DISTRIBUZIONE GLOBALE, LE NEWS

Distribuzione globale nelle librerie EBOOK italiane e internazionali


Da oggi il libro “Quelle strane ragazze” è distribuito in tutto il mondo sia in ebook che in cartaceo. Di seguito troverete l’elenco dettagliato di tutte le librerie Ebook dove questo romanzo noir, vincitore del Premio Letterario Nazionale PERSEIDE 2014 è disponibile… buona lettura!

LIBRERIE EBOOK INTERNAZIONALI

1) Amazon Kindle Store
(Francia (amazon.fr) – Germania (amazon.de) – Italia (amazon.it) – Spagna (amazon.es) – Regno Unito (amazon.co.uk) – Worldwide (amazon.com)

2) Apple IBook Store
(Argentina, Australia, Austria, Belgium, Bolivia, Brazil, Bulgaria, Canada, Chile, Colombia, Costa Rica, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Dominican Republic, Ecuador, El Salvador, Estonia, Finland, France, Germany, Greece, Guatemala, Honduras, Hungary, Ireland, Italy, Latvia, Lithuania, Luxembourg, Malta, Netherlands, Nicaragua, Norway, Panama, Paraguay, Peru, Poland, Portugal, Romania, Slovakia, Slovenia, Spain, Sweden, Switzerland, United Kingdom, United States, Venezuela)

3) Google Play Store
(Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Svizzera, Cile, Colombia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Hong Kong, Ungheria, Indonesia, India, Irlanda, Italia, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Perù, Filippine, Polonia, Portogallo, Romania, Corea del Sud, Spagna, Singapore, Svezia, Russia, Thailandia, Turchia, Taiwan, Venezuela, Vietnam, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica.)

4) Casa del libro
Importante store di lingua spagnola

5) Tolino
Un sistema integrato per la vendita degli ebook diffuso in Germania, Austria e Svizzera.Tra gli store ci sono Thalia, Weltbuch, Buch.de, Bol.de e Bucher.de.

6) Librerias Gandhi
Ebook store messicano diffuso in tutta l’America Latina

7) Bajalibros
Importante ebook store dell’America Latina

8) El corte ingles
Grande ebook store in Spagna.

9) Buyuk Dogu
Importante ebook store in Turchia.

10) Todos tus ebooks
Ebook store, librerie Spagnole

11) Prestigio Store
Importante ebook store polacco

12) KoboBooks
Ebook store attivo in oltre 190 nazioni

13) Nook store
Libreria digitale americana

14) Weltbild
Libreria di lingua tedesca attiva in Germania, Svizzera e Austria

15) Playster
Distribuzione multimediale canadese

16) Hugendubel
Libreria tedesca.

17) DerClub
Libreria tedesca.

18) Buchhandlung
Libreria tedesca.

19) Otto Media
Libreria tedesca.

20) Kitapburada
Libreria turca.

21) Buecher
Libreria tedesca.

22) Nineva
Libreria turca.

23) Bidi
Libreria Argentina

24) Leamos
Libreria in streaming attivo in tutta l’America Latina.

25) Nubleer
Piattaforma sudamericana in streaming.

26) Hummingbird
Piattaforma per libreria online.

27) Libreka! Distribution
Piattaforma di distribuzione ebook attiva in Germania, Svizzera e Austria.

LIBRERIE, BIBLIOTECHE E APP PER NOLEGGIO O STREAMING EBOOK

1) MLOL Media Library Online
2) Rete Indaco
3) 24symbols
4) Bookmate
5) Overdrive
Importante distributore di ebook per le biblioteche negli Stati Uniti

6) Scribd
Servizio di lettura in streaming presente negli Stati Uniti
7) Perlego

LIBRERIE EBOOK ITALIANE

1) Street Lib

2) IBS

3) Ebooklife

4) LaFeltrinelli

5) Libreria Rizzoli

6) Libreria Secretary

7) Libreria Freeonline

8) TIM Reading

9) Librerie Coop Book Republic

10) Libreria Universitaria

11) Webster

12) Unilibro

13) Ebook.it

14) Librisalus.it

15) The First Club

16) Omnia Buk

17) Il Giardino Dei Libri

18) 9am

19) Hoepli

20) Libreria Ebook

21) Byblon Store

22) Feedbooks

23) L’Unità

24) Il Fatto Quotidiano

25) Libreria Tuttogratis

26) Libreria Noir Italiano

 

 

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LE NEWS, UNA MORTE SOLA NON BASTA - Le numerosissime recensioni

Bellissima, diretta e sapientemente narrata con il filtro della Fiaba


“Una morte sola non basta” di Daniela Alibrandi

recensione di Emma Fenu

Non è una storia per tutti, questa.

C’è male estremo, male senza confini, male senza pietà.

Una morte sola, tuttavia, non basta ad uccidere il lettore che, dopo l’epilogo tragico di un testo drammatico, si scopre vivo e consapevole che ci sono vicende che non dovrebbero esistere ma che hanno ragione di essere narrate.

Perchè una falsa verità non basta a fare di questo mondo un posto migliore…. Continua a leggere nell’articolo http://www.culturalfemminile.com/2018/07/05/una-morte-sola-non-basta-di-daniela-alibrandi/

Una morte sola non basta è un romanzo di Daniela Alibrandi edito da Del Vecchio nel 2016.

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LE NEWS

Quando un libro non smette mai di entusiasmare!


Il 15 giugno scorso il mio primo libro “Nessun segno sulla neve”(Nuova Edizione), rieditato da Edizioni Universo nel 2015, era di nuovo tra i Best Sellers di Amazon Italia. La prova che questo libro dalle mille sfumature non smette mai di entusiasmare. Scelto dal Comune di Roma nel 2012 per un evento culturale nell’ambito dell’Estate Romana è stato presentato nei giardini di Castel Sant’Angelo. Il maestro Maio ha accompagnato l’evento, suonando al pianoforte le musiche  nominate nel romanzo, figlie del ’68, Don’t Let Me Down dei Beatles, The Sound of Silence di Simon & Garfunkel e molte altre, riproducendo nella magia della sera d’estate l’atmosfera che aveva caratterizzato gli anni della rivolta, degli hippies e dell’amore libero. Vincitore del Premio Circe 2013 questo romanzo è stato tradotto nell’edizione inglese “No Steps On The Snow” e, nell’estate 2015, ben cinquanta blog letterari statunitensi ne hanno parlato. E’ in catalogo anche presso l’Italian & European Bookshop di Londra, dove mi recai nel maggio 2014 per incontare i miei lettori. Insomma le soddisfazioni legate a questo romanzo sono indescrivibili, come la gioia di leggere le recensioni dei critici e quelle spontanee lasciate dai lettori.

