Sta riscuotendo un successo sempre più ampio il tour letterario che, tappa dopo tappa, sta portando storie italiane, letture e confronti in diversi contesti statunitensi dedicati alla cultura e alla narrazione. Un percorso in continua evoluzione, che attraversa città e realtà differenti, incontrando lettori, appassionati e operatori del settore.
Ogni appuntamento si sta rivelando un’occasione di dialogo e scambio, confermando l’interesse crescente verso una scrittura capace di muoversi su più livelli narrativi. Le recensioni raccolte lungo il cammino sottolineano con forza questo aspetto, mettendo in luce il mio stile MultiDimensionCrime, in grado di intrecciare generi, atmosfere e piani di lettura diversi.
Il tour proseguirà nelle prossime settimane toccando nuovi luoghi, ciascuno con la propria identità e il proprio pubblico, contribuendo a rendere ogni incontro unico e irripetibile. Questa dimensione itinerante non solo valorizza i testi, ma li arricchisce di nuove suggestioni.
Un viaggio letterario che continua a crescere, confermando come una narrazione stratificata e aperta a più interpretazioni sappia parlare a un pubblico sempre più ampio e curioso.
Delitti Negati, l’originale testo del romanzo in italiano occupa è ancora tra i cento best seller di Amazon Italia: https://www.amazon.it/dp/B0DFT43PCN
Il tour letterario è curato dalla Goddess & Fish Promotions
“Fetore, olezzo, cosa c’è di più vero nell’abisso dell’animo umano? Ed è proprio questo effluvio a farmi apprezzare le fragranze che sublimano l’essere, l’odore di puro, di intoccato, di intatto e vulnerabile, il profumo di una vergine…
Il commissario Rosco è a Roma da tre giorni ma la felicità connessa al rientro nel suo precedente commissariato è subito funestata da un nuovo caso che già si presenta difficile: una giovanissima è stata rinvenuta cadavere nella Fontana di Trevi.”
Da Felice Laudadio per SoloLibri.net una accurata e analitica recensione di un romanzo dalle molteplici sfumature, colte magistralmente nella loro essenza…
“Toscana, metà degli anni Ottanta. Gente in fuga da qualcuno, da un passato, dai guai, alla ricerca di un rifugio, di pace, di tranquillità. Magari di se stessi altrove, in un intenso romanzo poliziesco, corposo, soddisfacente. Ha un bell’intreccio e non è affatto una storia qualsiasi…
“Delitti Postdatati”, nella nuova edizione MultiDimensionCrime, inserito nella Trilogia Crimini del Labirinto, sta ottenendo delle ottime valutazioni. La recente recensione è senz’altro quella di un lettore raffinato, che mi segue da tempo e credo abbia letto molti dei miei romanzi.
Mi ha fatto piacere riconoscere, In quello che dice di “Delitti Postdatati”, ciò che avevo provato nello scriverlo, cioè che si tratta di una trama di classe, di un giallo dal gusto particolare, senza togliere nulla al livello e al valore dei miei precedenti e successivi romanzi MultiDimensionCrime. Sarà per gli intrecci che ho creato tra la Roma degli anni Ottanta e quella degli anni Quaranta, ignara di ciò che stava per accadere, nonostante la forte presenza nazista in Italia. L’eleganza che si respirava in alcuni ambienti, la raffinatezza a un passo dalla distruzione, l’amore e la crudeltà.
Non per nulla, nella precedente edizione, il romanzo ha vinto il riconoscimento letterario nazionale Premio Poliziesco Gold 2020 ed è stato protagonista di un significativo evento dell’Estate Romana, nell’ambito dello Human Rights Festival, nella serata dedicata al libro presso l’arena Elsa Morante di Roma.
E non solo… nel mio recente viaggio negli Stati Uniti ho scoperto che in edizione italiana il romanzo è presente nella biblioteca di Harvard e nella Public Library di New York (dove già figuravano “Una morte sola non basta” e “Delitti fuori orario”).
Posso solo ringraziare di cuore Vincenzo Pignanelli per questa magnifica recensione e con lui tutti i fedeli lettori che mi seguono e che non possono immaginare quanto siano importanti per chi scrive le loro parole!
