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Ilaria e Michela non hanno avuto mai il diritto all’infanzia… “Una morte sola non basta”


Nella Giornata Internazionale dei Diritti dellInfanzia, è bene ricordare che ci sono stati degli anni a noi vicini, nei quali non si prestava particolare attenzione ai disagi dei bambini. Molto più semplicemente il loro malessere veniva intercettato e indrizzato verso le classi differenziali o addirittura le scuole speciali.

“Una morte sola non basta” (Del Vecchio Editore) è dedicata proprio all’infanzia negata di quella generazione. In uno spaccato di vita della nostra società, spicca una Roma fotografata nella semplicità degli anni Cinquanta, nel passaggio al boom economico dei Sessata per terminare nelle contraddizioni degli anni Settanta.

La trama segue in modo parallelo la vita di due bambine, nate negli anni Cinquanta, vittime di due tipi diversi di violenza domestica, una fisica e l’altra psicologica. Il destino le farà incontrare poco più che adolescenti

SINOSSI

Roma, anni Cinquanta. L’Italia si sta lasciando alle spalle l’orrore della guerra, e si avvia a grandi passi verso gli anni del boom economico. Due uomini si incontrano su una panchina dell’ospedale San Camillo. Due storie si incrociano per pochi minuti per poi proseguire parallele e distanti. Anni Settanta. Il sogno del “miracolo italiano” lascia il passo alle contraddizioni e ai fermenti della rivoluzione sociale e dei movimenti giovanili. Due ragazze, poco più che adolescenti, si conoscono. Segnate, ognuna a sua modo, dalla violenza e dal silenzio di chi avrebbe dovuto proteggerle, continuano a collezionare errori e profonde delusioni. Nell’amicizia che si instaura, riconoscono entrambe la possibilità di un reciproco riscatto, che porterà a un epilogo imprevedibile. Sullo sfondo, si staglia la città eterna in continuo mutamento, che con le sue atmosfere e i suoi linguaggi commenta le fragilità e le contraddizioni di un’intera epoca e del Belpaese. In una narrazione limpida, senza artifici, che si sviluppa in un crescendo ininterrotto, seguiamo Ilaria e Michela in un impietoso viaggio alla scoperta della costruzione del male, che nulla concede all’ipocrisia o all’ipotesi d’innocenza.

Da pag. 134:

“La bimba non si accorse di nulla. Anche se sbuffò un paio di volte, continuò a dormire tranquilla, non sapendo che quello strano movimento, che la sua mente stava registrando facendole sognare di tirare su e giù le orecchie del coniglietto, segnava la fine della sua breve e tormentata infanzia”

Nell’appendice del romanzo un prezioso compendio riassume le leggi e i fatti salienti che hanno modificato la società italiana, correggendo anche quello che era il ruolo della donna e della mamma nella famiglia italiana, costretta a tacere perfino di fronte all’evidenza di fatti scellerati.

https://danielaalibrandi.com/2020/01/05/634-dove-acquistare-una-morte-sola-non-basta/

Il romanzo è stato presentato anche alla biblioteca della Camera dei Deputati, inserito in edizione italiana nel catalogo delle biblioteche universitarie statunitensi di Harvard e Yale ed è in esposizione permanente alla mostra internazionale Fiera Italiana dello Scrittore, del libro e del Lettore.

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Interviste, UNA MORTE SOLA NON BASTA - Le numerosissime recensioni

Dieci Buoni Motivi per NON leggere “Una morte sola non basta”


Siete pronti a un braccio di ferro con Daniela Alibrandi?
Dieci Buoni Motivi per NON leggere “Una morte sola non basta”

Dieci Buoni Motivi

di Daniela Alibrandi

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per NON leggere “Una morte sola non basta”  

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NON LEGGETELO:

  1. Perché non sarete voi a condurre il gioco nel sottile braccio di ferro che ingaggerete con l’autrice.
  1. Per le pericolose scariche di adrenalina che alcune scene potrebbero procurarvi.
  1. Perché potreste restare intrappolati nelle descrizioni filmo grafiche di scenari semplici e dimenticati.
  1. Perché la critica lo ha definito un grande romanzo neo realista e la sua autrice “entomologa del linguaggio” e “biografa della convulsione”.
  1. Perché potreste incappare nell’inconfutabile evidenza che il male si costruisce giorno per giorno e che la sua intensità non si discosta poi molto da altre passioni.
  1. Perché potrebbero darvi fastidio le rumorose litigate e l’echeggiare di stornelli sui ballatoi dei palazzi romani.
  1. Perché potreste dover sostenere il contatto con l’animo del mostro, camminare al suo fianco, guardando la realtà con i suoi occhi e respirando i suoi stessi respiri.
  1. Perché potreste dubitare della convinzione che la famiglia sia sempre il luogo più sicuro, trovandovi invece a credere con forza nel potere dell’amicizia.
  1. Perché disturba la descrizione di stuzzicanti scene di sesso e di alcuni passaggi pulp.
  1. Perché se non avete a disposizione un certo numero di ore vi troverete in difficoltà con tutte quelle pagine da divorare.                                                                                                                                       http://www.giudittalegge.it/2017/02/13/dieci-buoni-motivi-per-non-leggere-una-morte-sola-non-basta/
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Eventi, LE NEWS

Serata indimenticabile quella di ieri 24 novembre a Ladispoli


Una serata indimenticabile quella di ieri 24 novembre presso la Biblioteca Comunale Peppino Impastato di Ladispoli. Si è svolta infatti, con il patrocinio del Comune di Ladispoli, la presentazione del mio nuovo libro “Una morte sola non basta”. Molti i partecipanti, che ringrazio di cuore per aver scelto di condividere con me un evento tanto significativo, e grande l’interesse verso i temi scottanti trattati nel romanzo. La presentaziione magnifica è stata di Vienna Marchetti, mentre le letture di Eugenia Borello hanno suscitato molte emozioni.

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E’ stato evidenziato il modo in cui nel libro si costruisce il “male”, come un veleno sottile che si inizia ad intuire anche nelle pagine che sembrano descrivere solo serenità. Sono stati toccati i vari aspetti legati all’opera, come ad esempio l’ambientazione storica e il motivo per cui viene già definita “Un grande romanzo neo-realista”. L’interesse suscitato dai diversi argomenti e dalle letture ha creato un’atmosfera di intensa condivisione. Un ringraziamento speciale va allo staff della Biblioteca Peppino Impastato per aver ospitato il mio libro “Una morte sola non basta”, ai giornalisti che sono intervenuti e alla Libreria Scritti e Manoscritti.

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Ed è stato bello parlare anche della mia attività letteraria a tutto campo, dei miei libri precedenti, dei premi letterari vinti e di come vivo il mio rapporto con la scrittura. Così come descrivere che cos’è per me l’Ispirazione, quella carezza nell’anima che mi richiama nei momenti più impensati, e come nascono in me le trame dei libri, il rapporto che ho con i miei personaggi, con i quali vivo e insieme ai quali mi muovo.
I momenti finali, quelli nei quali si ha il contatto diretto con i lettori, sono stati “magici”. Parlare con chi aveva già letto alcuni dei miei lavori e non vedeva l’ora di immergersi in questa nuova storia. L’immenso piacere nello scoprire che alcuni dei presenti venivano da lontano solo per vivere insieme a me un momento tanto importante! E non è stato facile racchiudere nelle poche parole di una dedica cosa provavo in quel momento!
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Non poteva andare meglio di così!
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