“Nessun segno sulla neve (Nuova Edizione) , Edizioni Universo è disponibile in ebook al seguente link ed è ordinabile in cartaceo (ISBN 9788890963421) in tutti i negozi online (IBS, Libro.co, Libreria Universitaria, Feltrinelli etc…) e alla mail della casa editrice info@edizioniuniverso.it

Vi invito a leggere di seguito l’anteprima gratuita e, al di sotto, un estratto preso dalle motivazioni che hanno portato “Nessun segno sulla neve” alla vittoria del Premio Circe .

Perché Bottega editoriale ha scelto questo romanzo?
Ilenia Marrapodi, per conto di Bottega editoriale, in qualità di responsabile dello staff letterario, ha giudicato il romanzo durante la premiazione. Nella sua relazione mette in risalto le caratteristiche tecniche e stilistiche dell’opera.
Dal punto di vista contenutistico, spiega infatti, fin dalle prime pagine quello che si può percepire è la buona capacità dell’autrice nel coinvolgere ed attrarre il lettore con una storia ben costruita, in grado di creare quell’andamento oscillante tra passato e presente, senza tuttavia appesantire la narrazione.
Si tratta, a parere della relatrice, di continui salti nel tempo che non fanno perdere la stabilità nella lettura, ma al contrario creano quel clima di suspense che spinge il destinatario a porsi la fatidica domanda: ma come va a finire?
Lo svelamento, sottolinea, arriverà solo poco alla volta, in una narrazione misurata che cresce di intensità pagina dopo pagina.
A favore del testo, sostiene sempre Ilenia Marrapodi, gioca la semplicità dell’evolversi della storia. «Non c’è difficoltà nel seguire gli accadimenti proprio perché si ha l’impressione di avvicinarsi alle vite dei personaggi, entrare nell’intimo del loro vissuto. E mentre le pagine si susseguono, ci si appassiona sempre di più, proprio, a quei personaggi che non sono poi molto lontani dalla realtà dei nostri giorni».
Prende forma, continua a spiegare, la figura di un uomo di mezza età, realizzato professionalmente, un po’ incapace nell’uso delle nuove tecnologie, all’interno di un contesto familiare dal quale spesso cerca di evadere.
Grazie ai figli, che lo aiutano ad utilizzare Facebook, riesce a ritrovare un vecchio amore mai ricambiato: la già citata Milena Varnazza. Questo momento viene descritto nell’opera così: «La sensazione di vomito mentale è più forte di qualsiasi considerazione e a un tratto quel nome esce, non ci posso fare niente, e lo pronuncio con rabbia e con amore, mentre guardo loro due che sorridono divertiti, ignari di ciò che ha voluto dire quel tratto breve e profondo della mia vita. ‒ Prova questo: Milena Varnazza, dai! ‒ ho avuto un tremito nella voce che nessuno ha percepito. Mentre spero che il suo viso non appaia mai, sento che sto rivivendo la conosciuta e mai dimenticata sensazione di tragica contraddizione che mi legava a lei e una disperazione incontenibile mi fa temere che forse lei non sia tra gli iscritti a questo sito».
Nel proseguire la sua analisi, l’editor dell’agenzia letteraria, spiega come lungo la narrazione, si riprendono alcuni prototipi della nostra società, l’uomo un po’ infedele, la figura di una moglie paziente che, sotto sotto, tutto sa e comprende in virtù della consapevolezza che «non c’è nulla di male se un uomo divaga un attimo. L’essenziale è che non faccia mai mancare nulla alla moglie e alla famiglia perché la moglie è al di sopra di tutto!».
Un uomo che parla e riflette attraverso gli occhi di una donna, un processo anche psicologico, riflette la relatrice, che avrà condotto la stessa Alibrandi ad immedesimarsi nei pensieri di un uomo: «un’attività di studio che poi alla fine ha prodotto un buon risultato, in quanto la figura di Francesco risulta ben definita e anche molto credibile. Risultano credibili gli stati d’animo come anche le reazioni provate, i dialoghi e i pensieri maschili attraverso i quali le vicende si dipanano».
Proseguendo nel dibattito, Ilenia Marrapodi rivela anche come interessanti siano stati i momenti “storici”: «il racconto attraverso i ricordi degli anni della gioventù sono gli occhi di un periodo storico complesso, un periodo in cui sono appunto le azioni dei protagonisti descritti con tale realtà da far rivivere appunto le giornate “rivoluzionarie del tempo”. Una riflessione se vogliamo anche impegnativa, in cui si racconta di un’epoca battagliata e conquistata proprio da coloro che si preparavano a diventare i nuovi adulti della società».
Un romanzo che suscita interesse anche per quell’aura di mistero, quella nebbia che solo nelle ultime pagine si fa meno fitta, la combinazione tra detto e non detto, tra Milena, una sorta di femme fatale che è fin dall’inizio al centro della scena. Ed è proprio questo uno degli elementi più positivi dell’opera: riuscire ad incastrare più misteri, lasciarli senza una risoluzione, portare avanti la narrazione senza sconcentrare o annoiare il lettore.
L’intervento tecnico della relatrice si conclude con un’ultima analisi: «se si pensa di leggere un romanzo di mera narrativa bisogna prendere atto che ben presto necessiterà virare rotta: ci si ritrova in poco tempo all’interno di un thriller, e la cosa interessante è che non lo si capisce fin dall’inizio, ma lentamente in un crescendo, in cui è difficile tenere a bada la curiosità del lettore se non utilizzando degli artifizi. L’autrice punta sull’offrire particolari con moderazione. Per cui la trama si infittisce fino in fondo, senza anticipazioni. Ed è così capace a depistare il lettore che difficilmente ci si aspetterebbe un finale del genere.
Naturalmente risulta di notevole efficacia la tecnica narrativa usata: prima lo sguardo si rivolge alla vita del protagonista e poi, nelle ultime intense pagine, il ritmo travolgente ed incalzante del giallo».

Lodi all’opera e al premio
Si è quasi alla fine della presentazione quando l’autrice si sofferma sull’attività di scrittrice, cominciata grazie a un infortunio, che le ha dato il tempo e il modo di concentrarsi solo su di essa. «Stiamo chiusi  ore per dare. Lontano nel tempo e nell’animo umano», dice Daniela Alibrandi, il cui merito è quello di essere riuscita a calarsi nei panni di un uomo e a cimentarsi in vecchi ricordi in modo efficace e delizioso.

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LE NEWS

For my foreign friends


So dear friends, don’t miss the opportunity to read for free “No steps on the snow”! From june 12th to 16th on Amazon great free promotion. It is the English edition of the Italian “Nessun segno sulla neve”, winner of the National Literary Award Circe 2013. It’s a noir plot that starts nowadays but deepens its roots in 1968 and the students fight in Rome. Francesco, a brilliant middle-aged oncologist, signs in a social network while surfing the Internet together with his son, and bumps into the profile of the girl he was desperately in love with during High School ‘68, when a horrible homicide happened and the guilty was never to be found. And his current life splits up!