Qualcuno ha evidenziato in un commento, riferendosi alla immagine diversa e quasi speculare esistente tra l’edizione cartacea e l’ebook, che mai come in questo romanzo si scopre che nulla è come sembra e che all’improvviso tutto può divenire il contrario di tutto….
Buona Lettura!
In cartaceo ed ebook
SINOSSI: PREMIO POLIZIESCO GOLD CRIME 2020. Siamo nei primi anni Ottanta, in una Roma fumosa e inconsueta. E’ qui che Mariuccia, una donna dall’aspetto insignificante, che ha scontato tre anni di reclusione, cerca di ricostruirsi una vita e, per trovare un impiego, si rivolge al sindacato. A curare il reinserimento degli ex detenuti nella società, incontra Raimondo che la fa assumere come donna di servizio a ore presso tre diverse famiglie. Il lunedì e il mercoledì da un’amabile anziana che vive all’Aventino. Il martedì e il giovedì presso la famiglia di un avvocato nel quartiere dell’Eur, e il venerdì a Colle Oppio nel sontuoso attico di un uomo single. Ma la scelta di Raimondo non è affatto casuale. Mariuccia avrà, infatti, il compito di scoprire quanto più possibile sull’inquietante passato dell’anziana Luisa, fino a ricostruire il mistero che la lega alle altre due famiglie dove lei presta servizio. La trama, ricca di suspense e colpi di scena, propone storie parallele apparentemente scollegate, che si intrecciano all’improvviso, quando tre omicidi si susseguono negli ambienti bene della capitale, le cui indagini sono affidate al commissario Rosco e alla sua squadra. Lo stile innovativo dell’autrice, il MultiDimensionCrime, caratterizza in modo reale i personaggi e rende palpabili le ambientazioni che portano il lettore a conoscere il segreto legame esistente fra i tre quartieri romani. Roma descritta magistralmente nella particolarità degli anni Ottanta in una storia che affonda le radici negli anni Quaranta, qui descritti con garbo e precisione.
Leggendo “Il bimbo di Rachele” si respira un forte amore per la scrittura, riassunto, con estrema efficacia, da Daniela in questa sua dichiarazione: “Scrivere è il mio rifugio, il mio tutto“.
Non si fa fatica a crederle. Staccare gli occhi dalle sue pagine è davvero difficile e, se si è costretti a farlo per impegni impellenti, un vero dispiacere.
La trama de “Il bimbo di Rachele” si snoda su due diversi piani temporali, dove si svolgono le vicende della protagonista, rispettivamente da giovane e da donna matura.
Pagina dopo pagina, ci si affeziona a questa figura femminile, alle sua storia fatta di carenze affettive, fragilità, vizi e solitudine. Una storia sofferta, che è anche la sapiente radiografia di un’anima sensibile, con alle spalle un vissuto familiare difficile, l’incontro con l’uomo sbagliato e una perdita che, in qualità di donna, la segnerà nel profondo, spezzandone gli equilibri già precari, fino a farla sprofondare nell’alcolismo.
Daniela sa descriverne con perizia i moti dell’animo, scandagliando insistentemente la sua interiorità, con un lavoro di scavo psicologico di spessore, che affascina e incanta.
Il libro è ambientato in parte a Roma e in parte a Santa Marinella, a due passi da Cervetri : il mare nelle vicende di Rachele quarantenne la fa da padrone insieme al paesaggio, che sembra prestarsi perfettamente all’ambientazione di questo thriller psicologico. Da un certo punto in poi, infatti, nella mente di Rachele inizia a insinuarsi un atroce sospetto che mette in serio pericolo la serenità ritrovata lasciando l’Urbe per trasferirsi nella località marittima.
E’così che il romanzo da psicologico si trasforma in thriller: il focus si sposta dall’interiorità della protagonista su indizi e accadimenti inquietanti fino al colpo di scena finale, che rimescola tutto, spingendo Rachele a riconsiderare interamente la sua vita.
