La Pace declinata in tutte le forme letterarie, un incontro colmo di significato ieri alla Biblioteca della Camera dei Deputati. Tra versi poetici e letture, le ore sono trascorse in un’atmosfera speciale. Molti gli omaggi a chi fino dall’antichità ha saputo dare il giusto valore a questo concetto, e ricordi toccanti di personaggi che all’ideale di Pace hanno dedicato la loro opera, come Davide Sassoli da poco scomparso. Anch’io, che credo fermamente nell’arma potente che abbiamo noi scrittori, ho contribuito con alcune letture tratte da “Delitti Postdatati”(Ianieri Edizioni). Il romanzo infatti narra di come la pace può facilmente precipitare nella guerra e la guerra trasformarsi in una inesorabile vendetta. Il mio ringraziamento alla FUIS per aver organizzato un evento tanto significativo e per la bellissima opportunità che mi ha offerto.
Fuori c’era la mia Roma, il suo centro sempre carico di emozioni, il Pantheon, le carrozzelle con i pazienti cavalli e l’orgoglio di camminare sugli antichi sanpietrini. Un pomeriggio particolare nel quale assaporare la vera essenza della città eterna coniugata alla bellezza dell’arte e della letteratura.
E’ davvero un onore essere ammessa tra gli autori che parteciperanno all’evento di venerdì 25 marzo, presso la Biblioteca della Camera dei Deputati, dedicato al tema della pace. E non poteva esservi un testo più adatto a una tale tematica, tanto delicata quanto attuale, del romanzo “Delitti Postdatati”, pubblicato da Ianieri Edizioni nel mese di giugno 2021, nella collana editoriale Notturni.
Cos’è che fa precipitare verso la guerra e com’era la Roma degli anni Quaranta, all’indomani dell’emanazione delle leggi razziali e poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale? Che situazione si viveva in quegli strani giorni con la forte presenza dei nazisti nella città eterna?
“Delitti Postdatati” risponde a queste domande con una trama intrecciata e ricca di supense, dove Mariuccia, una donna che ha scontato tre anni di prigione, cerca il reinserimento nella società civile degli anni Ottanta. Ci riuscirà grazie all’interessamento di Raimondo, un impiegato del sindacato a cui si è rivolta, che la colloca come donna delle pulizie a ore in tre famiglie della Roma bene. Il lunedì e il mercoledì da un’amabile anziana che vive all’Aventino. Il martedì e il giovedì presso la famiglia di un avvocato nel quartiere dell’Eur, e il venerdì a Colle Oppio nel sontuoso attico di un uomo single. Ma la scelta di Raimondo non è affatto casuale. Mariuccia avrà, infatti, il compito di scoprire quanto più possibile sull’inquietante passato dell’anziana Luisa, fino a ricostruire il mistero che la lega alle altre due famiglie dove lei presta servizio.
E il segreto dell’anziana Luisa si perde nei lontani anni Quaranta e verrà fuori attraverso le lettere d’amore scritte dal suo amante nazista, del quale era stata perdutamente innamorata, e con la scoperta di documenti ben diversi, da lei custoditi in uno scrigno. I tre omicidi che avverranno subito dopo faranno decollare una storia già ricca di suspense con inaspettati colpi di scena.
Verrà fuori la Roma di quegli anni, descritta con garbo nel fascino di alcuni luoghi come l’antico Caffè Greco o la passeggiata del Pincio, ma con rigore nello sfarzo dell’ambasciata tedesca a Roma, durante i festeggiamenti per il compleanno di Hitler, nella rappresentazione degli appartamenti riservati ai Feldmarescialli nazisti negli eleganti hotel della Capitale. Una narrazione frutto di impegnative ricerche.
E sarà impattante la contraddizione di sentimenti d’amore, scritti su fogli profumati di pergamena, che portano in alto a sinistra lo stemma di un’aquila dalle ali aperte, e un piccolo cerchio dove lo sfondo bianco enfatizza la croce nera e uncinata del Reich.