The end is stunning and umpredictable, just like a reader’s four stars review explains:

“There is so much I cannot say without ruining the ending, so let me leave it at this: I didn’t see it coming. If you’ve seen the movie Audition by Japanese director Takashi Miike, you know how easy it is to follow the flow of a story and then get hit with a brick in the face as the truth comes out. That happens in No Steps On The Snow, and was well worth my time.”

During these first days of promotion the book has already reached the top Best Sellers in Canada and United Kingdom. The following is the link to Amazon.com, but you can have it all over the world!

And don’t forget, if you love the paperback edition, it is available on Amazon:

https://www.amazon.com/STEPS-SNOW-New-Daniela-Alibrandi/dp/1521772983/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=1528818291&sr=1-1

If you like, just go and take a look at my brand new English website, you can read about English editions of my works. Have a nice read!

 https://danielaenglishwebsite.wordpress.com/biography/

 

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LE NEWS, LE RECENSIONI, UNA MORTE SOLA NON BASTA - Le numerosissime recensioni

Oltre la trama, oltre le parole, fino al fulcro del mio mondo


Stupefacente l’indagine introspettiva che ha superato il limite delle parole scritte e della trama narrata, pur esaminandole con estrema attenzione e delicatezza, per tuffarsi a scoprire il fulcro del mio mondo di autrice, intuendo magnificamente ciò che muove e movimenta le mie storie. E con precisione e accuratezza l’analisi focalizza la scelta delle ambientazioni, il ritmo della narrazione, l’impietoso modo di offrirmi ai lettori. E’uscita pochi giorni fa la recensione al mio romanzo “Una morte sola non basta” di Marilù Giannone per Consul Press, valutazione impreziosita anche da un ponderato giudizio tecnico. E’ un pezzo che merita di essere letto.

https://www.consulpress.eu/una-sola-morte-non-basta/

Ne riporto alcuni tratti:

Sembra, “Una morte sola non basta”, un titolo quasi consueto per i romanzi gialli che al momento sembrano detenere l’interesse maggiore di lettori e di Fiere editoriali. Ma è così solo in parte, solo per ciò che concerne il mistero, l’indagine, la volontà di fare giustizia sul male che, in questo libro di Daniela Alibrandi, fecondissima autrice di opere aventi questo scopo, ha l’aspetto ripugnante di chi lo compie sui bambini.….”

“….in quanto spesso Daniela riprende gli ambienti dei promettenti anni Cinquanta, fino ai rivoluzionari stati degli anni Settanta e non quelli attuali: si ha quasi una nostalgia, allora, e si ritorna alla semplicità dovuta alla mancanza di tecnologia che allontana  ad ogni modo persone e soluzioni dei problemi, rendendosi conto del tempo che è passato, mitigando le reazioni.

È da notare la linearità espressiva che, nonostante la ricchezza lessicale e la creatività del componimento, sottolinea come un rasoio incisore i pensieri positivi o aggressivi dei soggetti, lo svolgersi tremendo di un delitto, fino a fare sentire dolore anche a chi, leggendo, considera che è una narrazione che finisce, e per questo, cioè per trovare ragione della sua ipotesi, non riesce a distaccarsi dalla lettura.…”

I suoi romanzi dalla prosa elegante, quasi leggera, senza remore espressive, sono una vera arma micidiale contro ogni tipo di persecutore, ipocrita o manifesto. Sono una via per meditare su come si può guarire da essi, sono certezza di fede in ciò che è, veramente, un autentico essere umano: un essere che ama.

 

In tutte le librerie del territorionazionale e neinegozi online in versionecartacea e ebook

Una morte sola non basta, Del Vecchio Editore

 

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LE NEWS

A proposito di “Quelle strane ragazze”


Quelle strane ragazze (Premio Perseide 2014)

   DA WEB COMUNICAZIONI

È uscito da pochi giorni il libro “Quelle strane ragazze” dell’autrice Daniela Alibrandi, nota in Italia e all’estero per i suoi thriller di grande impatto (ricordiamo tra gli altri “Una morte sola non basta”, “Nessun segno sulla neve”, “Un’ombra sul fiume Merrimack”). Anche questa volta la scrittrice non si smentisce, trattando argomenti particolarmente delicati e facendo vivere al lettore un’esperienza indimenticabile.

Già l’immagine di copertina, con l’enigmatico sguardo della ragazza dal volto dipinto, anticipa il climax di suspense e mistero che aleggia in tutto il romanzo. La trama del libro che è ambientato all’inizio degli anni Novanta in un quartiere di Roma dalle originali architetture, il Coppedè o quartiere Magico, come viene comunemente definito.

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LA PAROLA AI LETTORI

Una testimonianza semplice e delicata per “Una morte sola non basta”


Posto di seguito la recensione di una lettrice, che ha vissuto la città di Roma negli anni descritti nel mio romanzo “Una morte sola non basta”. E’ una testimonianza che mi ha colpito per la sua autenticità e fa capire come le pagine del mio libro dedicate a quella Roma semplice siano in grado di incuriosire chi non l’ha conosciuta e di evocare, allo stesso tempo, i ricordi cari a quella generazione, protagonista del dopoguerra. Anni difficili sì, ma ricchi di sfumature profondamente delicate, un periodo nel quale i giovani cercavano solo di dimenticare e di vivere una nuova spensieratezza.

(Seguendo il suggerimento avuto dalla stessa lettrice, riporto il testo omettendo le parti che rivelano alcuni dettagli cruciali della storia, )

Premessa: mi rendo conto di aver svelato il finale del suo libro, Lei potra’ ovviamente oscurarlo.             

Gentile  Signora Daniela,

Il suo libro  e’ veramente avvincente e scorrevole, percio’ non si vede l’ora di arrivare alla fine.

L’argomento che Lei ha descritto in questo libro “Una morte sola non basta” e’ triste e doloroso, pensando a cio’ che hanno dovuto sopportare queste due giovinette, provate cosi’ duramente sin da bambine.

I personaggi sono presentati chiaramente, alcuni ripugnanti fino alla fine.

Mi ha colpito moltissimo la fine del libro, mi ha dato molte sensazioni: quella che finalmente sia stata, in qualche modo, fatta giustizia.

I luoghi indicati nel suo libro e mi riferisco a piazza Vittorio, non ho un ricordo preciso della Porta Magica, penso che allora fosse ricoperta di sterpaglie e che non fosse ben visibile ai passanti.

Gli altri luoghi descritti, non erano spesso da me frequentati ne’dalla mia famiglia.

