scritto col cuore, ove i ricordi ancora vivi della propria adolescenza si uniscono alla fantasia creativa della grande scrittrice.  Siamo negli Stati Uniti, nel 1965. La narrazione si apre con Diana e Jenny, due adolescenti che, contravvenendo ai divieti, pattinano sulle acque gelate del fiume Merrimack. Allontanandosi dall’amica, Diana raggiunge un punto in cui il ghiaccio è più sottile e rischia di rompersi. Ma proprio lì vede passare sotto il lastrone, sotto i suoi piedi, un corpo umano ormai deformato da una lunga permanenza in acqua. Terrorizzata, riesce a tornare indietro e, raggiunta l’amica, le racconta l’accaduto, senza tuttavia essere creduta. La loro è un’amicizia spontanea, a differenza di quella tra Ilaria e Michela di “Una morte sola non basta”, che ha invece forti radici nell’inconscio ed in un passato di comune sofferenza. Diana si è da poco trasferita in America dall’Italia, con la madre ed il nonno. Una famiglia in cui tre generazioni convivono in maniera tranquilla. In particolare spicca la figura rassicurante ed accudente del nonno, ex cuoco, ancora bravo nell’arte culinaria,  che prepara delle torte da leccarsi i baffi. La Alibrandi ci immerge nel paesaggio affascinante dei boschi in cui vive la famiglia, ci fa sentire l’odore fresco delle foglie, mentre avvertiamo il sortilegio minaccioso delle ombre al tramonto. Poi  la magia della sua penna ci fa calare negli scantinati del palazzo, negli angoli bui, illuminati appena dalle luci residue di un grande congelatore non più funzionante, che emana puzza di roba guasta.  Ci fa vivere le ansie e le sofferenze della società americana nel pieno della guerra del Vietnam, una guerra geograficamente lontana, ma vicinissima nelle strazianti ferite dei suoi giovani morti che tornano freddi e bianchi tra le mura domestiche.

La narrazione si arricchisce sempre più di eventi misteriosi che sembrano apparentemente non avere collegamenti col macabro episodio di quei resti umani nel fiume. I personaggi, all’inizio apparentemente tranquilli, assumono, sempre più, connotati inquietanti che portano a un finale assolutamente imprevedibile e spiazzante. Il lettore, che prima si sentiva accarezzato dalla poesia del racconto, alla fine è scosso violentemente, come se il suo pensiero ricevesse una frustata improvvisa. Un thriller con forti approfondimenti psicologici, da leggere col fiato sospeso,inzuppati di adrenalina.”

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LA PAROLA AI LETTORI

Una bella recensione di “Nessun segno sulla neve” da parte di un lettore


Tutti gi autori sanno quanto siano importanti le recensioni, e il peso che avrà la valutazione dei critici letterari sulla futura riuscita di un’opera. Ma, secondo la mia esperienza, quello che tocca veramente l’animo è ciò che un lettore, appena chiusa l’ultima pagina del libro, sente l’impulso spontaneo di trasmettere, esprimendo le emozioni che la lettura del romanzo ha suscitato in lui. E’ per questo che  ho voluto dedicare una pagina del mio sito all’espressione genuina e autentica di quei sentimenti e di quell’impareggiabile calore umano.  Ecco cosa scrive Giacomo Messenio di  “Nessun segno sulla neve”.        https://www.facebook.com/NESSUN-SEGNO-SULLA-NEVE-504029679694675/?ref=bookmarks

“È come stare seduti in una bella giornata di primavera sulla sponda di un ruscello ad osservare il lento scorrere dell’acqua ed ascoltarne il leggero e rilassante scrosciare. Queste piacevoli sensazioni mi ha ispirato la lettura di “Nessun segno sulla neve”. Il modo come Daniela fa scorrere le parole, descrivendo con semplicità qualsiasi situazione, politica, sociale, sessuale e anche drammatica, rilassa e rende partecipe il lettore al suo racconto. Questo libro ha risvegliato in me antichi ricordi, antiche passioni e me le ha fatte rivivere, seppure in un contesto e con un epilogo diversi. Mi ha molto colpito la vicenda delle due povere vittime del romanzo. Francesco, soggiogato dall’influenza spesso negativa dell’amico Nuccio, causa della sua tragica fine. Milena, traumatizzata dall’incesto subito al punto da portarla alla pazzia, seppure ben mascherata con un comportamento un po’ strano ma normale nel periodo dell’adolescenza. Francesco, dopo circa quarant’anni ha ritrovato la ragazza che amava scoprendo con piacere quanto era, esteriormente, rimasta bella e attraente senza minimamente immaginare quello che era internamente. Il pregio di Daniela è che racconta tutto con semplicità, senza far uso di parole eclatanti od esasperate per trasmettere il suo pensiero. Per questo il lettore si lascia trasportare docile fino alla fine della storia. E seppure il finale sia inaspettato e forte viene assorbito senza traumi. Brava Daniela, questo è l’obiettivo di uno scrittore: coinvolgere il lettore affinché viva la storia con la stessa tua passione e trasporto. E tu ci riesci egregiamente!”

