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Illusioni e disperazioni…


Cinquantaquattro anni dalla Strage di Piazza Fontana. Ero adolescente e ricordo l’impressione e lo sgomento. E nel romanzo “Nessun segno sulla neve”, ho dedicato alcune pagine a ciò che avvenne in una famiglia italiana nel momento in cui irruppe l’edizione straordinaria del telegiornale per darne notizia. Ma ho fotografato anche le riflessioni di chi si trovava a crescere in quegli anni. A parlare è Francesco, il protagonista del romanzo:

“Era intanto  terminato  il primo  trimestre  e i voti erano stati appena sufficienti. Io avevo avuto l’im- pressione di aver fatto tutto in quei tre mesi, tranne che studiare. Ma il peggio doveva ancora venire e ar- rivò prima della fine dell’anno. Il dodici dicembre del ’69, quando Roma e l’Italia si preparavano  già al Na- tale, una bomba esplose a Milano, nella Banca Nazionale dell’Agricoltura a Piazza Fontana e fermò, oltre al cuore di diciassette persone, il cammino del cambiamento, per lo meno per come lo avevamo inteso fino ad allora. In quello stesso tragico pomeriggio anche a Roma scoppiarono  tre bombe al centro, di cui una di fronte all’Altare della Patria, per fortuna senza provocare vittime, solo qualche ferito. Una quarta fu rinvenuta prima che esplodesse.

Io ero a casa, cercando di studiare qualcosa, mentre già pregustavo la cena che stava preparando mia madre, quando ci fu l’edizione straordinaria del telegiornale. Mia madre si sentì male, spense i fornelli e si sedette accanto a me stringendomi  forte la mano. Le vennero le lacrime agli occhi mentre continuava a ripetere: – No, non può essere, ce n’è già stata una di guerra! – Insomma, anche lei come noi, a modo suo, gridava “Bastaaaa!” e io ero rimasto senza parole. Le indagini portate  avanti negli anni successivi, per arrivare ai colpevoli di quella barbarie, spaziarono nei più diversi ambiti: anarchici, gruppi extraparlamentari di destra e sinistra, logge massoniche e addirittura servizi segreti deviati. La verità non venne mai a galla. Ma in quel momento, mentre attonito guardavo il telegiornale con mia madre, mi sentivo responsabile insieme ai tanti che avevano sfidato le regole. Vidi noi studenti come un figlio che si ribella, dice le parolacce e manca di rispetto ai genitori e un padre che si incazza tantissimo e lo punisce in malo modo, addirittura  con la morte. Mi sembrava chiaro che se noi non avessimo fatto tutto quel casino, forse quei diciassette morti non ci sarebbero stati.”

Nessun segno sulla neve è stato il mio primo romanzo, che tratta delle illusioni e delle disperazioni di quella generazione. A distanza di tanti anni, spesso torna tra i best seller di Amazon e Kobo ed è letto anche nell’edizione inglese di No steps on the snow. Molti mi chiedono dove trovarlo, perchè ormai è da considerarsi un libro da collezione, non facile da reperire in lbreria, fruibile solo in ebook. Per averlo è necessario ordinarlo direttamente alla casa editrice Universo Editoriale, che ha voluto fortemente rieditarlo e per Natale ha preparato un pacco dono con gli altri miei primi e rieditati successi.

https://www.edizioniuniverso.it/prodotto/special-pack-daniela-alibrandi/

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Stasera su Canale 10, al Tg delle 20:00, la bella intervista a tutto campo…


Nell’intervista rilasciata saranno molti gli argomenti trattati, e si parlerà della bella novità di novembre… restate collegati!

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Non può essere stata una donna a scriverlo!


“Pronto, parlo con Daniele Alibrandi?”

“No, sono Daniela Alibrandi”

“Ok, mi può passare il signor Daniele?”

“Senta, qua ci sono solo io e sono Daniela, non Daniele!”

Qualche secondo di imbarazzato silenzio e poi…

“Daniela mi dice?”

“Ancora! Vuole che non sappia come mi chiamo”

Mi sento davvero spiazzato. La sto chiamando dalla casa editrice a cui ha inviato l’inedito Nessun segno sulla neve. Ma, l’ha scritto proprio lei, Daniela, una donna?

“Aha, ancora? Che vuole anche gli estremi del documento? Certo che l’ho scritto io, ma perchè mi fa queste domande?”

“Le dico la verità, noi abbiamo letto il suo nome, ma eravamo certi che si trattasse di un errore, perchè una donna non può aver scritto un testo simile!”

Questo è stato il tono della prima telefonata che ho ricevuto da una casa editrice riguardo al mio romanzo d’esordio. Ho avuto modo di raccontarvi che ho iniziato a scriverlo dopo una disavventura di molti anni fa, che mi ha tenuta ferma per un po’. Da sola, in casa, rendendomi conto che l’ingranaggio famigliare, del quale mi ero ritenuta fino a quel momento il fulcro insostituibile, andava avanti alla grande anche senza di me, sentii qualcosa sciogliersi nell’animo.