Ci sarà un motivo per il quale “Delitti Postdatati” ha vinto il Premio Poliziesco Gold 2020 al concorso Gold Crime di carlo De Filippis, è stato ospite di trasmissioni letterarie come Incontri d’autore di Rai Radio Uno del 3 ottobre 2021, ed è stato presentato all’Arena Elsa Morante nell’ambito dello Human Rights Festival dell’Estate Romana 2021! Ospite di importati rassegne letterarie e in esposizione permanente alla Fiera Italiana dello scrittore, del libro e del lettore, in quest’ultima settimana il romanzo ha raggiunto la vetta dei 100 Best Seller in Policier et suspense en italien in Amazon Francia e mantiene tuttora tale posizione.
Adesso, presentarlo in un ambiente tanto affascinante come la Biblioteca della Camera dei Deputati e per un tema così significativo in questo periodo più che mai, come quello della Pace con la P maiuscola, mi rempie di grande orgoglio.
Ricordo che “Delitti Postdatati” fa parte della trilogia giallo noir pubblicata da Ianieri Edizioni nella collana Notturni, dove figurano, con trame diverse, anche “Delitti fuori orario” e “Delitti negati nei sacri sotterranei”
“Delitti postdatati” (Ianieri Edizioni) è un romanzo che porta a riflessioni profonde riguardo a cosa avvenne nel nostro Paese, in particolare nella città di Roma, all’indomani dell’emanazione delle leggi razziali. Nel 1938, infatti, si stabilì per legge che una razza era inferiore alle altre, la vergogna dell’umanità. In una giornata come questa ho deciso di postare un brano del romanzo, dal quale si evincono le folli ragioni che hanno cercato di dare i fautori dello sterminio.
Il romanzo, Premio Poliziesco Gold 2020, è ambientato nella Roma degli anni Ottanta, ma affonda le radici negli anni Quaranta, che ho cercato di dipingere anche con un tocco di romanticismo. Uscito a giugno 2021, “Delitti postdatati” è stato inserito in due importanti rassegne letterarie (Libri in strada e Parole e Musica), scelto dalla Consulta della Cultura e presentato nell’ambito degli eventi culturali dell’Estate Romana allo Human Rights Festival, presso l’Arena Elsa Morante. Ospite anche di On Air Show di Radio Roma Capitale è uscito su vari settimanali e sul periodico RAI Nuova Armonia. Dal 4 dicembre u.s. il romanzo è in esposizione permanente alla ribalta internazionale della Fiera italiana dello scrittore. Il 3 ottobre è stato ospite della rubrica di Rai Radio1Incontri d’autore, che potete ascoltare al seguente link.
… “Vedi Mariuccia, Franz era intimamente convinto che la razza ebrea fosse il male del mondo, per lui non era una semplice dottrina politica. E anche qui da noi, sai, era già qualche anno che venivano applicate le leggi razziali. Anche se a me, fino a quel momento, gli ebrei erano sembrate persone normali. Insomma, vedendo la mia titubanza, lui iniziò a leggermi, durante i nostri incontri, dei testi che mi aprirono la mente, I Protocolli dei Saggi di Sion. In quelle ore, sdraiata sotto le coperte insieme a lui dopo aver fatto l’amore, al suono della sua voce, tutto iniziò a trovare la giusta spiegazione. Anche se negli anni successivi questi testi vennero tacciati come falsi, Franz ed io sapevamo che erano autentici. Vi si spiegava il piano operativo degli ebrei, i loro metodi per ottenere il dominio del mondo attraverso il controllo dei mezzi di comunicazione e della finanza. Infine il loro obiettivo di sostituire l’ordine sociale tradizionale. E infatti già possedevano la maggior parte delle ricchezze, a scapito delle altre razze che ne avevano diritto”. A Mariuccia la pelle aveva iniziato a rabbrividire, mentre la vedeva sistemare una serie di fogli e con disinvoltura giustificare, anzi difendere, quella che era stata la vergogna dell’umanità. La signora aveva continuato e il suo sorriso, improvvisamente, era divenuto tremendamente cinico, “La Germania continuava a vincere le sue battaglie, e anche l’Italia ne beneficiava, ma c’era bisogno di riprendere ciò che di diritto apparteneva alla razza ariana, le loro immense ricchezze accumulate dai giudei con l’inganno e l’astuzia”.
