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Per fortuna c’è Firenze…


SOGGIORNARE IN UN MONASTERO

Ho voluto provare anch’io la magia della pace e del silenzio che solo un soggiorno in un monastero adagiato sulle colline fiorentine può offrire. Il Monastero delle Benedettine di Santa Marta ha confermato la promessa di quiete e intima serenità.

Il contatto con i profumi e le luci della natura, il suono delle campane discreto ed emozionante, il verde nel quale spiccano alberi antichi, tra cui un cedro del Libano impiantato nel 1963, il cinguettio di una miriade di uccelli. Un insieme che sa dialogare con l’anima.

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E POI FIRENZE CON I SUOI GIARDINI

Villa Stibbert

Al seguente link di Tuttatoscana la sua storia: https://tuttatoscana.net/storia-e-microstoria-2/il-parco-stibbert-a-firenze/

Da non mancare la visita all’immenso e misterioso parco, ricco di richiami particolari ed esoterici, come il tempietto neoegizio e la presenza di sfingi, nei quali molti leggono “un messaggio simbolico legandolo ad un percorso simbolico esoterico sottolineato da tappe come la piccola grotta chiusa da un cancello di ferro situata nei pressi della scalinata doppia con un tavolo al centro e il bel soffitto decorato come momento di riflessione e pausa lungo un cammino tracciato che solo l’iniziato sa riconoscere. A supporto di questa teoria l’adesione di Stibbert alla loggia massonica Concordia nel 1861 come il coinvolgimento, nella prima fase di ripristino del giardino, dell’architetto Giuseppe Poggi, massone anche lui.” (Dall’articolo di Tuttatoscana al suindicato link)

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Villa Fabbricotti e la grande serra

Al seguente link di Tuttatoscana la storia: https://tuttatoscana.net/itinerari-2/a-firenze-villa-fabbricotti-e-il-suo-parco/

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San Miniato al Monte

Da Tuttatoscana tra storia e leggenda: https://tuttatoscana.net/storia-e-microstoria-2/san-miniato-al-monte-la-leggenda-la-storia-le-simbologie/

Un’altra visita da non perdere. In posizione scenografica, svetta l’Abbazia di San Miniato al Monte, sul Monte del re o Monte San Miniato. Di stile romanico e impreziosita da mosaici del tardo bizantino, regala un’immersione nella storia e nella leggenda, che vuole il cristianesimo introdotto a Firenze dai mercanti siriaci. “In effetti ammirare la sua splendida facciata, la composizione architettonica nel simbolismo dei numeri, i giochi di luce, gli splendidi intarsi della pavimentazione della navata centrale, lo zodiaco, ispirano nel visitatore la sensazione di trovarsi in un luogo particolare, una porta del cielo, come si legge nell’iscrizione incisa sul portone orientale, haec est porta coeli, un luogo in cui l’energia che vi trascorre si avverte.” (dall’articolo di Tuttatoscana riportato poco sopra).

Spettacolare la veduta di Firenze dalla sommità del monte.

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Firenze

“A Firenze pensavo come a una città miracolosamente profumata e simile a una corolla, perché la chiamavano la città dei gigli, e la sua biondeggiante corona con una torre di burro.” (Marcel Proust)

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Arrivederci Firenze, alla prossima…

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