Il finale aperto potrebbe rappresentare una sorta di invito all’autrice stessa a proseguire la narrazione delle vicende di Rachele e chissà che Daniela Alibrandi non accetti di raccoglierlo, prima o poi! I suoi lettori gliene sarebbero sicuramente grati.
Per ora, godiamoci quest’opera, avvincente e ben scritta, nella quale emozioni forti, passione, eventi inspiegabili e colpi di scena giocano un ruolo di tutto rispetto, dando vita a una trama intrigante e godibilissima, magistralmente supportata da uno stile brillante.
La Giornalista Luana la Camera:
Cari lettori, in questo numero dedico a voi tutti l’intervista che il gruppo face book di “In treno” riflessioni per tutti i giorni ha fatto a Daniela Alibrandi lo scorso 31 agosto. L’autrice de “Il bimbo di Rachele” ci racconta cosa rappresenta per lei la scrittura e come nascono le sue ispirazioni.
Daniela ci spiega che per lei l’ispirazione è come una carezza nell’anima che attiva un desiderio irrefrenabile di far uscire una storia, della quale lei già sente le prime parole che andranno a rappresentare l’inizio. Nel leggere il romanzo il lettore noterà come questo racconto sia capace di creare un contatto diretto con i ricordi e con tante esperienze che ciascuno di noi è costretto ad affrontare nel proprio percorso di vita.
La protagonista del romanzo, Rachele, è una donna che guarda al passato. Attraverso il suo libro Daniela ha voluto esprimere l’importanza dei sentimenti, la fragilità dell’animo umano, il peso di alcune decisioni per le quali si paga per la vita, l’amore infinito per la natura e per i figli. Difatti Il bimbo di Rachele rappresenta l’intreccio tra la ricerca di un amore che è sempre sbagliato e il dono che lei riceve proprio da chi vuole distruggerla. Sarà così possibile notare come in questo thriller vi siano alcune pagine piuttosto forti relative alla descrizione di una teoria politica sull’aborto, un tema scottante che ha permesso all’autrice di trovare risposte su una domanda che nessuno si pone o che molti hanno paura di farsi: Cosa c’è nell’animo di una donna nel momento in cui si sottopone all’aborto?
Fabio Pinna per Leggere a Colori:
Rachele, quarant’anni passati troppo in fretta, vuoti e persi. Poi una Rachele nuova. Questo libro ci presenta due vite diverse in una. Gli anni dell’amore per Riccardo direttore della banca dove Rachele lavora, amore clandestino in quanto lui giá sposato e con un figlio, che le permette di conoscere il sentimento e il sesso per la prima volta nella vita in una relazione complicata, in cui certo Rachele vorrebbe avere tutte le attenzioni per sè. La gravidanza inaspettata, il primo “bimbo di Rachele” da affrontare improvvisamente senza il sostegno di un uomo o di una famiglia, e senza casa.
Poi una fuga quasi obbligata per entrare in una spirale di oblio, alcool e dolorosi pensieri e ricordi. Una donna, come talvolta accade nella vita, che si trova a metà tra decidere se andare avanti o farsi condizionare da una serie di avvenimenti avversi e tristi, come la perdita del padre e della sorella. Una vita densa di preoccupazioni, di buche nel percorso, di motivi che vengono a mancare.
E poi una seconda vita, nata dall’estremo pericolo in cui si trovava la precedente, una nuova vita, che serve a reinventarsi come donna. Amarsi, avere il coraggio di scelte che possano portare la felicitá e l’autonomia nella propria vita, come la decisione di trasferirsi da Roma al paesetto di Santa Marinella a ridosso della scogliera. Uno stile di vita sano, puro e pensieri freschi come il vento d’inverno su quelle scogliere che la porteranno a trovare un nuovo equilibrio e infine un nuovo amore.
La storia appare tutt’altro che scontata perchè proprio nel momento di maggior realizzazione succederá qualcosa capace di alterare gli equilibri della storia.