Sono nata a via Giulia e piu’ frequentemente andavamo in via del Corso, piazza Venezia, piazza S. Silvestro e Corso Vittorio Emanuele.

Poi negli anni ‘ 50 andammo a vivere in Via Benzoni, una parallela di via Ostiense; quindi con le amiche andavamo a passeggiare sull’ Aventino e d’estate finita la scuola, prendevamo con altri amici la metropolitana alla Piramide e scendevamo alla fermata prima dell’attuale Laurentina. Qui sceglievamo un edificio rimasto incompleto a causa della guerra, ma che avesse una pavimentazione per poter ballare e ascoltare la musica dal giradischi portatile. Soltanto che dopo un po’, i vigili urbani interrompevano il nostro divertimento e ci ordinavano di andare via, perche’ era pericoloso stare li’ per evitare gli eventuali crolli. I ricordi suscitati da questo libro sarebbero molti, ma non sono pertinenti a questo romanzo.

Cordiali saluti

Rosina Mascioli

 

“Una morte sola non basta”, Del Vecchio Editore

http://www.delvecchioeditore.com/libro/cartaceo/227/una-morte-sola-non-basta

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LE NEWS

Quando i lettori ne vogliono parlare


La soddisfazione più grande è proprio questa, il desiderio da parte dei lettori di parlare del libro che hanno appena letto, in un incontro con l’autore nel quale, attraverso un dialogo diretto, si approfondiscono i vari temi trattati nel romanzo. E “Una morte sola non basta” ha fornito parecchi  spunti di dialogo. Definito dalla critica un grande romanzo neo realista, dalla sua uscita nel marzo 2016 pubblicato da Del Vecchio Editore, è stato apprezzato in tutte le fiere del libro più importanti, tra cui Piùlibripiùliberi di Roma, il Book Pride di Milano e da pochissimi giorni presso il Salone del Libro di Torino.

Durante il recente evento di presentazione del libro, avvenuta il 5 aprile scorso, è stata proposta l’interessante iniziativa di pianificare un nuovo incontro ad avvenuta lettura del romanzo. Lo spontaneo dibattito nato il 5 aprile, infatti, ha evidenziato la profondità degli argomenti, tanti e spinosi, sollevati dalla trama del libro. Storie di violenza di diversa natura,consumate all’interno delle quattro mura familiari, in un periodo storico e sociale a noi vicino, ma lontano dalla grande attenzione che si rivolge adesso ai disagi infantili. L’ipocrisia di una società che guardava solo alle apparenze, la cornice di una Roma semplice come quella degli anni Cinquanta, che nel racconto scivola nel boom degli anni Sessanta e approda alle contraddizione dei Settanta. Questi sono i temi affascinanti e difficili sui quali dialogheremo insieme domani 31 maggio, investigando anche i retroscena che mi hanno portato alla scrittura del romanzo. L’evento è aperto al pubblico e sarà gradito il contributo di chiunque desideri partecipare.

Ricordate quindi:

Domani 31 maggio, alle ore 17.00 presso la Biblioteca Marina di Cerveteri, Via di Castel Giuliano 57 a Cerenova.

Vi aspetto!

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DELITTI FUORI ORARIO - Rassegna stampa, LA STAMPA, LE NEWS

Webcomunicazioni riserva grande attenzione all’evento di Torino


La scrittrice noir Daniela Alibrandi finalista al Concorso “Romanzi in cerca d’autore”

Ivan Guidone

Lo scorso 13 Maggio, presso la sala Editoria del Salone del Libro di Torino, si è concluso il concorso letterario Romanzi in cerca d’autore – organizzato da Passione Scrittore, Mondadori Store e Kobo Writing life – nel quale la scrittrice Daniela Alibrandi è risultata finalista con il libro noir dai contorni polizieschi “Delitti fuori orario”.

Daniela Alibrandi, che ci ha abituato a trame dall’intreccio formidabile e caratterizzate da una crescente suspense, ha presentato anche in questo caso un’opera di grande impatto. Il concorso ha avuto notevole risalto, se si considera che i manoscritti esaminati sono stati più di ottocentocinquanta, e la cerimonia di premiazione è stata uno degli eventi di rilievo nell’ambito del Salone del Libro di Torino.

Non c’è dubbio quindi che Il suo inedito “Delitti fuori orario”, finalista in un contest tanto importante, abbia già ottenuto un ottimo risultato. Grandi emozioni per questa autrice che aveva anche un’altra opera esposta al Salone del Libro di Torino. Si tratta del noir “Una morte sola non basta”, pubblicato da Del Vecchio Editore nel 2016, considerato dalla critica un grande romanzo neo realista.

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DELITTI FUORI ORARIO - Rassegna stampa, LA STAMPA, LE NEWS

Baraonda, un bello spazio dedicato all’evento di Torino


 

Santa Marinella, Daniela Alibrandi finalista al Salone del Libro di Torino

Un nuovo successo per Daniela Alibrandi, autrice del nostro territorio. Si è concluso infatti il concorso Romanzi in cerca d’autore organizzato da Passione Scrittore, Mondadori Store e Kobo Writing life nel quale la scrittrice è risultata finalista con il libro noir dai contorni polizieschi “Delitti fuori orario”. Anche in questo caso si tratta di un’opera di grande impatto, di cui i personaggi e la trama evidentemente hanno colto nel segno. Il concorso ha avuto notevole risalto, i manoscritti esaminati sono stati più di ottocentocinquanta e la cerimonia di premiazione è stata uno degli eventi di rilievo nell’ambito del Salone del Libro di Torino.

La scrittrice, che ci ha abituato a trame dall’intreccio formidabile e caratterizzate da una crescente suspense, aveva anche un’altra opera esposta al Salone del Libro di Torino. Si tratta del noir “Una morte sola non basta”, pubblicato da Del Vecchio Editore nel 2016, considerato dalla critica un grande romanzo neo realista…..Continua a leggere

http://www.baraondanews.it/c/164243/13174/santa-marinella–daniela-alibrandi-finalista-al-salone-del-libro-di-torino.html

 

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Eventi, LA STAMPA, LE NEWS

Concorso Romanzi in cerca d’autore, serata finale al salone del libro di Torino


Che emozione! Al salone del libro di Torino ho vissuto dei momenti davvero indimenticabili. Si è svolta infatti la cerimonia di premiazione del concorso Romanzi in cerca d’autore, organizzato da  Mondadori Store, Passione Scrittore, e Kobo Writing Life. Un contest nazionale di grande importanza durante il quale sono stati esaminati più di ottocentocinquanta manoscritti e dove ho avuto la grandissima soddisfazione di giungere finalista con il mio inedito “Delitti fuori orario”.