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LA PAROLA AI LETTORI

La recensione di un lettore o di un critico letterario?


“UNA MORTE SOLA NON BASTA è un romanzo corposo, intenso, ricco di personaggi e di vicende. La narrazione ci porta subito indietro nel tempo e ci immerge con forza nell’atmosfera grigia degli anni cinquanta, molto  simile a quella che percepiamo nei documentari consunti dell’epoca, metafora di una realtà che ancora brucia per le ferite della guerra appena conclusa. Ecco davanti al lettore le case diroccate dai bombardamenti, la miseria che coinvolge tutte le classi sociali, la gente che fatica a riprendersi dalle violenze subite, dallo stupro morale collettivo. Questo ritorno malinconico al passato incomincia proprio da quell’ospedale Forlanini che, con la sua architettura squadrata e “pubblica”, con i suoi cameroni, ci induce a perdere quell’intimità col nostro corpo, così come la malattia devastante cui fa riferimento. Qui avviene l’incontro e l’inizio di due storie diverse ma simili, quella di Ilaria e quella di Michela, due bambine, di cui la seconda appena nata.  Negli  avvenimenti successivi infatti le due protagoniste si perderanno di vista e vivranno vicende lontane l’una dall’altra, ma accomunate dalla sofferenza di un’infanzia derubata di tutta la sua poesia, di un’innocenza tradita e violentata anche nel senso letterale del termine. L’autrice propone in modo simmetrico ed equilibrato le due storie, che prima di convergere in un’unica storia, vengono sempre più ad impregnarsi del male, di quel male vigliacco, che colpisce i deboli, gli innocenti, nella loro intimità, difficile all’inizio da decifrare. E’ il male che abita nascosto nel silenzio delle mura domestiche e diventa poi il linguaggio di un rapporto familiare distorto ancora più lacerante perché soffocato dalla paura e dalla vergogna, ancora più crudo perché inflitto proprio da chi dovrebbe volere il bene. E’ il male come desiderio, come voluttà, come libidine, anche se abietta. E’ il male come ingiustificabile rivincita sulle frustrazioni. Daniela Alibrandi, affronta questa tematica “difficile” con la forza persuasiva e l’equilibrio della grande scrittrice. E alla fine ci presenta il male, come reazione al male, come catarsi. Un mondo intenso, raccontato in tutte le lingue, e spesso pervaso dalla rassegnazione. Ma il linguaggio crudo degli ultimi momenti di vita si apre all’improvviso nella poesia pura “s’illumina d’immenso”. Allora la morte, per l’innocente che la subisce, diventa la liberazione del corpo imprigionato in una vita grama  e rassegnata. La morte come luce e resurrezione,  come evento salvifico, in una escatologia per così dire  “immanente”. Mentre nei riguardi di chi ha compiuto il male, la morte è il termine di una parabola giustizialista e non c’è luce. In questo caso il male, costruito a tavolino, ha una sua finalità e la vittima lo subisce con le stesse modalità con cui lo ha inflitto. Ed ecco che alla fine balza evidente il significato del titolo: UNA MORTE SOLA NON BASTA.”

Bruno Brundisini

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“Nessun segno sulla neve”, la recensione di Bruno Brundisini


E’ un grande piacere per me pubblicare la recensione a cinque stelle di Bruno Brundisini, un autore che ringrazio molto. “Nessun segno sulla neve“, il mio primo libro, quello che dalla critica è stato definito Il libro scritto con la mano sinistra, quella del cuore, viene analizzato nella recensione in modo profondo e completo. Brundisini è riuscito a coglierne le molte sfumature, rendendole palpabili e palpitanti, traducendole in tangibili emozioni.

“Il romanzo NESSUN SEGNO SULLA NEVE è un thriller ambientato a Roma e nelle vicinanze che ha come protagonista un medico oncologo. La narrazione parte dai nostri giorni per poi andare agli anni sessanta, quelli della contestazione studentesca, facendo il giro di boa intorno ad un delitto allora non risolto. In un ritmo narrativo sempre più serrato si arriva di nuovo ai nostri giorni con un finale ricco di colpi di scena e del tutto imprevedibile. L’autrice, con grande maestria, scava nella psicologia dei personaggi, soprattutto del protagonista. La narrazione,che nei primi capitoli si sofferma sulla quotidianità ed ipocrisia di una famiglia borghese di oggi e poi sulla contestazione studentesca del’68, nelle pagine finali diventa cruda, perentoria, scandagliando con severità la straziante realtà del male e del crimine. Un romanzo assolutamente coinvolgente, in cui il lettore entra in maniera piena dall’inizio all’ultima parola, tanto pervaso da brividi ed emozioni da non volerne uscire più. Lo consiglio vivamente al lettore esigente, amante delle sensazioni forti.”

Grazie Bruno!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LA PAROLA AI LETTORI

Un commento che è una recensione!