I rapporti tra Rachele e gli uomini di questa narrazione saranno tutti a loro modo particolari e in qualche modo incompleti, a partire dal padre con una sorta di quasi disinteresse reciproco, poi Riccardo che la userá per i propri scopi e che non lascerá mai la moglie per lei, la riscoperta dell’ amore con Alexander un giovane sordomuto con cui è difficile comunicare, poi Michele un collega di lavoro che potrebbe non essere chi afferma di essere suscitando sospetti e paura nel suo animo, Alfio un’altro collega di lavoro che cercherá di starle vicino aiutandola a dipanare il mistero che si nasconde dietro Michele e al suo passato, rapporto anch’esso che rimarrá sospeso.
Un libro d’amore che assume i connotati di un giallo con dei delitti da risolvere e in cui Rachele stessa dovrá lottare per la propria vita. Ma la speranza non muore mai, e non morirá nemmeno in questa storia, con il secondo “bimbo di Rachele”, arrivato in un momento in cui la protagonista è più matura e più consapevole nonostante porti infinito dolore in sé.
Un romanzo ben scritto e incalzante in cui Daniela Alibrandi alterna opportunamente scene d’amore con scene di vita vissuta, dialoghi e mistero. Lo stile è semplice e immediato e la storia coinvolgente. Si può sempre trarre qualcosa di buono anche dalle avversità, forse questo il messaggio tra le righe di questa storia, e solo chi è abbastanza maturo da coglierlo può finalmente giungere alla felicitá.
Questo romanzo non finisce mai di stupire e ha suscitato l’attenzione di chi Vienna la conosce e la ama profondamente. Infatti il portale Vienna da Viverehttps://viennadavivere.it/, che ringrazio di cuore, non solo ha dedicato al mio “Viaggio a Vienna” (Morellini Editore) una magnifica recensione, ma ha anche indagato, attraverso le interessanti domande di una sapiente intervista, le intime e segrete connessioni esistenti fra la trama e le affascinanti atmosfere della capitale austriaca.
Nel romanzo tratto dei temi molto delicati e profondi, investigando i contrastanti sentimenti umani, attraverso la mente di una persona che si trova nello stato di coma. E allora la domanda viene spontanea: Perchè proprio Vienna? Scopritelo leggendo l’intervista completa di video!
Dalla recensione di Daniela Mazzone per Vienna da Vivere: “Viaggio a Vienna” è il romanzo perfetto per chi ama l’elegante città di Vienna.
“Ancora una volta l’Alibrandi ha saputo dosare il racconto degli avvenimenti intercalandolo con le vicende umane legate ai diversi personaggi, con l’ambientazione in una città luminosa nella primavera incipiente, una Roma amata e conosciuta anche nei suoi anfratti sotterranei, con la presentazione di protagonisti ben cesellati e nel sembiante e nel carattere. Un mix ben riuscito e accattivante.”
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DA LA TELA NERA
Da Latelanera una recensione sintetica, esaustiva e completa:
“Con una scrittura avvincente e una narrazione coinvolgente, Daniela Alibrandi crea un thriller psicologico che tiene il lettore con il fiato sospeso. Delitti sommersi offre un’immersione nel lato oscuro dell’animo umano, esplorando i meandri della mente criminale e le conseguenze che le azioni passate possono avere sul presente.”
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DA ORTICAWEB
Da Ortica Web, un articolo che propone una fine recensione:
“Mente diabolica, penna fine e profonda conoscenza dell’animo umano decretano il successo di Daniela Alibrandi che rende tutti i personaggi protagonisti. Compreso chi legge che si ritrova catapultato nel mistero in una Roma senza tempo. Non a caso, il primo incontro di presentazione del killer dei laghi sotterranei romani, è avvenuto mercoledì 5 luglio a piazza San Clemente, proprio dove la trama scorre.”
Bella, profonda, una descrizione incredibilmente autentica dei personaggi, degli intrecci e della magia in cui si snodano le vite delle quattro ragazze e le loro storie che, come dice il recensore, affascinano e indignano allo stesso tempo.
Vi invito a leggerla, perchè è coinvolgente e toccante, lo è stata anche per me…
“Quelle strane ragazze”(Premio Letterario Nazionale Perseide 2014) è in distribuzione globale in tutto il mondo:
Una analisi accurata delle trame e dei personaggi, nella recensione a tutto campo apparsa oggi nella raffinata vetrina di Tuttatoscanalibri. Finalmente uno sguardo che spazia sulle storie e le segrete ambientazioni dei tre romanzi nei quali ho voluto celebrare il fascino di una Roma sconosciuta, fotografata in un periodo storico e sociale a noi vicino, ma lontano dalle nostre abitudini.