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L’atmosfera caotica e affascinante del Salone del Libro mi ha accolto col suo frastuono, nell’ambiente enorme del Lingotto, dove lo sguardo può spaziare sulla migliore produzione letteraria, che riserva negli stand e nelle sale la sorpresa di poter incontrare personaggi di rilievo del mondo letterario e non solo. Difficile immaginare che in quello stesso luogo si svolgesse in passato il duro lavoro degli operai alla catena di montaggio della FIAT.

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E quelle ore sono state cariche di emozioni, anche perchè al Salone del Libro era in mostra, presso lo stand di Del Vecchio Editore, il mio romanzo “Una morte sola non basta”, pubblicato nel 2016, un noir italiano che sta ottenendo molto interesse e che viene considerato dalla critica un grande romanzo neo realista. Propio lì ho incontrato il sindaco di Torino, Chiara Appendino, che si è complimentata con me.

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La cerimonia di premiazione è stata carica di emozione e si è dimostrata un’occasione di incontro con gli altri finalisti che ricorderò sempre con grande piacere e nostalgia. Mi piace ripensare ai dialoghi immediati e spontanei nati tra persone che non si conoscevano ancora, come con Stefania Albani, che ha condiviso con me anche dei momenti significativi precedenti alla premiazione, con Luciana Battan e Sara Savioli, e tanti altri. Molte sono le amicizie nate in questa occasione, nella quale ci siamo trovati vicini in un comune battito di cuore, attendendo di sentire scandire i nostri nomi e quello delle opere in concorso.

La grande soddisfazione di essere giunta tra i finalisti con il mio inedito “Delitti fuori orario”, un noir di grande impatto dai forti contorni polizieschi, mi ha ripagato dell’impegno e dei sacrifici,  e delle ore trascorse in solitudine con i miei personaggi e le loro storie che, evidentemente, hanno colpito nel segno!

Un ringraziamento particolare va alla giuria, agli organizzatori del concorso e dell’evento, che ci hanno seguito con molta attenzione e hanno dato grande risalto alla manifestazione.

Bellissima la città di Torino, con le sue atmosfere e i suoi angoli nascosti, un fascino che il soggiorno in pieno centro in un palazzo del seicento non ha fatto che aumentare.

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LE NEWS

Ho scritto molto sull’argomento, almeno 416 pagine…


Leggo l’articolo:

“E’ stata istituita, ogni 5 maggio, la Giornata mondiale contro la pedofilia e la pedopornografia, con l’obiettivo di prevenire tutti gli abusi e di proteggere i bambini, ostacolando il verificarsi di episodi che possono provocare traumi e difficoltà nella crescita”.

Lo leggo e so di avere scritto molto sull’argomento, anche se non se ne parla mai abbastanza. “Una morte sola non basta” tratta di temi scottanti dedicati all’infanzia, a quella abusata e non solo fisicamente. Ci sono molti modi per “violentare” un minore e la trama del romanzo segue la vita di chi ha conosciuto questa esperienza, in un periodo storico e sociale nel quale non si prestava molta attenzione ai segnali di disagio infantile, un’era a noi vicina nella quale spesso tutto si consumava in silenzio, all’interno delle mura domestiche.

E la storia si svolge nella cornice della città di Roma, che cresce insieme ai protagonisti del romanzo, dalla semplicità degli anni Cinquanta, alla frizzante atmosfera del boom economico degli anni Sessanta, fino alle contraddizioni degli anni Settanta.

Una morte sola non basta, Del Vecchio Editore

http://www.delvecchioeditore.com/libro/cartaceo/227/una-morte-sola-non-basta

https://danielaalibrandi.wordpress.com/category/una-morte-sola-non-basta/

 

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LE NEWS

Siete a corto di emozioni? Non avete mai avvicinato “Quelle strane ragazze”!


                                                        DAL CAP I

Si era voltato a guardare le lancette e, fissandole, aveva compreso inequivocabilmente che il suo tempo stava per finire. E non c’era nulla che potesse salvarlo. Da quell’istante vedere l’inizio di una nuova giornata inondata di sole, sentire cinguettare gli uccellini primaverili, tutto quanto potesse esserci per rallegrare l’animo umano scavava invece in lui un solco di inadeguatezza, nella cui profondità il suo animo scendeva, inghiottito da un’invincibile sabbia mobile. La sensazione di non poter più respirare lo attanagliava spesso, finché si portava veloce verso l’antica e pesante finestra del salone, aperta la quale il suo sguardo planava indisturbato su piazza Mincio. Poteva udire distintamente l’acqua scorrere dalla bocca delle rane scolpite nella fontana e di fronte a lui si stagliava la sagoma del Villino delle Fate.
Eppure lui viveva in una favola. Cosa gli era mai  accaduto per riuscire a distorcere la percezione di una realtà meravigliosa fino a farla divenire l’inferno dove il suo corpo e la sua mente stavano ormai bruciando silenziosamente?
Era riuscito a non far trasparire questo suo malessere e non desiderava condividerlo con nessuno, soprattutto con lei, e per niente al mondo. Se ne vergognava e ne era geloso. Doveva essere solo suo. Ma la fine non sarebbe giunta improvvisa, senza dargli avvisaglie, la morte non l’avrebbe preso quando voleva lei, no, spettava a lui decidere come e quando. Stavolta aveva acquistato delle lamette e stava pensando a come tagliarsi le vene, nel bagno caldo. Fuori si avvertiva il consueto passaggio dal tepore primaverile al caldo estivo, un fermento naturale dal quale lui si sentiva disturbato, e solo per questo aveva preferito chiuderla quella finestra. Si chiedeva quanto fosse doloroso tagliare i vasi sanguigni, quale impressione facesse vedere il proprio sangue sgorgare denso per mescolarsi lentamente all’acqua. Trovarsi lì, immobile, nell’impossibilità di fermare l’emorragia e di riprendere il vigore che, invece, lo avrebbe abbandonato in modo ritmico e inesorabile, felice anch’esso di uscire da lui e dalla sua disperazione. Iniziò ad aprire il rubinetto dell’acqua calda per riempire l’antica vasca smaltata, che poggiava su quattro zampe di leone, di ottone talmente lucido da farle sembrare dorate. Il vapore iniziò a riempire l’ambiente e lui vi versò delle essenze, non voleva sentire l’odore del sangue. La vasca, imponente, era posta al centro preciso di una sala da bagno ampia, dalle pareti ricoperte in legno di mogano. E lui iniziò a immergersi in quella linfa fin troppo calda, quasi bollente. Così sdraiato poteva osservare le travi che ricoprivano il soffitto, senza ammirarle. Quanto ci avrebbe impiegato la vita ad abbandonarlo? Chiuse gli occhi e vide chiaramente il suo corpo affogato nell’acqua rossa di plasma, le sue membra rigide, l’ambiente saturo del suo fetido odore. Prese la lametta e la poggiò delicatamente sulla vena che pulsava veloce, come un’ anguilla che non volesse essere catturata. Spinse la lama e sentì che si era graffiato.”…