Dalla mia finestra vedevo il mare con i suoi colori autunnali e i suoi tramonti. E iniziai a scrivere con la mano sinistra, proprio come sto facendo in questi giorni nei quali indosso un elegante gesso al polso destro, casualità.

Era la mia prima esperienza e avevo sentito dire che all’inizio gli autori tendono ad essere autobiogtrafici e io temevo in qualche modo di cadere in quella situazione. Allora grande idea: Scriverò come se fossi un uomo!

Bellissima, un’occasione unica, spaziare nel mondo maschile, senza limitazioni, nelle sue più intime esperienze sessuali descritte senza filtri, nei pregi e nei difetti che lo caratterizzano, divertendomi come non mi capitava da tempo. Ho imbastito una storia forte e drammatica, che è riuscita a racchiudere il grido di una generazione, quella del Sessantotto, con i suoi ideali traditi. Un’immersione nella storia, descrivendo lo scotto che hanno pagato quelle ragazze alla ricerca dell’emancipazione, con le loro minigonne, le casacche di tela trasparente e il terzo occhio dipinto sulla fronte.

Nello scrivere le ultime, terribili pagine sono stata chiusa nello studio, saltando anche i pasti e, non mi vergogno a dirlo, piangendo. Sì, perchè quelli erano gli ultimi momenti che trascorrevo con i miei personaggi, ultimi attimi che vivevo nei panni di un uomo e nel suo mondo, dove avevo scorazzato in piena libertà, vedendo materializzarsi la drammaticità di quello che stavo scrivendo.

All’inizio lo intitolai L’amore dimenticato e poi lo cambiai in Da settembre a dicembre. Fu allora che mio marito mi fece un regalo indimenticabile. Si presentò a casa con il manoscritto rilegato in pelle, fatto confezionare da una copisteria, il suo modo meraviglioso e speciale di supportarmi. Ancora non avevo idea di ciò che sarebbe avvenuto di lì a pochi mesi. Infatti alcuni amici a cui lo avevo dato in lettura mi consigliarono di inviarlo a un editore. Cambiai il titolo in Nessun segno sulla neve, immaginando la vita come una distesa di neve soffice, sulla quale camminiamo e cadiamo, ma su cui a volte non resta alcun segno del nostro passaggio. Il resto della storia lo conoscete.

Pubblicato nel 2010 da Laboratorio Gutenberg (edizione ora fuori catalogo), ha vinto il Premio Letterario Circe 2013. Scelto dal Comune di Roma per un evento culturale e presentato nell’ambito dell’Estate Romana nei giardini di Castel Sant’Angelo, è stato successivamente presentato a Piùlibripiùliberi di Roma.

Nel 2015 il romanzo è stato ripreso da Edizioni Universo Editoriale nella bellissima riedizione impreziosita dai disegni di Carlo Grechi. Tradotto nell’edizione inglese di No Steps On The Snow nell’estate del 2015 ben cinquanta blog statunitensi ne hanno parlato. Spesso è salito tra i best seller di Amazon Italia, America, Germania, Regno Unito, Canada e Giappone. Adesso il romanzo è di disponibilità immediata in ebook in Amazon, Kobo e Giunti al Punto e in cartaceo direttamente alla casa editrice Universo Editoriale E’ inoltre ordinabile nelle librerie e nei negozi online, ma con un po’ di attesa.

https://danielaalibrandi.wordpress.com/2016/01/26/dove-acquistare-nessun-segno-sulla-neve/

SINOSSI

Un thriller psicologico, la cui trama inizia ai giorni nostri e porta a un avvenimento criminoso mai risolto, avvenuto nel 1968, quando il protagonista del romanzo frequentava il liceo. Questa storia, che sembrava dimenticata e sepolta, torna ad essere improvvisamente e drammaticamente attuale per lui, ora brillante e stimato medico oncologo di mezza età, quando in un caldo e pigro pomeriggio settembrino, si diverte a navigare in internet insieme al figlio. Aiutato da quest’ultimo, infatti, entra in un importate network e si imbatte nel profilo della ragazza che amava disperatamente in quegli anni, dalla quale purtroppo non era mai stato ricambiato. E’ l’inizio di un viaggio interiore intriso di profonda nostalgia, ricordi e passioni, che porterà il suo destino a intrecciarsi in modo imprevedibile con quello della ragazza, divenuta ormai una donna matura. Il romanzo offre un affresco fedele e nostalgico della vita italiana durante quegli avvenimenti sociali e politici, che segnarono in modo indelebile un’intera generazione. Ad arricchire il racconto una trama gialla che, partendo da un episodio criminoso avvenuto allora, termina con un finale imprevedibile al giorno d’oggi.

Il regalo di mio marito: La primissima stampa del romanzo confezionata in copisteria

La magnifica nuova edizione di Edizioni Universo Eeditoriale:

Nel link qui sopra di Amazon l’anteprima gratuita e al link di Kobo: https://www.kobo.com/it/it/ebook/nessun-segno-sulla-neve

Le copertine della prima edizione del 2010 ora fuori catalogo:

Nessun Segno sulla Neve riceve un ambito premio letterario, grazie al quale verrà presentato all Fiera deel Libro di Roma Piùlibripiùliberi 2013
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