E’ una recensione completa, che vi invito a leggere!
“Protagonista il commissario Riccardo Rosco e la sua squadra in una Roma inconsueta, segreta e sotterranea, a cavallo tra la fine dei Settanta e i primi anni Ottanta.
Capelli rossi, occhi chiari, barba e baffi di fuoco, alto, sovrappeso, vicino alla quarantina, combatte con il diabete e la pressione alta, carattere ruvido e vita privata disastrata, cui fanno da contrappeso acume e intuito nella ricerca della soluzione eventualmente glissando sul rispetto delle regole…. Continua a leggere https://tuttatoscanalibri.com/2022/03/18/la-trilogia-di-daniela-alibrandi-ambientata-a-roma/
Ed ecco ancora il commissario Rosco e la sua squadra in azione in queste nuove pagine di Daniela Alibrandi che si leggono bene, scorrono fluide con la sua scrittura piana che rende spedito l’andare avanti facilitando la bramosia del lettore che vuol capire e sapere perché, come in ogni buon giallo che solo giallo non è ma godibile in tutti i suoi risvolti, segreti e misteri si svelano lentamente: personaggi e protagonisti escono dalle pagine animati da una descrizione che li tratteggia vivificandoli, come gli ambienti in cui si muovono di una Roma datata, quella dei quartieri alti e delle sue spettacolari bellezze ed opere d’arte.https://tuttatoscanalibri.com/2021/06/24/daniela-alibrandi-delitti-postdatati-vincitore-del-premio-poliziesco-gold-2020-recensione-di-salvina-pizzuoli/
Tre cose ha questo libro: I personaggi,Roma, e una finestra sanguinante su un periodo storico atroce.Della prima cosa sono inebriata: tanti personaggi da vivere, da amare, da odiare … quella sorta di apparenza perbenista in cui vivono persone malsane, illuse che una professione e un attico sul laghetto dell’euro … possa far di loro gente per bene; una donna in attesa di riscattare la sua vita con l’amore; una bambina fragile, un omuncolo, una squadra di poliziotti, anzi di uomini e donne che ormai sono diventati famiglia. Della seconda sono ammaliata e anche un po infreddolita: Roma è Roma, ce devi stà alle sette de matina in giro pe l’Aventino, pè capillo!Della terza sono amareggiata, tanto, e lo sei anche tu, che con questa storia hai voluto riscattare molte morti.Questo tuo lavoro, Daniela Alibrandi è un esame autoptico sull’animo umano che si inginocchia nella Cattedrale di San Pietro in Vincoli. BELLO, BELLO, BELLO.
Da Giacomo Messenio :
“A proposito di DELITTI POSTDATATI. La capacità di Daniela nel prendere il lettore dei suoi romanzi, come con DELITTI POSTDATATI, metterlo a proprio agio descrivendo in maniera minuziosa e precisa i luoghi in cui si svolgono i fatti, facendolo sentire partecipe del racconto, ha un effetto coinvolgente e allo stesso tempo rassicurante. Niente fa presagire i risvolti e i colpi ad effetto che il romanzo riserva. E questo porta il lettore alla curiosità e alla voglia di conoscere il finale della storia. Anzi, i vari finali perché i romanzi di Daniela racchiudono diverse storie, apparentemente estranee tra esse, che in modo sapiente e quasi naturale vanno a collegarsi e a chiudere il cerchio. Anche in questo ultimo lavoro non si rimane delusi e si arriva con soddisfazione e partecipazione alla fine del libro.Unico rammarico è quello di trovarsi in un fiato alla fine della lettura e quindi non rimane altro che aspettare con trepidazione la pubblicazione di un nuovo romanzo.Come sempre, Daniela, hai fatto un ottimo lavoro e meriti riconoscimenti molto più alti.”