Mariuccia, seppure pietrificata, si era alzata ugualmente quando l’anziana glielo aveva chiesto, “Vieni a vedere, cara, così forse mi capirai,” con le gambe tremanti e la mente offuscata, lei aveva sbirciato i fogli sottili e ingialliti come vecchia carta velina, che riportavano solo uno sterile elenco di nomi. Anche questi erano scritti su pagine che mostravano impresso, in alto a destra, lo stemma del fascio italiano. I nomi erano battuti a macchina uno sotto l’altro, “Vedi,” aveva continuato a spiegare la signora, “quando c’è una riga saltata è perché quei nomi appartenevano a un nucleo familiare”.
Infatti, alcuni nominativi sembravano isolati dall’elenco generale. Mariuccia aveva trovato finalmente il coraggio di chiedere: “A chi si riferiscono signora?”
“Quando Franz mi spiegò bene come stavano le cose e mi chiese di prendere questi documenti tra le carte di mio padre, io non esitai a darglieli. Del resto avevo libero accesso ai vecchi archivi del mio defunto papà. Gli elenchi, mia cara, presentano i nomi degli ebrei di Roma, alcuni li conoscevo personalmente, sai? Anche i loro bambini. Pensa che giravano già con la stella di David cucita sugli indumenti”.
E a Mariuccia era mancata l’aria, all’improvviso. Quella casa nella quale non vedeva l’ora di giungere il lunedì mattina e che nettava con amore, lasciandola sempre profumata di pulito, in quel momento le sembrava solo una trappola mortale. D’un tratto pareva che le pareti le cadessero addosso, come le accadeva nella cella della prigione. Senza riflettere si era addirittura attaccata al bicchiere d’acqua, dal quale aveva da poco bevuto la vecchia.
“Ti senti male cara?” le aveva domandato premurosa la signora.
“No, è stato un attimo,” aveva risposto lei pronta. L’anziana intanto, con grande disinvoltura aveva ripreso a parlare “Alcune di queste persone si rivolsero a me, quando agli ebrei venne assicurata la libertà in cambio del versamento di tutti i loro beni, nell’estate del ’43. Io li rassicurai che se avessero seguito le direttive del Terzo Reich a loro non sarebbe stato torto un capello, anche se ero certa che le cose non stessero in quel modo,” si era soffermata sorridendo e indicando un nome in particolare, al quale seguivano altri tre nominativi, una famiglia quindi. “Questa signora mi è rimasta impressa. Era vedova con tre figli e, per ringraziarmi dei consigli, mi volle regalare la fede d’oro del marito,” il suo sorriso era divenuto un ghigno, “di loro, cara, non seppi più nulla. Nell’ottobre del ’43 Franz e i suoi li mandarono via da Roma. Lui mi disse che era un modo per tenerli lontani dalle tentazioni, per farli stare tutti insieme, in fin dei conti era per il loro bene, ma poi molti anni dopo, seppi cosa fosse accaduto. Del resto ci sarà stato un motivo per il quale quella ebrea era una razza da sottomettere, ti pare? Anche i cattolici lo dicevano, erano stati loro a crocefiggere Gesù!” aveva infine commentato con sguardo fiero.
Il quotidiano La Voce (pag. 10) dedica un bellissimo articolo alla presentazione di “Delitti Postdatati” (Ianieri Edizioni) presso L’Arena Elsa Morante per lo Human Rights Reading. Una trama coinvolgente, ambientata nella Roma dei primi anni Ottanta che affonda le radici nella primavera del Quaranta, all’indomani dell’emanazione delle leggi razziali.