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Eventi, LE NEWS

Alla Biblioteca Marina di Cerveteri il noir italiano “Una morte sola non basta”


La cronaca di una “Bella Serata”, all’insegna della letteratura e delle sue tante sfumature. La presentazione è sempre il momento più significativo per un autore, che si trova a tu per tu con chi ha scelto di dedicare un po’ del proprio tempo alla conoscenza del suo lavoro e della sua personalità. E non c’è una soddisfazione più grande di quella che si prova raccontando la nascita del libro a chi lo leggerà o, in alcuni casi, confrontandosi con chi lo ha già letto. Il pubblico di ieri mi ha regalato un ricordo indelebile e i temi trattati da “Una morte sola non basta”, insieme all’ambientazione della storia in una Roma che ormai non c’è più, sono stati un motivo valido per far scaturire la decisione di confrotarci di nuovo in un incontro da vivere insieme una volta letto il libro. E’ solo allora, infatti, che una trama intrecciata e forte come quella del romanzo, pubblicato da Del Vecchio Editore nel 2016 e già molto apprezzato dalla critica e nelle fiere nazionali del libro più importanti, può giungere alla sintesi e al dibattito su temi tanto scottanti.

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Giorgia Gioacchini è stata un’abile interlocutrice, capace di spiegare senza svelare, interessando l’attento pubblico, coinvolgendolo in un dialogo spontaneo, che ha spaziato sulle varie tematiche relative al romanzo, senza trascurare l’aspetto storico, giuridico e sociale che ha caratterizzato la città di Roma dagli anni Cinquanta ai Settanta.

Ringrazio gli organizzatori dell’evento e l’assessore alla cultura del Comune di Cerveteri, Federica Battafarano, che ha onorato l’incontro con la sua presenza. Un ringraziamento speciale va a chi si è dedicato con abnegazione alla nascita della biblioteca  Marina di Cerveteri. Questa struttura, infatti, rappresenta già un punto di riferimento importantissimo nel tessuto sociale del territorio, ospitando moltissime pubblicazioni ed eventi e curando spazi dedicati anche all’infanzia.

    Leggere alcuni brani del libro ha creato un’atmosfera molto intensa e condivisa con il pubblico.

Un grazie di cuore ai tanti intervenuti all’evento

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Eventi, LE NEWS

Il noir italiano “Una morte sola non basta”


PRESSO LA BIBLIOTECA MARINA DI CERVETERI

Giovedì 5 aprile, alle ore 17.00, presso la Biblioteca Marina di Cerveteri, Via di Castel Giuliano 57 a Cerenova, verrà presentato il libro di Daniela Alibrandi “Una morte sola non basta”, Del Vecchio Editore. L’opera, che la critica definisce un grande romanzo neo realista, tratta argomenti di indiscutibile e scottante attualità, inseriti in un contesto storico e sociale non troppo lontano. Attraverso una narrazione limpida e filmo grafica la trama si immerge nel fermento della nostra nazione, colta nella transizione dalla semplicità degli anni Cinquanta al folgorante e ottimistico sviluppo del boom economico degli anni Sessanta, fino alle contraddizioni e ai contrasti degli anni Settanta.
Dialogherà con l’autrice Giorgia Gioacchini. Il romanzo è presente in tutte le fiere del libro nazionali più importanti, come il Salone del libro di Torino, Piùlibripiùliberi di Roma ed è reduce dal successo ottenuto al Book Pride di Milano. Non mancate! (Ingresso libero)

 

“Una morte sola non basta” al Book Pride di Milano

Il riepilogo degli ultimi eventi nel preciso report di Evensi.it

https://www.evensi.it/page/daniela-alibrandi-autore/10000321553

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Eventi, LE NEWS

Siete pronti per il Book Pride?


Io sì, al Book Pride di Milano dal 23 al 25 marzo, ci sarò con due dei miei libri!

Allo stand V16 di Del Vecchio Editore potrete trovare il mio libro

UNA MORTE SOLA NON BASTA

http://www.delvecchioeditore.com/libro/cartaceo/227/una-morte-sola-non-basta

Mentre allo stand V22 di Giulio Perrone Editore c’è il mio libro

IL VASO DI BEMBERLY

http://www.lerudita.it/il-vaso-di-bemberly/

Due storie di grande impatto emotivo che indagano in modo diverso le difficile dinamiche familiari. “Una morte sola non basta” investiga il male assoluto, cioè quello che a volte si può subire nel luogo che più dovrebbe proteggere, cioè la famiglia. Un grande romanzo neo realista che segue la crescita e le esperienze di due bambine nate negli anni ’50, vittime di tipi diversi di violenza. Fino a quando, ormai ragazze, i loro destini si incontreranno dando origine a eventi imprevedibili. Un tuffo nelle ambientazioni di una Roma troppo facilmente dimenticata, colta nella semplicità degli anni Cinquanta, nella frenesia del boom economico degli anni Sessanta, per finire alle contraddizioni degli anni Settanta.

Diametralmente opposta invece la trama de “Il vaso di Bemberly”, totalmente ambientato in un borgo antico, ricco di reperti etruschi, dove una nonna si batte contro le avversità delle sfide moderne, quali la crisi economica, per non far allontanare i nipoti dalla terra d’origine. E in sottofondo la realtà di un piccolo borgo, ancora segnato da vecchie faide e animato dal chiacchiericcio femminile. Ricco di spunti divertenti e profondi, il romanzo porta in un mondo che in alcuni tratti assume un sapore favolistico, mentre indaga la profondità dell’affetto più puro, quello che si riceve in famiglia.

Non avete che da scegliere. Io posso solo augurarvi una buona lettura!

 

 

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LE NEWS, QUELLE STRANE RAGAZZE - Le recensioni

“Quelle strane ragazze” approda all’isola letteraria


                        ISOLA LETTERARIA

“Quelle strane ragazze”di Daniela Alibrandi

March 16, 2018, Daisy Raisi

…Già a partire dalla trama il romanzo di Daniela Alibrandi si preannuncia particolarmente interessante.

I molteplici intrecci, i colpi, di scena, l’ambientazione in sé, avvolta da un velo di mistero, catturano l’interesse sin dalle prime battute.  Con l’ausilio di una prosa scorrevole e di un periodare incisivo, la presenza di personaggi non banali e le vicende in bilico fra quotidianità ed eccezionalità creano un gioco di luci e ombre molto intrigante.