Profonda, poliedrica e di grande impatto l’analisi a tutto campo nella bellissima recensione di Emma Fenu a “Viaggio a Vienna” per Cultura al Femminile. Non è facile saper leggere tra le righe e focalizzare le innumerevoli sfumature che possono celarsi nella trama di un romanzo complesso come “Viaggio a Vienna” (Morellini Editore)
“Questo romanzo non ha un solo volto e, se lo avesse, gli occhi di differente colore ne tradirebbero la duplicità, la contraddizione, la doppiezza.
Una storia non è solo una storia, se a viverla ci sono più protagonisti e in ogni protagonista se ne nasconde un secondo“
E’ una recensione che va letta e analizzata nel significato profondo di ogni parola.
“…Domande, tante le domande che il lettore si pone ma alle quali troverà risposta solo alla fine, in quelle pagine del romanzo che rappresentano una vera agnizione finale, sebbene i segni non vengano lesinati e sapientemente inseriti nel contesto della narrazione dall’autrice, insinuando dubbi e sospetti che vengono addolciti nel cammino che Anna ripercorre di quei giorni a Vienna. E il lettore segue le due amiche nel caldo abbraccio delle pasticcerie viennesi dove stemperare il freddo…”
Una recensione profonda e completa in un blog raffinato e attento che riserva molta attenzione ai miei lavori, come a quelli di tanti autori scelti con grande stile e cura.
… “Delitti fuori orario” è ambientato a Roma, nel quartiere Prati la cui particolare conformazione alla fine degli anni ‘70 diventa fulcro del romanzo. La Alibrandi infatti rifacendosi proprio ai cunicoli nascosti, crea un noir semplice, lineare ma anche coinvolgente e interessante. I personaggi, da Alice a Rosco, sono ben studiati e descritti e, specialmente in queste serate autunnali in cui l’inverno sembra voler arrivare troppo presto, la lettura di questo volume è un toccasana… Continua a leggere l’articolo al seguente link:
Un assassino, una dattilografa, persone apparentemente normali, la solitudine che ognuno si porta dentro e che rende folli.
Sono questi gli ingredienti del noir di Daniela Alibrandi che, mossa da quella gran voglia di creare caratteri ben delineati, mai scontati, ma immersi nella realtà urbana di una Roma frenetica e fredda, dà vita a una storia capace di ricalcare i canoni del genere e alla quale non manca quel tocco di originalità che rende il libro accessibile a coloro che non si sentono attratti dai “gialli.
Nel romanzo della Alibrandi ognuno vive nel proprio mondo, ognuno si è rinchiuso nella sua comfort zone. Gli uffici amministrativi in cui lavora Alice, dattilografa poco socievole, è un covo di disadattati, di gente priva di vitalità ma amante degli eccessi. E proprio lei, zitella acida e rancorosa, munita del suo taglia carte, va alla ricerca dei segreti dei suoi colleghi. rovistando nei cassetti delle scrivanie.
Parallelamente, c’è la storia di Mani Fredde, quest’uomo folle, scisso in sé stesso, dominato da una voce interna che lo schernisce in continuazione, che lo fa sentire un inetto, che gli ordina di uccidere. E Mani Fredde obbedisce.
Infine, c’è Riccardo Rosco, un commissario che ama il suo lavoro, ma poco la sua vita. Sempre insoddisfatto, ma anche molto disattento verso ciò che lo circonda. Intorno a questo personaggio si snoda l’intero romanzo, perché proprio lui incarna la solitudine dei nostri tempi, la diffidenza che guida ogni nostro approccio, l’apatia della nostra modernità in cui nulla soddisfa e in cui la felicità è un susseguirsi schizofrenico di avventure.
È proprio “l’insoddisfazione” il tema del romanzo della Alibrandi. Il sangue, la violenza, l’intreccio narrativo, tutto ciò sta ai margini….
“Ci sono libri che tradiscono immediatamente la preparazione di chi li scrive. “Viaggio a Vienna” è uno di questi.
Non lasciatevi ingannare dall’incipit. La struttura della storia narrata è solo apparentemente lineare. Infatti mano a mano che la trama si dipana ci si rende conto che quanto riportato è frutto di un racconto e costituisce l’antefatto di una situazione di tutt’altra natura.
