L’immagine di copertina di “Nessun segno sulla neve” è un dipinto di Carlo Grechi.
Facebook ha la meoria lunga, ma anche cortissima. Insomma comunque si voglia giudicare il lavoro dei social, ci sono dei momenti nei quali riescono a ricordare eventi piacevoli. Oggi, oltre ai post per celebrare la ricorrenza del 25 aprile e della Liberazione, mi ne sono tornati davanti due molto significativi:
- Recensione di una lettrice inviata il 25 aprile di due anni fa:
Recensione al libro di Daniela Alibrandi “Nessun segno sulla neve” (Edizione Universo)
Siamo a Roma negli anni di piombo1968/ 69, dove iniziano le trasgressioni. Anni difficilissimi ed anche pieni di dolori e sangue, dove gli adolescenti vengono messi davanti a dure prove tra la morale della famiglia e le contestazioni sociali e quelle tipiche della loro età. Tra le pagine s’intrecciano vari aspetti, dalle mode, alle musiche, in uno scenario magico tra le vie e le opere architettoniche della città. Un sistema sociale che mette in gioco lo sviluppo del Paese nel nome della libertà. Il protagonista, Francesco studente liceale di famiglia medio borghese, ha grossissime difficoltà ad affermare in pieno le sue idee, ma riuscirà a raggiungere un importante traguardo. Diverrà infatti medico e sposerà Giulia, riscuotendo dei vantaggi sul piano professionale, grazie alla presenza del suocero. Da quella unione nascono quattro figli, Amanda la sua preferita, Goffredo, Luigi e Michele, genio dell’informatica. Ma in Francesco, nonostante l’apparenza di medico affermato e padre di famiglia, e nonostante l’esempio dei suoi genitori che si amavano, in realtà conduce o meglio si lascia condurre in una vita dove le bugie aumentano giorno per giorno insieme alle trasgressioni per salvare le apparenze, con un’ evidente insoddisfazione interiore, sempre alla ricerca di un equilibrio. Si trova spesso a ripercorre con la sua mente un viaggio a ritroso ai tempi del liceo, come alla ricerca di un pezzo di puzzle mai ritrovato.
Un libro che regala intrecci di storie e personaggi, accompagnando il lettore tra colpi di scena e momenti di relax, tenendo viva l’attenzione, senza far trapelare la vera enfasi che capovolge gli avvenimenti, regalando a chi lo legge fino all’ultimo rigo delle sensazioni che invadono tutte le cellule del corpo; quindi direi, in contrasto con il titolo ”Nessun segno sulla neve”, il romanzo il segno lo lascia facendo provare al lettore, quasi sgomento fino alla fine, emozioni profonde, lasciandolo infine spiazzato e alla ricerca di altre pagine. Alice
E dire che questo romanzo, il mio primo uscito a dicembre del 2010, spesso torna ancora tra i best seller e continua a emozionare i lettori!
2. Il post uscito un anno fa sul successo ottenuto da “Quella improvvisa notte a Venezia”, salito al numero 1 sul podio della scelta migliore in Italia! Bene, come si suol dire: “Eh, so’ soddisfazioni!”

Questa foto, gentilmente concessa dal fotografo Matteo Angeloni, mi ha affascinato. Non potevo non sceglierla quale copertina di questo romanzo, sia in edizione italiana che in quella inglese.

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