Daniela sa tessere abilmente la propria tela nella quale il lettore rimane piacevolmente impigliato. Le vicende delle strane ragazze…. Continua a leggere

              Il sito che ospita la recensione è in allestimento

Il libro è ordinabile in libreria e immediatamente disponibile in cartaceo e in versione ebook in Amazon e in tutti i negozi online:

 

                                  

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LA STAMPA, LE NEWS, QUELLE STRANE RAGAZZE - Rassegna stampa

Da Webcomuncazioni, un articolo bellissimo!


Quelle strane ragazze: la nuova fatica letteraria  di  Daniela Alibrandi

È uscito da pochi giorni il libro “Quelle strane ragazze” dell’autrice Daniela Alibrandi, nota in Italia e all’estero per i suoi thriller di grande impatto (ricordiamo tra gli altri “Una morte sola non basta”, “Nessun segno sulla neve”, “Un’ombra sul fiume Merrimack”). Anche questa volta la scrittrice non si smentisce, trattando argomenti particolarmente delicati e facendo vivere al lettore un’esperienza indimenticabile.

Già l’immagine di copertina, con l’enigmatico sguardo della ragazza dal volto dipinto, anticipa il climax di suspense e mistero che aleggia in tutto il romanzo. La trama del libro che è ambientato all’inizio degli anni Novanta in un quartiere di Roma dalle originali architetture, il Coppedè o quartiere Magico, come viene comunemente definito. Sulla piazza Mincio dove troneggia la Fontana delle Rane, famosa anche per il bagno improvvisato dei Beatles negli anni Sessanta dopo una loro esibizione al Piper, si affacciano edifici dai richiami esoterici, ricchi di fascino come Il Villino delle Fate, Il Palazzo del Ragno e quello degli Ambasciatori.

Il muro di Berlino è stato abbattuto da poco, l’assetto politico mondiale sta rapidamente cambiando e si sperimentano nuove forme di spionaggio. È l’alba di una calda giornata primaverile e attorno allo scrosciare della Fontana delle Rane si tessono le storie di diversi personaggi. Un uomo è solo in casa, deciso stavolta a riuscire nell’intento di togliersi la vita. Di fronte, in uno dei misteriosi edifici, alcune ragazze svolgono il lavoro di impiegate presso una prestigiosa organizzazione internazionale, coordinate dalla anziana segretaria, il resto è tutto da scoprire…

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LE NEWS

C’era una volta una donna bellissima


C’ERA UNA VOLTA UNA DONNA BELLISSIMA

C’era una volta una donna bellissima, dai lunghi capelli neri e due occhi talmente grandi che guardandoli si riusciva persino a entrare nella sua anima. Il suo sorriso era una brezza che raggiungeva il cuore, le sue mani morbide carezzavano in modo sublime e le sue labbra si nutrivano di me, baciandomi. Il suo profumo pervadeva tutta la casa e le ninne che mi cantava continuavano a cullare i miei sogni, fino al mattino. Era bello stare con lei, insieme vedevamo sorgere il sole, trascorrere il giorno e giungere la notte, sempre vicine. Le pappe, le nenie, l’odore del suo latte, le favole che parlavano di un mondo lontano, ma che lei riusciva a rendere vicino e possibile. Inebriante era scoprire che l’Universo, attraverso i suoi occhi, era un orizzonte luminoso dove tutti i nostri desideri si sarebbero potuti realizzare. Un rincorrersi infinito di fate e di gnomi che sembravano materializzarsi, rendendoci parte della loro infallibile magia. E la donna bellissima, meravigliosa volgeva il suo sguardo felice a me e al mio crescere  armonioso.

Tutto questo festoso entrare in innumerevoli castelli incantati, si fermò nel giorno in cui una strega cattiva fece sì che vedessi la donna bellissima, ancora prima dell’alba, pronta a uscire, indossando un grembiule grigio e con i lunghi capelli raccolti in una cuffia bianca.

“Dove vai?” stentai, cercando di far uscire le mie prime sillabe, una domanda che lei intuì solo dal mio sguardo di infante.

Era bellissima quella donna, anche con il grembiule che mortificava le sue forme e la cuffia che nascondeva la sua folta chioma. Mi rivolse un sorriso, meno vibrante di quelli a cui ero abituata, quasi triste.

“Sei grande ora, io torno in fabbrica, tra poco viene la vicina”. Un bacio veloce e leggero sulla mia fronte impallidita. Sola, mi lasciava sola senza più magie da creare! Tentai a lungo di richiamare le mie amiche fate, per far realizzare l’unico desiderio che sentivo crescere a dismisura in me, quello cioè di averla ancora vicina. I castelli incantati erano crollati sotto i colpi di quell’unica realtà, lei andava al lavoro, anche se io non ero grande, non parlavo ancora e non sapevo neppure nutrirmi. E doveva farlo per darmi da vivere. Così giorno dopo giorno, ogni mattina, senza pietà, prima dell’alba lei doveva lasciare il caldo del nostro letto e anche se pioveva o nevicava, oppure tuonava forte, lei doveva andare e nei suoi occhi senza futuro si vedevano le lacrime che non sarebbero mai uscite. Io temevo che non sarebbe più tornata a scaldare le mie notti.

“Quando torni?”

Uno sguardo furtivo, senza più sorridermi.

“Presto, molto presto!” Ma presto non era mai, anzi gli orari si allungavano, c’era la crisi, bisognava lavorare di più per non perdere quel niente che si aveva. Quando c’era lei era solo notte, non vidi più i raggi del sole filtrare attraverso i suoi capelli, che ora erano corti e più radi. La pelle morbida e radiosa, che io ricordavo, si avvizziva ogni giorno di più e i suoi occhi non erano poi così immensi. La sera riusciva a cantare solo una strofa delle mie ninne, perché lei era stanca. Il suo profumo era sparito e dalle sue mani, con la pelle ormai ruvida e martoriata, si indovinava solo il terribile olezzo della trielina.

Povera donna bellissima! Nella fabbrica di ottica le avevano assegnato il lavoro più difficile. Le lenti di vetro arrivavano su di un nastro che scorreva veloce, una dopo l’altra e lei, veloce più di loro, doveva lavarle nella trielina, collaudarle alla luce di una lampada, preparare la scatoletta di cartone e incartare ogni lente, tutto prima che arrivasse quella successiva. Se lei non avesse compiuto tutti quei gesti in pochi secondi, la lente in arrivo sarebbe caduta in terra e l’avrebbe dovuta pagare lei, con il suo già misero salario. Sarebbe mai potuta tornare ad essere bellissima quella donna? Disperata mi dicevo che no, non le sarebbe più stato possibile. Ora era soffocata dal tanfo della trielina e aveva gli occhi perennemente arrossati a causa degli acidi, i cui vapori invadevano tutto l’ambiente dove lavorava.