…
L’autrice gestisce con destrezza le rievocazioni, i flashback: presente, passato recente e passato remoto si avvicendano in questa storia senza creare confusione del lettore. Le vicende sono ambientate in una Vienna magica, con i suoi monumenti i suoi palazzi, la sua storia, il cibo, le tradizioni. Il tutto è narrato dalla penna invidiabile di Daniela Alibrandi, autrice di grande esperienza e talento, che dimostra ancora una volta di essere dotata di una capacità descrittiva fuori del comune che non si concentra solo su ambienti e tratti fisici dei personaggi, ma scava nella psiche di questi ultimi, in maniera incisiva e sicura.
In “Delitti fuori orario” di Daniela Alibrandi non c’è solo il “giallo”, con un maniaco assassino, tre cadaveri, un’indagine e un commissario che indaga in un quartiere che cela nelle fondamenta dei suoi palazzi cunicoli e labirinti anch’essi protagonisti; ma c’è anche un’accurata presentazione dei personaggi che ne scruta i comportamenti e i moti dell’animo, dentro una trama composita e ben articolata che pullula di protagonisti e comparse, di figure di primo piano e secondarie sullo sfondo di una Roma, bella e indifferente, con i suoi cieli tersi e stellati, i tramonti arrossati, il lento scorrere del Tevere, tra il rumore di un traffico incessante di cui pare quasi di avvertire il frastuono, la pioggia e anche tanta solitudine e umane miserie. Le figure portanti si muovono in ambienti limitati ma il racconto delle loro vite, denso e sfaccettato, dove vizi e virtù emergono delineati con mano felice, si integra perfettamente con le indagini e il lettore le segue con lo stesso fervore. Una di queste, con cui si aprono le prime pagine del romanzo, è Alice, personaggio complesso e controverso, dattilografa provetta in un ufficio del Lungotevere nel quartiere Prati. Brutta, sgradevole e quindi scostante, dall’infanzia infelice e senza una vita propria il cui unico affetto è Greta, la gatta, decide di vendicarsi di un’umanità, quella a lei prossima, che la rifiuta valutandone solo l’aspetto esteriore. E lo fa intromettendosi nelle vite dei colleghi di lavoro, cercando di carpirne i segreti… Continua a leggere… https://tuttatoscanalibri.com/2020/08/20/daniela-alibrandi-delitti-fuori-orario-ianieri-editore-recensione-di-salvina-pizzuoli/
Buongiorno! Oggi partecipo alla rubrica L’angolo vintage 2.0 ideata da Chiara (La lettrice sulle nuvole) e Dolci (Le mie ossessioni librose) e per l’occasione ho deciso di leggere Quelle strane ragazze di Daniela Alibrandi. Sinossi: Siamo all’inizio degli anni Novanta, il muro di Berlino è stato abbattuto da poco, l’assetto politico mondiale sta rapidamente cambiando […]
Flora, Eva, Marina e Roberta, quattro donne unite da un dorato filo di Arianna la cui trama ricca di combinazioni lega le loro vite e i loro destini ad un perpetuo ricamo di intrecci tra dritto e rovescio …
Roma, primi anni Novanta, quartiere Coppedé. Il romanzo si apre con una sorta di monologo fuori campo che si sviluppa in terza persona. Si capisce che a parlare è un uomo profondamente angosciato, deluso, depresso e arrabbiato con la vita al punto tale da desiderare e progettare la propria morte. Una voce fuori campo che accompagnerà misteriosamente l’intera vicenda e la cui identità prenderà forma delineandosi un po’ per volta fino al colpo di scena finale. Collocato in un periodo storico particolare, il muro di Berlino abbattuto da poco, un forte vento di cambiamento soffia sulla politica europea e mondiale così come sulle forme di spionaggio e Intelligence e tra le Organizzazioni Internazionali che le governano. Un uomo a capo di una misteriosa Organizzazione e una donna, una “segretaria”, il cui ruolo e la cui vera identità si sveleranno pian piano attraverso retroscena imprevedibili. Quattro donne lavorano per l’Organizzazione, alcune inconsapevoli delle tele che si tessono dietro un apparente “lavoro d’ufficio”. Nulla è come