A volte si ricevono dei doni inaspettati, e per un autore un messaggio come il seguente, scritto da un lettore, è senz’altro il migliore dei premi! Non ho potuto fare a meno di inserirlo nella pagina delle recensioni ai miei libri, tanto è profonda, puntuale ed emozionante l’analisi dei personaggi, dell’ambientazione e della trama di “Una morte sola non basta”. Ringrazio di cuore Giacomo Messenio, che ha trovato il tempo, una volta terminata la lettura del libro, di inviarmi un messaggio tanto coinvolgente, regalandomi quel dono spontaneo e indimenticabile che tutti gli autori sperano di ricevere dai propri lettori.

“Ho appena finito di leggere “Una morte sola non basta” e mi è dispiaciuto che sia arrivato al termine. La lettura mi aveva affascinato, coinvolto, facendomi sentire quasi fisicamente nella storia. E questo grazie alla capacità di Daniela nel saper trasferire le emozioni e la minuziosità dei particolari nel raccontare la storia. Pur non avendo vissuto nei luoghi del romanzo, mi sono sentito portare indietro negli anni con la mente e ho rivissuto quel periodo felice, spensierato della mia esistenza. La cosa che mi ha colpito molto è stata il modo sublime in cui le storie di Ilaria e Michela si sono intrecciate fino a fondersi in maniera quasi carnale. E tutto questo fatto in modo sobrio, quasi invisibile e senza ricorrere ad espedienti eclatanti per attirare l’attenzione del lettore. Per questo mi sento di dire, molto umilmente, brava Daniela! Quando si ha la capacità, come te, di esternare i propri pensieri, le proprie emozioni in un’arte (la scrittura nel tuo caso) si prova una soddisfazione ed un benessere fisico e mentale che non ha eguali. Alla prossima lettura!”

Grazie Giacomo!

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Santo Sauro recensisce “Una morte sola non basta”


E’ difficile anche per me definire il sentimento di intima pienezza che provo quando un lettore descrive le emozioni suscitate in lui dal mio romanzo. Per me  e’ il momento più alto, l’attimo puro e incontaminato nel quale ricevo un dono inestimabile.

Dalla pagina FB della Libreria Diari di Bordo-Libri per Viaggiare

https://www.facebook.com/libreriadiaridibordo/

DIARI DI BORDO_n                                                                                                                                             I NOSTRI LETTORI RECENSISCONO I LIBRI DELLE VACANZE ACQUISTATI AI DIARI… è la volta di Santo Sauro che recensisce “Una morte sola non basta” di Daniela Alibrandi, edito da Del Vecchio.

https://www.facebook.com/Una-Morte-Sola-Non-basta-1665854637074596/?fref=ts

http://www.delvecchioeditore.com/libro/cartaceo/227/una-morte-sola-non-basta

RECENSIONE
Finito… anche stavolta Antonello non ha sbagliato nel consigliarmi e io, a mia volta, invoglio tutti gli amici dei Diari a metterlo nella lista dei libri da prendere!
Faccio fatica a recensire questo libro perché il tema è veramente tosto e credo di non essere in grado di argomentare senza cadere nella banalità, quindi mi limito ad aggiungere solo due righe per evidenziare che non mi ha lasciato indifferente, anzi, mi ha veramente colpito nell’anima!
Ho iniziato a leggerlo e, dopo poche pagine, avevo già voglia di metterlo via. Sentivo e prevedevo cosa sarebbe successo e rifiutavo, inconsciamente, di accettare di rivivere le vicende drammatiche di queste due bimbe! Ma, il non voler accettare che succedano queste cose non vuol dire rifiutare la realtà, si, perché di orchi e megere il mondo ne è pieno e, solo facendoli venire alla luce, li si può combattere!
Alla fine mi son preso di coraggio e ho continuato a leggere, senza non poche sofferenze e con l’angoscia di leggere, nella pagina successiva, l’ennesima schifosa bruttura su Ilaria e Michela ma, allo stesso tempo, aspettando che prima o poi, una rivalsa, uno spiraglio di luce, potesse cambiare il corso degli eventi.
Un libro che tratta un tema buio e drammatico di violenza e sottomissione di bambini e donne, scritto con una forma che non lascia nulla alla fantasia, facendo emergere l’ignoranza e stupide usanze che negli anni poco dopo la seconda guerra mondiale erano molto in voga e solo con lotte violente si è arginato leggermente ma non abbastanza per debellare questa cultura maschilista di possesso verso i più deboli e indifesi!

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La recensione di una lettrice per “Una morte sola non basta”


Il pensiero dei lettori per un autore è il momento più significativo:

Sono una buona lettrice e ho letto l’ultimo libro di Daniela Alibrandi: -Una morte sola non basta- mi ha: sorpreso, coinvolto, emozionato, commosso.  È un libro scritto con una leggerezza sorprendente nonostante la tematica FORTE….I personaggi sono messi a fuoco fin da subito….sembra quasi di averli già incontrati….quindi ho provato una grande immedesimazione. Daniela Alibrandi deve assolutamente continuare a scrivere per donare a tutti noi che amiamo leggere momenti piacevoli che fanno bene allo spirito e soprattutto  al cuore… Passate parola.

Grazie

Pia Corciulo

UNA MORTE SOLA NON BASTA

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