Crescevo e mi ponevo molti interrogativi. A volte, mentre mangiavo ciò che lei mi cucinava, trovavo il momento opportuno per farle delle domande:

“Al lavoro non usi i guanti?”

Lei mi guardava nel modo dolce che me la faceva riconoscere.

 “All’inizio me li hanno dati, ma con l’utilizzo degli acidi si sono presto consumati e ce ne volevano altri, che la ditta non forniva. Ridotti in quel modo non mi facevano avere la necessaria presa sulle lenti e, dopo che me ne erano scivolate alcune, che ho dovuto ripagare io, non li ho più usati”.

 Intanto stava sfornando un dolce alle mele, me lo cucinava sempre la domenica, così avrei avuto la colazione per tutta la settimana. Non avevo il coraggio di dirle che alla fine degli avidi bocconi, mentre schiacciavo tra i denti i pinoli e le mele, sentivo sempre aleggiare nell’aria quell’alito inconfondibile e nauseante, amaro e mortale di trielina, che inspiegabilmente aveva invaso anche casa nostra.

”Hai sempre gli occhi rossi, non puoi proteggerli?” chiedevo fissando dritta il suo sguardo stanco. Rifletteva mentre, con un sorriso spento rispondeva:

 “Sì, all’inizio usavo una mascherina di plastica, che si è rigata presto e, collaudando le lenti, devo essere certa che  su di esse non ci siano venature, così non l’ho più utilizzata”. Le sue risposte mi ferivano, perché erano logiche, ma terribili. Per poter assicurare il suo lavoro era costretta a non difendersi dalle insidie degli elementi che la circondavano, era come percorrere un cerchio dal quale non si usciva mai.

Intanto io vedevo lei, il mio unico bene, sfiorire mentre immolava la sua gioventù e la sua bellezza su quell’altare pagano che era la produzione, una catena di montaggio infinita che, se misurata in tutta la sua lunghezza, avrebbe steso un nastro cigolante dalla terra fino alla luna. Il lavoro che schiacciava, senza soddisfazione per chi lo compiva, inteso come unico mezzo per sopravvivere.

Era dolce quella donna, mentre cuciva nella notte tra il sabato e la domenica qualcosa per vestirci.

“Tu devi studiare, i soldi ci servono per acquistare i libri, non avrai la mia stessa vita!” mi diceva con un guizzo di orgoglio che le illuminava, distendendoli, i lineamenti contratti e inumidiva di emozione il suo sguardo “Tu avrai un uomo che ti rispetterà e ti sposerà, non come me che sono stata usata e lasciata sola!”

“Chi era mio padre, mamma?” ebbi il coraggio di chiedere una volta alla donna che era un tempo bellissima.

Tossendo, distoglieva lo sguardo dal cucito e sorrideva come persa in un sogno.

“Era bello, aveva i capelli rossi e gli occhi verdi come te e le lentiggini sparse su tutto il corpo, come quelle che hai sul nasino”. Era ancora innamorata la mia mamma, si vedeva da come parlava di quell’uomo di cui non mi voleva dire altro. Era alto, magro, buono, dove avrei potuto vederlo, almeno per una volta? Queste erano le domande che lei, con uno sguardo fermo e fiero, mi imponeva di non farle.

C’era una volta una donna bellissima, dagli occhi enormi che a guardarli si entrava nella sua anima. Un giorno in quegli occhi entrò qualcosa che non avrebbe mai dovuto raggiungerli, una raffica implacabile di frammenti di vetro sparati dal sistema automatico impazzito. Seduta accanto a lei nella corsia d’ospedale, mentre le tenevo la mano sentivo che piangeva e la sua disperazione non era solo per ciò che le era capitato, ma per il sogno che doveva abbandonare e che mi riguardava. Era come se nella realtà che le si prospettava, nella quale forse non avrebbe più potuto vedere, l’unica cosa che le doleva non poter osservare erano le immagini che riguardavano il mio futuro, così come l’aveva sognato lei. Tossiva e piangeva e la mia mano stretta alla sua non faceva altro che peggiorare la sua tristezza.

Non vivrà a lungo la mia donna bellissima, me lo ha detto oggi il dottore. Quella tosse è dovuta ai danni riportati dai suoi polmoni, esposti per troppo tempo agli acidi e alla polvere di vetro.

“Non c’erano i filtri nella fabbrica dove lavorava sua madre?”

“No, funzionavano dei ventilatori, così mi ha sempre detto, ma la polvere di vetro ricopriva tutti i tavoli, anche quello dove mangiava insieme agli altri operai, vicino alla catena di montaggio!”

“Purtroppo i ventilatori non sono stati sufficienti, mi dispiace!”.

C’era una volta una ragazza carina, con i capelli rossi, gli occhi verdi e le efelidi sul naso, che aveva creduto un tempo agli gnomi e alle fate. Un giorno prima dell’alba, mentre fuori tuonava, chiuse i suoi libri in un cassetto, dove di solito si ripongono i sogni. Lentamente indossò un grembiule grigio, nascose nella cuffia bianca i suoi riccioli ramati, gettò uno sguardo al letto caldo che, sfatto, l’avrebbe attesa fino a tarda notte, aprì la porta e uscì sotto la pioggia.

                                                                                                                                                              Daniela Alibrandi

 

     Il racconto, pubblicato su una rivista della RAI e da vari settimanali, tra cui’Ortica del Venerdì, fa parte della raccolta “I doni della mente”

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LE NEWS, Video Gallery

Video dall’Estate Romana a Piùlibripiùliberi alla Bella Italia a Letti di Notte, video, video, video….


            Piùlibri piùliberi 2013 con il mio “Nessun segno sulla neve”, premio Circe 2013

RASSEGNA LETTI DI NOTTEE 2016 PER “UNA MORTE SOLA NON BASTA”

Luglio 2012 Il mio libro “Nessun Segno sulla Neve”, scelto dal Comune di Roma per l’ evento dell’Estate Romana 2012 Letture d’estate lungo il fiume e tra gli alberi, viene presentato presso il Giardino dei Portoghesi a Castel Sant’Angelo. Accompagna la presentazione il maestro Luigi Maio, eseguendo al piano molte delle musiche che io ricordo nel libro. Con me sono il regista Fabio Bellucci e la prof.ssa Serru.

BELL’ITALIA 88

2 marzo 2012 Presentazione di Nessun segno sulla Neve presso l’Associazione Culturale Bell’Italia ’88, con il patrocinio del Comune di Roma. A presentarmi è la famosa scrittrice italiana Giulia Alberico. a leggere alcune pagine del romanzo l’attore Avio Focolari. Sono presenti i miei compagni del liceo oltre alle molte personalità intervenute:

 

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