sembra, intrecci, colpi di scena, segreti, misteri, doppia vita, circostanze imprevedibili, impensabili e inaspettate … tutto si incastra con un destino beffardo fatto di mancanze e desiderio profondo di amare ed essere amati. Perché alla fine di tutto, è sempre l’Amore il perno attorno al quale ruota l’Esistenza di ognuno di noi. La lotta tra bene e male, la voglia di riscatto ad ogni costo da una “vita mediocre” in cui il “dio denaro” tutto può, tutto diventa lecito, anche e soprattutto la mercificazione del corpo. Emergono le debolezze e le fragilità psicologiche dell’animo umano, dietro le mentite spoglie di una facciata apparentemente felice e rispettabile ma intrisa di egoismo, sofferenza, dolore, violenza e morte … Continua a leggere
Ordinabile in tutte le librerie fisiche del territorio nazionale, nei negozi online, al sito di Youcanprint e in distribuzione globale in tutto il mondo, in versione ebook e cartacea
Stupefacente l’indagine introspettiva che ha superato il limite delle parole scritte e della trama narrata, pur esaminandole con estrema attenzione e delicatezza, per tuffarsi a scoprire il fulcro del mio mondo di autrice, intuendo magnificamente ciò che muove e movimenta le mie storie. E con precisione e accuratezza l’analisi focalizza la scelta delle ambientazioni, il ritmo della narrazione, l’impietoso modo di offrirmi ai lettori. E’uscita pochi giorni fa la recensione al mio romanzo “Una morte sola non basta” di Marilù Giannone per Consul Press, valutazione impreziosita anche da un ponderato giudizio tecnico. E’ un pezzo che merita di essere letto.
“Sembra, “Una morte sola non basta”, un titolo quasi consueto per i romanzi gialli che al momento sembrano detenere l’interesse maggiore di lettori e di Fiere editoriali. Ma è così solo in parte, solo per ciò che concerne il mistero, l’indagine, la volontà di fare giustizia sul male che, in questo libro di Daniela Alibrandi, fecondissima autrice di opere aventi questo scopo, ha l’aspetto ripugnante di chi lo compie sui bambini.….”
“….in quanto spesso Daniela riprende gli ambienti dei promettenti anni Cinquanta, fino ai rivoluzionari stati degli anni Settanta e non quelli attuali: si ha quasi una nostalgia, allora, e si ritorna alla semplicità dovuta alla mancanza di tecnologia che allontana ad ogni modo persone e soluzioni dei problemi, rendendosi conto del tempo che è passato, mitigando le reazioni.“
“È da notare la linearità espressiva che, nonostante la ricchezza lessicale e la creatività del componimento, sottolinea come un rasoio incisore i pensieri positivi o aggressivi dei soggetti, lo svolgersi tremendo di un delitto, fino a fare sentire dolore anche a chi, leggendo, considera che è una narrazione che finisce, e per questo, cioè per trovare ragione della sua ipotesi, non riesce a distaccarsi dalla lettura.…”
“I suoi romanzi dalla prosa elegante, quasi leggera, senza remore espressive, sono una vera arma micidiale contro ogni tipo di persecutore, ipocrita o manifesto. Sono una via per meditare su come si può guarire da essi, sono certezza di fede in ciò che è, veramente, un autentico essere umano: un essere che ama.“
…Già a partire dalla trama il romanzo di Daniela Alibrandi si preannuncia particolarmente interessante.
I molteplici intrecci, i colpi, di scena, l’ambientazione in sé, avvolta da un velo di mistero, catturano l’interesse sin dalle prime battute. Con l’ausilio di una prosa scorrevole e di un periodare incisivo, la presenza di personaggi non banali e le vicende in bilico fra quotidianità ed eccezionalità creano un gioco di luci e ombre molto intrigante.
Daniela sa tessere abilmente la propria tela nella quale il lettore rimane piacevolmente impigliato. Le vicende delle strane ragazze…. Continua a leggere
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Il libro è ordinabile in libreria e immediatamente disponibile in cartaceo e in versione ebook in Amazon e in tutti i negozi online: